Viso grinzoso, naso grande, gonna lunga, scopa e molti dolci da consegnare nelle calze di tutti i bambini. Nonostante le grandi distanze che separano le varie parti d’Italia, chiunque nel nostro paese non farebbe fatica a collegare immediatamente questa breve descrizione al personaggio della Befana, vero e proprio simbolo dell’Epifania. Non tutti però sono a conoscenza del lungo filo che da oltre 90 anni lega a stretto contatto la festività del 6 gennaio a tutto il Gruppo FS. Nato nell’ottobre del 1925, il Dopolavoro Ferroviario, o DLF, rappresenta per l’epoca una delle istituzioni più importanti tra quelle fondate in quegli anni, sia per il numero di soci aderenti (che in soli 10 anni arriveranno ad essere oltre 135mila), sia per la dimensione e capillarità delle iniziative organizzate come, per esempio, proprio i festeggiamenti dell’Epifania. Dal momento della sua inaugurazione, ogni 6 gennaio per il DLF diventa il momento migliore per rafforzare il legame con i suoi soci e le loro famiglie, grazie a feste comuni nelle quali vengono offerti doni a tutti i bambini presenti. Questo genera nei lavoratori una risposta talmente positiva da riuscire a far sopravvivere la tradizione al ventennio fascista e a farla transitare fino ai giorni nostri. Negli anni l’evento continua ad evolversi. Si aggiungono dolci, spettacoli dove i protagonisti sono le figlie e i figli degli stessi dipendenti, animazione e molto altro ancora senza però mai perdere lo spirito di aggregazione e calore tipico dell’Epifania, specialmente negli anni immediatamente successivi al secondo dopoguerra durante i quali il DLF, oltre a consegnare i consueti regali ai piccoli, offre anche sussidi speciali alle famiglie dei ferrovieri deceduti in servizio.