Approfondimenti

Report: Quello che non doveva succedere ed invece è successo sulla Sulmona - Roccaraso


Doveva essere una giornata all'insegna delle fotografie artistiche con i treni che si facevano strada lungo la linea innevata. E' diventata una giornata all'insegna del disservizio, per chi doveva usare il treno, e delle curiosità per chi invece il treno lo voleva inseguire per fotografare. Il programma era ben deciso e dettagliato, con tempi a volte un poco stretti, ma senza rischio e con la probabilità di molte piacevoli sorprese. Si parte da Roma, aria fredda e pungente, un cielo sbarazzino che da lontano faceva ben capire che non c'era da fidarsi. Autostrada, Telepass, viaggio tranquillo fino ad Avezzano. Paesaggio innevato, molto particolare, quasi da favola. Casello di Aielli-Celano, dal cielo iniziano a scendere piccoli e radi fiocchi di neve, ma chilometro dopo chilometro, i radi fiocchi di prima, diventano più consistenti, fino a diventare una fitta nevicata che inizia a lasciare in terra uno spesso strato della soffice componente meteorologica. Da qui in poi, la neve sarà una costante che non abbandonerà più il viaggio. Finalmente Pratola Peligna - Sulmona, di nuovo Telepass... ed ecco che inziamo a percorrere strade molto meno pulite, un misto tra neve, acqua e ghiaccio che fa in parte perdere il divertimento della guida. Imbocchiamo la SS17 direzione Roccaraso e via spediti guardando l'orologio, il nostro primo appuntamento fotografico è a pochi minuti e il rischio di perderlo è in agguato. Ma la fortuna ci arride... forse. Fermo la macchina a bordo della strada, la neve è sempre più fitta e la strada sempre più sporca. Con l'occasione della sosta fotografica ne approfitterò per mettere le catene e per rimettere l'acqua nel lavavetri. Un viaggio tranquillo rende più piacevole la giornata. Apro il cofano per mettere l'acqua, intanto prendo le catene, quattro frecce, giubbottino giallo antinfortunistico regolamentare, macchina fotografica e attendo l'ora X. E come ben prevede la legge di Murphy... l'imprevisto è in agguato. Al sopraggiungere del momento in cui, secondo orario, doveva passare il treno, ecco che passa una pattugia dei Carabinieri. Si avvicina, rallenta, chiede se ci sono problemi o serve una mano... e io nella mia mente già mi vedevo la scena che mentre rispondevo alla pattuglia, davanti a me sfilava un 345 che sollevando una grandissima nuvola di neve, si trainava dietro una coppia di 668 in versione siberiana. Sarebbe stata la beffa più grande. Invece, i militari mi salutano consigliandomi in modo imperativo di non ripartire senza le catene montate. Come dire, lo stavo già facendo.

Passano altri 5 minuti di attesa e decido che il treno non passerà mai, e inizio a pensare che probabilmente ci sono dei problemi... "Sulmona qui apollo13, abbiamo dei problemi, ci ricevete?"
Catene montate, si riparte, oramai il tempo tiranno e il meteo bizzarro mi rende impossibile di cogliere al volo i treni negli altri punti previsti... meglio convergere subito su Roccaraso stazione e chiedere al personale se c'è una reale possibilità che passi un treno.
Trumtrumtrumtrumtrum, il placido rumore di catene sotto le mie ruote mi accompagna fin lassù...
Roccaraso nel caos, neve oltre il metro, strade intasate, una folla di gente che Rimini in confronto pare un'isola deserta... un vigile che mi chiede "dove va?" e io: "alla stazione" "è un'avventura", mi risponde il municipale. Io con il mio solito applombe inglese "e allora viviamoci questa avventura".Insomma, valicando colline di neve, mi faccio strada tra gente che non sa guidare e giungo alla stazione. Spengo la macchina, già prevedo che la mia sosta sarà molto lunga.
Roccaraso, stazione di Roccaraso. Quattro treni al giorno. Non oggi, 80 cm di neve sui binari, oramai manco si vede più dove dovrebbero stare. Si capisce al volo che da lì, treni non ne passano da molto tempo. Chiedo alla simpatica assuntrice che succede e che succederà. Insomma, per farla corta. Treno bloccato in linea tra Palena e Rivisondoli da un muro di neve.
Non sa dirmi altro, ma lo spazzaneve di sicuro non passa perchè è stato mandato a Terni per sgomberare la Orte-Falconara, notizia confermatami poi da un'agenzia ANSA poche ore dopo.

Ok, inutile appostarmi, rischio di congelarmi per non aspettare nulla. Mi dedico quindi al mio stomaco presso la favolosa panineria di Roccaraso... momento epico della giornata. E intanto fuori continua a nevicare, mica ha mai smesso.
Ok, è ora di continuare il nostro report... quattro passi in paese, e torno a disseppellire la mia macchina dalla neve... neve fina e fitta, ma a terra si accumula che neanche te ne accorgi. Mi riesumo dalla coltre bianca e riprendo il viaggio. Destinazione, linea tra Roccaraso e Palena, oltre impossibile andare causa strada che non si sa neanche più dove sia.
La Siberia, ecco dove mi trovavo. Mi sembrava di vivere il racconto di Michele Strogoff, una interminabile distesa bianca nella quale ogni tanto sporgeva un albero, un cartello, una casa, e a fianco a me, il rilevato della ferrovia sommerso di neve. Ma del treno nessuna traccia. Se ci fosse stato servizio, avrei fatto tante belle foto, quello era il programma, e i luoghi di appostamento erano perfetti.

Arrivo al PL, il segnale di protezione sulla ferrovia è chiuso, quindi, non ci sono treni in arrivo o in zona, la vista spazia e non vede sagoma di alcun rotabile... ma il PL è chiuso. Semibarriere abbassate e segnale disposto sul rosso. Che succede? Che fare? Il mio spirito di intraprendenza mi consiglia di avvicinarmi alle barriere e valutare. Svigolo tra le semibarriere e passo, il PL è bloccato, la quantità di neve ai lati e il ghiaccio sui binari sta a significare che nessun treno è in vicinanza o è passato, proseguiamo. Nessun treno in linea, dove saranno mai stati bloccati i treni dal Generale Inverno?
Stazione di Palena, il gatto da guardia mi saluta con un amichevole "miao"!
Entro sul piazzale di stazione e vedo che fino all'asse con il fabbricato il binario è pulito in direzione Sulmona, i binari che fanno una leggera gola tra il manto di neve... ma oltre, in direzione Roccaraso, un muro insormontabile di un metro e venti. C'è un giovane ferroviere che passeggia tra i binari al quale rivolgo un po' di domande su quanto accaduto. Nella galleria poco prima di Palena sono ricoverate ben 6 automotrici con un 345 in testa, mezzi partiti stamane per ripulire la linea e fare il loro servizio regolare, che, a causa del guasto del 345 di testa e della spessa coltre di neve, non riescono ad andare oltre Palena. Per non far guastare anche gli altri mezzi, per non far gelare le parti meccaniche e per non farli ricoprire di neve, si è optato di tenerli ricoverati in galleria, in attesa che da Sulmona si decida il da farsi. Scambiamo due chiacchiere anche sul fatto che il PL rimane chiuso. Probabilmente il peso della neve ha fatto scattare il pedale di occupazione e quindi le sbarre si sono chiuse.
Insomma, su questa linea stavolta il dott. Murphy ci si è impegnato in modo molto convinto.

Vista la situazione, vista l'impossibilità di fare foto, visto che i mezzi in galleria davano anche un certo senso di tristezza e di impotenza umana, opto per un mesto viaggio di ritorno, comunque soddisfatto della bella nevicata, della giornata all'aria aperta e soprattutto comunque di aver visto con mano l'eccezionalità della situazione.

Prima tappa di ritorno Roccaraso, dove mi fermo per levare queste benedette catene. Mica le avevo levate fino ad ora, visto che ho guidato non su strade ma su piste da sci di fondo...
Dopo aver riconquistato una guida nuovamente sciolta, giù verso valle, Sulmona, Telepass, autostrada. Neanche due ore di viaggio, ecco il traffico che fa assaporare l'aria della Capitale. Casello, Telepass, entriamo in città. Casa. Soddisfatto e con tanti nuovi ricordi da poter raccontare e condividere.

(C) Giovanni Giglio (testo e foto)
Il seguente brano rappresenta report giornalistico. Le dichiarazioni contenute al suo interno corrispondono a realtà e non sono state soggette ad alcuna interpretazione o manipolazione.
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