La nostra proposta d’orario, condivisa col Comitato, dimostra che, al netto delle deficienze infrastrutturali – rimaste tali – e delle direttive ANSF, è possibile valorizzare il servizio ferroviario e calmierare l’uso del servizio integrativo bus, in modo da ridurre sia le emissioni nell’ambiente. Siamo riusciti a inserire 50 treni extraurbani di cui 30 nella tratta Catalano-Viterbo con la “rottura di carico” a Vignanello, dando continuità al servizio. Atac invece ha inserito 38 treni pur ricorrendo, paradossalmente, agli “incroci”, 7 nella tratta alta e 4 tra Montebello e Catalano.
Per quanto riguarda la nota ANSF del 14 ottobre scorso, ci preme evidenziare che essa non può e non deve essere liquidata o interpreta come un nuovo e mero rimprovero all’Atac sulle mancate opere di ammodernamento, fatto già di per sé grave. L’Agenzia Nazionale infatti, entra nel merito delle mitigazioni alla circolazione adottate dalla Società Capitolina in settembre e ne contesta l’efficacia, arrivando persino a minacciare la sospensione degli esercizi ferroviari della Viterbo e della Roma-Lido. Un aspetto questo tutt’altro che trascurabile, dato che in gioco l’incolumità del personale aziendale e degli utenti, il quale spiana la strada a interrogativi, come quelli avanzati dalla Segreteria SLM-Fast Confsal Lazio e da un rappresentante sindacale nelle rispettive lettere del 4 e 6 novembre, circa la gestione della sicurezza delle linee da parte dell’impresa.
La manifestazione unitaria del 16 novembre (ore 10 piazzale Flaminio) rappresenta importante un’occasione per dare un segnale forte dei pendolari delle ferrovie ex-concesse alla Regione Lazio, all’Atac e all’Amministrazione di Roma Capitale, che non può sottrarsi alle proprie responsabilità, essendo l’azionista unica della stessa Atac. Infatti, ci si domanda come può ancora fidarsi di un management che alla prova dei fatti risulta essere palesemente deficitario, nella gestione e organizzazione dei servizi della Roma-Viterbo, della Roma-Lido e della Termini-Giardinetti. Lo dicono le soppressioni, i guasti e i ritardi, cronici giornalieri, che fanno presuppore anche a una perdita costante in termine di produzione”, conclude il comunicato stampa.
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