A settembre Sdag e Rfi si ritroveranno per una ulteriore attività di verifica e condivisione di quanto si andrà congiuntamente a realizzare e per definire nei particolari gli aspetti dell’opera.
Si tratta, senza dubbio, di un risultato lungamente inseguito perché al momento la linea ferroviaria Trieste-Udine costringe i convogli ferroviari ad effettuare una doppia manovra nella stazione merci di Gorizia, rendendo l’ingresso nel Terminal goriziano lento e troppo oneroso. “Per giungere a questo obiettivo – parla l’amministratore unico di Sdag, Giuliano Grendene – dovremo realizzare degli interventi di adeguamento e modifica sulle tecnologie e sugli impianti esistenti in ambito interportuale, per arrivare all’elettrificazione iniziale di almeno un binario e predisporre gli altri per le successive fasi di intervento. In merito a queste opere abbiamo già scritto all’assessore regionale alle Infrastrutture e territorio, Graziano Pizzimenti, per programmare a breve un confronto con Regione Fvg. Tali interventi, peraltro, sono totalmente indipendenti rispetto alla progettazione e realizzazione della Lunetta ferroviaria da parte di Rfi, per la quale sono a disposizione
12 milioni di euro”.
Il nuovo collegamento prevede l’elettrificazione sia di un binario in ambito Sdag, sia della linea Gorizia centrale – Nova Gorica fino alla deviazione di ingresso al raccordo Sdag, nonché il rifacimento di un tratto di qualche centinaio di metri della linea storica ora sul lato sloveno. “Parliamo di una opportunità di crescita incredibile per Sdag – commenta Giuliano Grendene – che consentirà lo stazionamento di convogli lunghi 750 metri, con i quali si riuscirà a moltiplicare in chiave green le potenzialità della nostra piattaforma intermodale che si estende su un’area di 600 mila metri quadrati.
C’è grande soddisfazione per il lavoro di squadra fatto assieme al Comune di Gorizia, alla Camera di Commercio Venezia Giulia e con il sostegno e l’azione della Regione Friuli Venezia Giulia. Un particolare ringraziamento va anche all’onorevole Guido Germano Pettarin e all’ex senatrice Laura Fasiolo che ha contribuito alla sensibilizzazione di Rfi sull’importanza dell’opera” – conclude Grendene.
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