La Giunta provinciale a fine ottobre 2020 ha approvato l’organizzazione e l’assegnazione dei servizi per le linee di autobus extraurbane del trasporto pubblico. “In tal modo vogliamo promuovere la mobilità sostenibile e quindi offrire in tutto l’Alto Adige un sistema ancor più migliorato ed ampliato di trasporto pubblico locale funzionante e di facile utilizzo per tutti gli utenti”, sottolinea l’assessore provinciale alla mobilità Daniel Alfreider. Importanti novità saranno introdotte nella digitalizzazione con nuovi sistemi di ticketing, piattaforme digitali e portali informativi. “Inoltre, è fondamentale che le imprese, sia pubbliche che private, collaborino in modo ottimale con l’amministrazione pubblica, in modo tale che sia garantito e organizzato al meglio il servizio per i cittadini e i numerosi passeggeri giornalieri”, fa presente l’assessore. In quest’ottica, la Giunta provinciale ha deciso il 24 novembre di revocare ogni atto relativo alla gara d’appalto per l’organizzazione e l’assegnazione dei servizi per le linee di autobus extraurbane del trasporto pubblico avviata nel 2018, e ogni provvedimento collegato. “La revoca della gara è un atto dovuto e del tutto logico nel momento in cui si sta per bandire una nuova gara basata su presupposti ben diversi da quella di due anni fa”, fa presente Pierluigi Mantini, consulente della Provincia e del Ministero dei trasporti. Infatti con la legge n.3 del 2019 il Consiglio provinciale, pressoché all’unanimità, ha stabilito di garantire, “in via principale”, il servizio di trasporto pubblico locale extraurbano, attraverso una società pubblica, con una quota riservata, con gara, alle piccole e medie imprese. “Questo diverso modello, pubblico-privato, basato sulla nozione di “rete principale ecosostenibile”, comporta una nuova valutazione dell’interesse pubblico sopravvenuto e pertanto la revoca di ogni eventuale atto precedente eventualmente pendente”, fa presente Mantini. Non si tratta dunque di un annullamento ma di una revoca, come pure richiesto dal TAR di Bolzano. Di conseguenza anche il piano provinciale della mobilità ha subito una modifica perché è stata eliminata dal legislatore provinciale la corrispondenza tra B.T.O., ossia i bacini territoriali ottimali, e i lotti di gara, e dunque anche questa disciplina del PPM, solo su questo punto, deve essere revocata. La Giunta provinciale, con un’ulteriore delibera ha provveduto ad adeguare il Piano provinciale della mobilità del 2017. È stata revocata una specifica parte del documento di programmazione del trasporto pubblico locale che comprende circa 380 pagine, e precisamente un sottocapitolo riferito alla suddivisione del territorio provinciale in “bacini d’utenza ottimali” e le relative modalità d’appalto e di contratto. Questa suddivisione aveva costituito la base sulla quale era stata formulata la gara d’applato del 2018. Dopo le delibere di revoca della gara d’appalto 2018 e l’adeguamento del Piano provinciale della mobilità, gli atti di gara saranno condivisi con l’Autorità Nazionale Anti Corruzione e con l’Autorità di Regolazione dei Trasporti ART e pubblicati dall’Agenzia per i Contratti Pubblici.