Questo primo viaggio, organizzato in concomitanza con il decennale di attività della Fondazione FS, secondo il presidente, l’Ing. Luigi Cantamessa, non è che l’inizio di una serie di itinerari volti a riscoprire le bellezze nascoste del nostro Paese e, in contemporanea, riportare le persone indietro nel tempo. Impresa sicuramente possibile anche grazie alla vasta flotta di mezzi a disposizione dell’Ente, che copre un arco temporale dal 1905 al 1990. Il successo di pubblico di questa iniziativa, verificabile anche grazie ai biglietti andati esauriti in poco tempo, ha sicuramente rallegrato l’Ing. Cantamessa, poiché “per un ferroviere, non c’è niente di meglio che vedere i propri treni funzionare con viaggiatori sorridenti”.
Mera rievocazione storica? Viaggio nostalgico? Per l’Ing. Cantamessa sono tutte descrizioni improprie e lontane dallo scopo per il quale la tratta storica del Treno del Razionalismo è nata. “L’Italia ha una rete di itinerari minori che nessuno conosce, pronta per essere messa a disposizione di tutti”, e la Fondazione FS ha intenzione di restituirli ai viaggiatori e ai turisti da tutto il mondo per offrire nuove esperienze culturali ed enogastronomiche legate strettamente ai territori interni, regalando anche dei piccoli estratti dagli archivi che raccontano la storia degli itinerari e dei convogli su cui la gente viaggia al momento. Si menziona il recupero della tratta Roma-Orte-Capranica-Viterbo, per il quale la Fondazione è già in dialogo con gli stakeholder politici, e “Latina non è che un primo esempio” di ciò che verrà in futuro.
L’identità nazionale è una forte bandiera evocata dall’Ing. Cantamessa durante la presentazione del Treno Storico alla stampa, coerente con l’attuale spirito dei tempi che vede la riscoperta del Made in Italy al centro del lavoro della politica, la quale ha risposto favorevolmente alle interessanti iniziative della Fondazione.
L’On. Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura alla Camera dei Deputati, ha sottolineato il valore del “turismo lento”, che ha il merito di valorizzare e incentivare le visite di aree minori e provinciali del Lazio, elogiando il lavoro della Fondazione FS in questo senso, ricordando il grande successo di pubblico che ebbe l’organizzazione della tratta storica del Milite Ignoto. Una buona notizia arriva proprio dall’Onorevole: infatti, il 1° febbraio 2023, è stata approvata una mozione interna all Commissione Cultura per la realizzazione del “Treno del Ricordo”, una tratta che commemora i viaggi degli esuli italiani in fuga dalla persecuzione di Tito, che coinvolgerà congiuntamente la Fondazione e il Ministero della Cultura. E non solo: in seguito all’aumento, da parte del governo, dei fondi per le rievocazioni storiche, l’On. Mollicone ha invitato la Fondazione FS a partecipare ai bandi che verranno aperti, per la realizzazione di nuove tratte.
Il Sen. Nicola Calandrini, presidente della Commissione permanente Bilancio a Palazzo Madama, elogia l’operazione come una “ben riuscita operazione di marketing territoriale”, ribadendo la sua importanza a livello di una più ampia strategia di promozione delle bellezze nascoste della Regione. Inoltre, sottolinea come l’iniziativa del Treno del Razionalismo cada a fagiolo con le iniziative che il Senatore proporrà per celebrare il centenario della fondazione di Latina, che ricorre fra 9 anni.
L’importanza per il turista del vivere esperienze significative nel Paese che visita è stata ribadita anche dal membro del CdA dell’Agenzia nazionale del Turismo Sandro Pappalardo, che ha plaudito alle iniziative di Fondazione FS per i treni storici quali parti integranti di una strategia volta al benessere dei visitatori e alla promozione delle aree interne. “I treni storici hanno la capacità di far star bene il turista e di portarlo al di fuori delle mete classiche”, e l’Agenzia, ribadisce Pappalardo, è accanto alla Fondazione per realizzare tante altre iniziative come questa.
In esclusiva per Il Mondo dei Treni, l’Ing. Cantamessa ha inoltre rivelato alcuni dei piani in cantiere della Fondazione. Il recupero dell’Ufficio Movimento di Roma Termini, uno dei tanti progetti auspicati, è però soggetto alla disponibilità di Reti Ferroviarie Italiane, che ancora usa quei locali per necessità di rappresentanza. Inoltre, parla del Trenino Verde della Sardegna come “unicum europeo”, per il cui recupero, purtroppo, non si è trovato un accordo con la Regione. L’Ing. Cantamessa si dichiara comunque pronto a qualsiasi iniziativa di recupero, mostrando un entusiasmo pari a quello di un bambino che gioca a fare il capostazione con i modelli dei trenini. E non è forse vero che “il viaggiatore consapevole di domani è un bambino appassionato di treni oggi”?
Testo a cura di Laura Valentini / Luca Aprea
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