Nel Lazio, in particolare, il servizio Sala Blu è attivo nella stazione Gemelli, nei pressi dell’omonimo Policlinico sulla linea FL3 Roma – Viterbo.
Da inizio anno, sono stati quasi 54.000 i servizi effettuati nel Lazio attraverso la Sala Blu di Roma, che coordina le attività di ben 29 stazioni (Albano Laziale, Avezzano, Bracciano, Cassino, Ciampino, Civitavecchia, Colleferro-Segni-Paliano, Fiumicino Aeroporto, Formia-Gaeta, Frosinone, Gemelli, Ladispoli-Cerveteri, Latina, Maccarese-Fregene, Marina di Cerveteri, Monterotondo-Mentana, Nettuno, Orte, Roccasecca, Roma Aurelia, Roma Ostiense, Roma S.Pietro, Roma Termini, Roma Tiburtina, Roma Trastevere, Torre in Pietra-Palidoro, Tivoli, Valle Aurelia, Velletri, Viterbo Porta Romana).
L’ampliamento del network, che quindi da dicembre può contare su 345 stazioni, è stato reso possibile grazie alla fornitura di nuovi dispositivi per la salita/discesa dal treno, ovvero carrelli elevatori e rampe da marciapiede per l’incarrozzamento.
Le nuove stazioni sono state individuate in base ad una serie di considerazioni connesse alle segnalazioni pervenute dai principali stakeholder del servizio (Associazioni, Istituzioni, Regioni) e nella logica di intercettare i maggiori bisogni della collettività. L’analisi delle priorità è stata condotta incrociando informazioni relative al contesto infrastrutturale e all’accessibilità nelle stazioni, integrandole con i dati territoriali raccolti all’interno di StationLand, l’innovativa piattaforma di local intelligence sviluppata da RFI per analizzare le relazioni esistenti tra le stazioni ed i contesti urbani che le ospitano. L’ampliamento del network Sala Blu non si ferma e continuerà anche il prossimo anno con l’inserimento di ulteriori nuove stazioni.
Dal 2011, da quando Rete Ferroviaria Italiana ha assunto il ruolo di station manager, sono stati oltre 3,6 milioni i servizi di assistenza erogati dalle sue Sale Blu. Nel solo 2023 i servizi operati da gennaio a novembre sono stati circa 372mila ed entro la fine dell’anno si stima di tornare ai consuntivi del 2019, quando è stato registrato il picco, con circa 408.000 interventi.
Infine, grazie a un investimento di circa 464 milioni di euro, RFI potrà migliorare l’accessibilità in ulteriori 81 stazioni che si aggiungeranno alle 264 che ad oggi risultano accessibili in autonomia da parte delle persone a ridotta mobilità. Tra gli interventi la realizzazione di rampe e percorsi pedotattili, l’installazione di ascensori e l’innalzamento dei marciapiedi ad altezza 55 centimetri dalle rotaie per agevolare l’accesso ai treni.
Azioni che dimostrano la costante attenzione di RFI nei riguardi delle persone a ridotta mobilità, un impegno che si declina attraverso molteplici azioni e novità introdotte nel corso degli anni per migliorare e semplificare la fruibilità del servizio.
RFI ha inoltre attivato nella sede centrale di FS a Roma la nuova Control Room Stazioni Nazionale, che affiancherà e collaborerà con le 15 Control Room territoriali, già impegnate nel monitoraggio costante di tutti gli impianti di stazione e nella loro gestione da remoto, grazie anche a un dialogo costante con la Sala Circolazione e le Sale Blu per l’assistenza alle persone a ridotta mobilità.
Sono in tutto circa 80 le persone che lavorano all’interno delle Control Room contribuendo, in particolare, ad alimentare il canale online Infoaccessibilità di RFI, dove è possibile verificare in tempo reale lo stato di funzionamento degli ascensori e delle rampe di accesso ai binari, completo di indicazioni sui tempi di ripristino. Questo servizio informativo, a beneficio soprattutto delle persone con disabilità e a ridotta mobilità, è stato sviluppato in ottemperanza a quanto previsto dall’Autorità di Regolazione dei Trasporti (ART) con la delibera 106/2018.
La Control Room Nazionale sarà impegnata anche nel monitoraggio delle performance tecniche e gestionali degli impianti, l’analisi delle anormalità di funzionamento.
L’operatività della Control Room Nazionale punta quindi al miglioramento degli aspetti manutentivi e gestionali relativi alle stazioni, proseguendo il percorso di customer centricity intrapreso da RFI in coerenza con il nuovo modello di stazione del futuro, intesa non solo come luogo di passaggio, ma anche come nodo intermodale e polo di attrazione.
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