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Roma, chiusura ferrovia Centocelle – Giardinetti: tutti contro ATAC

La recente (e sconsiderata) chiusura della ferrovia Termini – Giardinetti, limitata dallo scorso Lunedì nella stazione di Centocelle, ha scatenato, come era prevedibile, un autentico fuoco di proteste verso ATAC, già sommersa dalle critiche per i disservizi quotidiani a cui sottopone l’utenza che, sfidando le torride temperature  di questi giorni, decide di utilizzare i mezzi pubblici. Se da Via Prenestina pensavano che la chiusura, complice il mese di Agosto e la città quasi deserta, passasse inosservata, si sbagliavano di grosso. Ad aprire il “fuoco” è stato il CeSMoT, Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti, che già il 30 luglio, alla notizia della sospensione, bollava la decisione con parole di fuoco: “La notizia della prossima ed improvvisa limitazione della ferrovia Termini – Giardinetti alla stazione di Centocelle e la soppressione della tratta rimanente  ci lascia sconcertati e rende evidente e chiaro che l’unico interesse di ATAC,complice l’assordante silenzio della Regione Lazio, ormai è la riduzione dei servizi su ferro per concentrarsi unicamente sui servizi con autobus. Oggi si inizia dalla giardinetti, il prossimo passo sarà la soppressione dei servizi lungo la roma nord, per terminare a breve con la trasformazione in bus della Roma – Lido, le cui prove di soppressione sono già avvenute in questi giorni quando, invece di cercare di risolvere le criticità di esercizio, si è preferito attivare dei bus integrativi”. Non meno tenero Andrea Tortorelli, titolare del blog “sferragliamenti sulla Casilina” per il quale “Non ha senso sopprimere un’infrastruttura su ferro in una città carente di servizi come Roma. Farcire la Casilina di autobus non è cura del ferro. E’ un crimine” . Parere nettamente contrario anche da parte dell’UTP che, raccogliendo l’indignazione degli utenti, bolla l’iniziativa come “un gravissimo atto di inciviltà, che riduce gravemente la dotazione infrastrutturale di Roma”  . Per ora la pioggia di critiche sembra non turbare i sonni tranquilli dei responsabili di Via Prenestina 45, che difende il provvedimento motivandolo dal fatto che”la linea ferroviaria tra Viale Palmiro Togliatti e Giardinetti risulta perfettamente sovrapposta alla Metro C con una coincidenza anche delle fermate. Circa tre kilometri di sovrapposizione che rendevano urgente e indispensabile un intervento di ripianificazione”  Ma le associazioni e gli utenti non ci stanno e annunciano battaglia.

Mar'yana Shyyka

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