Internalizzare la produzione di componenti ferroviari, ampliare la filiera produttiva interna sfruttando le sinergie con le altre officine societarie, garantire continuità occupazionale a circa 100 lavoratori (80 operai e 17 fra quadri direttivi e impiegati) di un’importante realtà industriale del Sud Italia. Sono le strategie di Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) alla base dell’acquisizione della società Bari Fonderie Meridionali (BFM), storica fabbrica specializzata nella produzione di componenti per infrastrutture ferroviarie. È la prima acquisizione di un’azienda da parte di RFI e l’investimento complessivo è di circa 6,5 milioni di euro. L’azienda BFM (Gruppo ceco DT – Výhybkárna a strojírna, a.s.), fondata nel 1961, è per Rete Ferroviaria Italiana uno storico fornitore di “cuori” in acciaio fuso al manganese, un componente fondamentale per gli scambi ferroviari. Con l’acquisizione di BFM, conclusa ieri a Roma, RFI amplia la filiera produttiva interna, ottimizzando i costi di approvvigionamento e accrescendo il proprio know-how.
Altri asset produttivi di Rete Ferroviaria Italiana sono l’officina di Pontassieve (scambi e apparecchiature per i binari) e quella di Bologna (componenti per sistemi di alimentazione elettrica dei treni e impianti di sicurezza e segnalamento). In Europa, nel settore della componentistica ferroviaria, i produttori specializzati sono un’esigua fetta del mercato. Ciò rende complicato l’approvvigionamento di materiali tecnici a prezzi vantaggiosi e in tempi definiti e certi rispetto alle esigenze. Inoltre BMF è in concordato preventivo dal novembre 2014. Situazione che ha avuto ripercussioni sulla produzione industriale, a causa del parziale fermo dell’impianto, e ha determinato un aumento dei prezzi dei “cuori” fino al 25%.
Questo ha indotto RFI a presentare un’offerta economica per rilevare BFM. In questo modo Rete Ferroviaria Italiana potrà soddisfare l’intero fabbisogno con costi di produzione più bassi rispetto ai prezzi di acquisto.
Il complesso produttivo di BFM è situato nell’area industriale di Bari. Il sito occupa su una superficie di circa 130mila metri quadrati, di cui circa 45mila coperti. All’interno ci sono due stabilimenti: la fonderia (circa 23mila metri quadrati) e il reparto meccanica (circa 12mila metri quadrati).
Attualmente Bari Fonderie Meridionali garantisce una produzione annua di oltre 1.800 “cuori” in acciaio fuso al manganese per scambi ferroviari.
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