E’ sulla base di queste motivazioni che Chiamparino ritiene che “l’analisi non è in grado di definire i benefici, ma solo i costi, per giunta aumentati dalle mancate accise sul carburante e dal calo dei pedaggi autostradali che si avrebbero con lo spostamento del trasporto delle merci dalla strada alla ferrovia. Alla faccia dell’ambiente, si delinea uno scenario che rischia di penalizzare pesantemente l’economia, lo sviluppo e la condizione ambientale delle nostre regioni”.
Infine, Chiamparino rinnova al Governo, ora che l’analisi c’è, l’invito ad assumersi “la responsabilità di decidere”, fa presente che “temo di non sbagliare dicendo che, arrivata la costi-benefici, il Governo farà ancora melina e anche sulla Tav, su opposte sponde, faranno solo campagna elettorale, a costo di perdere i finanziamenti europei, per arrivare alle elezioni senza pagare il dazio di una decisione” e conclude sostenendo che “ora è chiaro chi vuole mettere il Piemonte in un angolo”.
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