Il 1976 poteva essere l’anno dell’inizio dell’era del trasporto elettrico a Užhorod, quando si intraprese la progettazione della rete di trasporto del filobus. La città,all’epoca, era in piena espansione industriale, con la costruzione delle prime grandi industrie ed il completamento del gasdotto Urengoy – Pomary – Užhorod. Il quartiere ubicato nell’odierna Via Gagarin (вулиці Гагаріна ) era molto frequentato e circa 4-5 mila persone lavoravano in ogni stabilimento, per un totale di più di 30.000 persone. E trasportare così tante persone era un compito difficile e costoso. Le persone venivano da tutta l’Ucraina per lavorare lì. Pertanto, la città decise di costruire una rete di trasporto elettrica, ritenuta più economica e più rispettosa dell’ambiente,per trasportare lavoratori da diverse aree. Proprio in quel periodo, Uzgorod si espanse e raggiunse i villaggi circostanti: Dravtsi,Domanyntsi e Horyani. Il progetto della filovia iniziò nel 1976, e la preparazione delle attività per l’inizio dei lavori fu condotta sotto la guida dell’allora sindaco di Uzhorod, Emil Popovich. Il progetto prevedeva la realizzazione di due linee filoviarie. Il primo percorso prevedeva il capolinea di partenza nel microraion di Domanyntsi, lungo Via Drugetov (вулиці Другетів) e svoltare in Via Mytna attraversando l’Uz su Transportnny Mist. Quindi, dopo la rotatoria nei pressi dell’Hotel Uzhorod , il percorso doveva andare in piazza Sándor Petőfi e lungo Via Mukachevo fino all’attuale mercato cittadino di “Krasnodontsov” La spesa maggiore consisteva nel posare le linee elettriche attraverso l’incrocio delle strade Mukachevo e Ankudinov. Il progetto prevedeva anche di costruire un ponte per l’attraversamento della ferrovia, tanto che, per la sua costruzione fu necessario demolire circa 200-300 metri di case alla fine dello stessa Via Mukachevo e all’inizio di Via Gagarin, su entrambi i lati dell’attuale passaggio a livello. Il deposito filoviario era previsto nella stessa zona, nei pressi della stazione ferroviaria in Via Odeska. Anche allora venne sollevata la questione della costruzione della piazza vicino alla stazione e della demolizione dell’intera area delle case private di fronte alla stazione ferroviaria. Riguardando l’intero settore privato della zona, le persone che vivevano lì dovevano essere trasferite in nuovi edifici in altre parti della città. Questo causò un rallentamento nel progetto. Negli anni ’80, a causa dell’ampliamento dell’area industriale, le dimensioni del progetto vennero però aumentate ed il numero di linee di filobus già programmato venne esteso. Secondo il nuovo progetto, il deposito da costruire su Via Odeska venne abbandonato e fu deciso di costruirlo in un altro posto – dove ora si trova il cosiddetto Mercato di Krasnodontsov. Il nuovo deposito doveva fungere da rimessa unificata per tutti gli autobus e filobus della città. E venne sollevata la questione del trasferimento della flotta di autobus esistente al nuovo deposito. Inoltre un’altra linea elettrificata aggiuntiva doveva iniziare dall’attuale Nuovo Distretto alla zona industriale. Inizialmente, vennero prese in considerazione due opzioni per la costruzione di questo percorso: Kapushanskaya Street e Minaiskaya Street con accesso a Prospect Svobody . Ma poi si sono fermati all’opzione con percorso: Hrushevskyi – Minajskaya – Prospect Svobody – stazione ferroviaria – Via Gagarin. Anche i supporti elettrici esistenti lungo Via Hrushevsʹkoho sono stati progettati per installare linee di filobus su di essi. Ma alla fine degli anni ’80, la città mancava di finanziamenti ed il progetto venne accantonato,in attesa di tempi migliori. Le vicende seguite alla caduta dell’URSS ed all’indipendenza dell’Ucraina (1992) , con la chiusura di numerose industrie e più in generale la mancanza di finanziamenti hanno messo, probabilmente e definitivamente, la parola fine al progetto, che,al giorno d’oggi, apparirebbe anche fortemente sovradimensionato per le attuali esigenze di mobilità cittadina,sebbene l’attuale espansione della città,con i nuovi quartieri in costruzione, in futuro potrebbe rendere di nuovo attuale l’idea della filovia
(traduzione ed adattamento da https://varosh.com.ua/noviny/uzhgorodom-maly-yizdyty-trolejbusy-ale-2/)