Era il 5 dicembre di dieci anni fa quando due Frecciarossa partirono uno da Torino e uno da Salerno incontrandosi a Milano Centrale, inaugurando così l’era dell’ Alta Velocità ferroviaria italiana e la nascita di un brand diventati simbolo di modernità, eleganza e sofisticata tecnologia made in Italy. A bordo dei due Frecciarossa erano presenti i vertici delle Istituzioni nazionali e i sindaci delle città collegate da un servizio e un’infrastruttura che in 10 anni avrebbero rivoluzionato le abitudini e il modo di viaggiare di tanti italiani e turisti. Trecentocinquanta milioni di viaggiatori in 10 anni, 380 milioni di chilometri percorsi e oltre 80 città collegate, nel 2019, con una flotta di 144 Frecce. Cinque nuove stazioni alta velocità progettate da archistar, 500mila posti di lavoro creati fra il 1998 e il 2018. E soprattutto la sostenibilità ambientale: 20 milioni di tonnellate in meno di anidride carbonica emessi in atmosfera fra il 2008 e il 2018, grazie allo shift modale dall’auto privata e dall’aereo verso il treno, mezzo ecologico per eccellenza.
Sono alcuni tra i più importanti risultati ottenuti dal sistema Alta Velocità ferroviario italiano dalla nascita del Frecciarossa 10 anni fa. A illustrarli lo scorso 5 dicembre nel sito industriale Scalo San Lorenzo, a Roma, Gianfranco Battisti, Amministratore Delegato e Direttore Generale, e Gianluigi Castelli, Presidente del Gruppo FS Italiane. Presenti Maria Elisabetta Alberti Casellati, Presidente del Senato della Repubblica, Giuseppe Conte, Presidente del Consiglio dei Ministri e Paola De Micheli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. L’alta velocità ferroviaria italiana ha rivoluzionato lo stile di vita delle persone e la mobilità in Italia. Ha ridotto le distanze, accorciando il Paese e avvicinando i cittadini.
Nel 2018, ogni persona che ha viaggiato su un treno AV ha risparmiato mediamente un’ora al giorno, rispetto a un viaggio con le stesse destinazioni fatto nel 2005. Complessivamente sono state 18,5 milioni le ore risparmiate in 10 anni. L’Alta Velocità italiana in questi 10 anni è diventata un modello che il Gruppo FS Italiane sta esportando in tutto il mondo. A partire dalla Gran Bretagna dove Trenitalia, tramite la controllata Trenitalia UK, dall’8 dicembre gestirà i servizi InterCity da Londra a Glasgow/Edimburgo (Avanti West Coast),
la linea ferroviaria principale del Regno Unito. In Spagna il consorzio Ilsa, composto da Trenitalia e Air Nostrum, è stato selezionato da ADIF, il gestore dell’infrastruttura spagnola, come primo operatore privato ad accedere al mercato iberico. Il consorzio, per 10 anni, offrirà collegamenti alta velocità Madrid – Barcellona, Madrid – Valencia/Alicante e Madrid – Malaga/Siviglia. In Francia sono in corso i test per il collegamento internazionale alta velocità Milano – Parigi con il Frecciarossa 1000. L’inizio del servizio è previsto per il prossimo anno. In Tailandia il Gruppo FS Italiane si è aggiudicato il progetto High Speed Rail Linking 3 Airports, gestione e manutenzione di infrastruttura, flotta treni, stazioni e depositi della linea ferroviaria alta velocità che collegherà i tre principali aeroporti del Paese. I mercati internazionali riconoscono i risultati che, in 10 anni, il sistema Alta Velocità ha ottenuto in Italia producendo effetti tangibili per l’economia. I 32 miliardi di investimenti sul sistema rete AV hanno avuto un’incidenza annua media sul PIL dello 0,15%, fra il 1998 e il 2018. L’AV da un lato ha cambiato il concetto di viaggio consentendo la nascita di un nuovo pendolarismo, dall’ altro ha dato il via alla rigenerazione dei grandi centri urbani. E soprattutto, riducendo le emissioni di CO2 di 20 milioni di tonnellate, ha creato importanti benefici per la sostenibilità ambientale, uno dei pilastri del Piano industriale del Gruppo FS Italiane 2019-2023. Il Frecciarossa 1000 di Trenitalia è il primo treno alta velocità ad aver ottenuto la certificazione di impatto ambientale perché costruito con materiale la cui percentuale di riciclabilità è vicina al 100%. In 10 anni sono raddoppiati i chilometri percorsi dai collegamenti ferroviari, da 35 a 70 milioni. Le stazioni dell’Alta Velocità hanno segnato il ritorno, dopo 50 anni, della grande architettura ferroviaria. Sono tornate a essere un elemento trainante per la riqualificazione architettonica del tessuto urbano circostante. Con Torino Porta Susa, Milano Centrale, Reggio Emilia AV Mediopadana, Bologna Centrale AV, Roma Tiburtina e Napoli Afragola è stato ridefinito anche il concept di stazione. Non più solo luoghi di passaggio dove iniziare e finire un viaggio ma una vera e propria piazza urbana dove incontrarsi, fare acquisti, riappropriarsi del proprio tempo.