Tredici milioni e 500 mila euro di investimento per realizzare un piazzale di 40 mila metri, 4 fasci binari per il parcheggio dei treni in sosta e l’asta di manovra di 750 metri, che significa introdurre un treno in interporto e non dividerlo, con una riduzione dei costi per le imprese. Con i primi di febbraio il comparto ferroviario pordenonese vedrà un aumento considerevole di treni alla settimana, da 30 fino a 50, rispetto ai 15 attuali, perchè importanti compagnie marittime hanno deciso di investire su Pordenone, rendendolo un hub principale. E’ quanto ha dichiarato l’ad di Interporto Centro Ingrosso di Pordenone, Giuseppe Bortolussi, in una conferenza stampa in cui è stato fatto il punto delle nuove iniziative della struttura, posta nel capoluogo del Friuli Occidentale, in questo primo scorcio di 2021.
“Riguardo ai treni – ha rilevato Bortolussi – raggiungiamo Inghilterra, Germania, Olanda, Polonia e a breve la Romania. Inoltre abbiamo inaugurato, di recente, il treno per Trieste, che ha un importante significato perché unisce la nostra regione in una forma di piattaforma logistica al servizio dell’industria e degli scambi commerciali. Questo renderà Pordenone e il Friuli Venezia Giulia molto centrali non solo al mondo produttivo, ma anche a quello dei servizi. Oggi, Interporto Pordenone è aumentato fino a 1300 occupati, tra diretti e indiretti, con una settantina di imprese insediate e con un volume d’affari di oltre 500 milioni di fatturato”.
“La creazione della stazione elementare – ha sottolineato Bortolussi – con l’apertura di un varco per Udine, significa che diventeremo noi la stazione più importante, e non più quella ferroviaria di Pordenone, diventando una delle stazioni private merci principali in Italia, sgravando la stazione di Pordenone dalle varie incombenze. Certo, occorreranno altri interventi finanziari per la creazione di un sistema tecnologico che permetta di entrare e uscire non più con l’accompagnamento manuale, ma in forma telematica, riducendo così i tempi di manovra anche di un’ora e mezza”.
“Questo – ha aggiunto l’ad – ci consentirà di fare un ulteriore salto di qualità. Ora, siamo in attesa del progetto di RFI (Rete ferroviaria italiana) e serviranno ancora dai 10 ai 15 milioni di euro per portare a compimento il progetto. Speriamo diventino una priorità da parte delle ferrovie italiane. Stiamo lavorando tra ferrovia e trasportatori per arrivare a un’interazione. Dobbiamo assolutamente efficientare le linee ferroviarie altrimenti tutti gli sforzi che stiamo compiendo non serviranno molto. Purtroppo, la ferrovia è stata per troppo tempo l’ultima della classe. E’ arrivata l’ora di cambiare registro”.
Riguardo al bilancio del 2020, anno contrassegnato dalla pandemia, Bortolussi ha chiarito che è “tutto sommato positivo; non ci siamo mai fermati, portando avanti i nostri prodotti, con un ovvio calo nei settori logistici tradizionali, ma anche altrettanti aumenti in settori emergenti quali il comparto sanità e il comparto e-commerce. Inoltre, un anno e mezzo fa Interporto ha inaugurato l’intermodale ferroviario che ci collega a tutto il mondo europeo sia di terra che di acqua e dopo un avvio rallentato per le varie autorizzazioni che stavano arrivando, con i primi di febbraio, come detto, avremo un aumento considerevole. Il risultato è frutto di tanta fatica e momenti difficili perché non è semplice mettere in piedi un opera di questo genere e relazionarsi con il mercato. Con il cambio di abitudine generato dalla pandemia c’è attenzione verso il mercato logistico, in particolare con un nascente polo intermodale come il nostro, posto in un ambito industriale di primo livello”.
Infine, un cenno al Corso Its di logistica e infomobilità, di cui è stato appena inaugurato il secondo anno, insieme all’Accademia Nautica di Trieste e al Marco Polo di Venezia. Ci sono 50 allievi che affronteranno anche 800 ore di tirocinio all’interno delle aziende. “L’auspicio – conclude l’ad di Interporto Pordenone – è che si innalzi il grado di attenzione verso questo settore, per rinnovare il management e il sistema di conoscenza all’interno di queste aziende”.