Le FFS si lasciano alle spalle un altro anno estremamente impegnativo. Dopo una fase di ripresa nel periodo estivo, verso la fine dello scorso anno la quinta ondata di pandemia ha causato un nuovo calo della domanda. Nel 2021 si è registrato complessivamente un afflusso giornaliero di 885 000 viaggiatori, quindi il 4,9% in più rispetto al 2020, ma il 33,1% in meno rispetto al periodo precedente la pandemia. Il traffico del tempo libero si è ripreso con maggiore slancio rispetto al traffico pendolare, dato che anche nel 2021 in molti hanno lavorato da casa. Anche nel traffico viaggiatori internazionale l’occupazione si è ridotta di circa un terzo rispetto ai valori del 2019, una riduzione dipesa fortemente dalle disposizioni vigenti nei singoli Paesi. Per alcune destinazioni, durante l’estate 2021 le FFS hanno persino raggiunto il livello del 2019. Nonostante il numero degli utenti nelle stazioni sia aumentato del 3,6% rispetto al 2020, ha però accusato un calo del 30,5% rispetto al valore del 2019. L’attività di trasporto di FFS Cargo Svizzera ha subito una forte contrazione (2021: 5256 milioni di tonnellate-chilometri nette; –0,2% rispetto al 2020) ed è sensibilmente inferiore rispetto al 2019 (5979 milioni di tonnellate-chilometri nette). La crisi sanitaria grava enormemente sulla situazione finanziaria delle FFS. Il risultato consolidato si chiude con una perdita di –325 mio di franchi (2020: –617 mio di franchi). In questa cifra sono già inclusi i 330 mio di franchi messi a disposizione dai poteri pubblici (2020: 277 mio di franchi). Grazie a questo sostegno, ma anche ai ricavi più elevati e alle misure di risparmio delle FFS, nel 2021 le perdite sono diminuite del 47,3% rispetto al 2020. L’indebitamento netto soggetto a interessi è aumentato di 720 mio di franchi, passando così a oltre 11 mia di franchi. Il grado di copertura dei debiti, ovvero il rapporto tra indebitamento netto soggetto a interessi ed EBITDA, si attesta a 13,7, quindi nettamente al di sopra del limite massimo di 6,5 previsto dalla Confederazione. In termini monetari, l’impatto della crisi sanitaria sulle FFS è attualmente stimato a circa 3 mia di franchi.
Per garantire un finanziamento sostenibile da qui al 2030, le FFS hanno concertato con la Confederazione un pacchetto di stabilizzazione. Le FFS adotteranno le misure di risparmio previste per circa 6 mia di franchi entro il 2030. Dal 2024 al 2030, a questi si aggiungeranno ogni anno altri 80 mio di franchi da misure di riduzione dei costi e/o aumenti dei ricavi, come richiesto dalla Confederazione. Si profila una sfida ambiziosa.
Diversamente da quanto accaduto nel 2020, nel 2021 si è riusciti a evitare una riduzione dell’offerta nonostante la crisi sanitaria. Solo l’ondata della variante omicron a inizio 2022 ha richiesto alcuni interventi mirati. Nel 2021 l’azienda ha realizzato ulteriori interventi volti a incrementare puntualità, affidabilità e sicurezza. Complici una buona pianificazione dei cantieri, meno guasti al materiale rotabile e meno problemi all’infrastruttura, le FFS hanno raggiunto i secondi miglior valori della puntualità nella loro storia, seppure con differenze stagionali e regionali. I problemi all’esercizio ferroviario nella Svizzera romanda hanno avuto inevitabili ripercussioni anche sulla soddisfazione dei clienti che, pur confermandosi sopra la media come l’anno precedente, è stata offuscata dal peggioramento nel secondo semestre nella Svizzera romanda. L’episodio più grave è stato il blocco totale su più giorni del traffico a Tolochenaz, sull’asse principale Losanna–Ginevra. Per mantenere un alto livello di puntualità, in futuro serviranno più riserve di tempo di percorrenza nell’orario, in particolare nella Svizzera romanda.
A contribuire in misura essenziale agli elevati valori di puntualità e soddisfazione della clientela è stato il personale impegnato sui treni, sui binari, nelle stazioni, nelle officine e in telelavoro. Anche il livello di soddisfazione registrato tra il personale è molto positivo: il sondaggio effettuato nel 2021 ha infatti evidenziato in quasi tutti i settori valori superiori rispetto al 2020. Anche la situazione critica concernente la carenza di personale di locomotiva si è finalmente normalizzata. Nel corso del primo semestre 2022, l’organico sarà persino in leggero esubero. Questo permetterà di formare il personale di locomotiva per un maggior numero di tratte e tipi di treni, garantendo così maggiore flessibilità.
Il treno è un mezzo di trasporto estremamente sicuro. Un aspetto che merita tuttavia un’attenzione particolare – anche se negli ultimi vent’anni il trend è in diminuzione – riguarda gli infortuni professionali e gli incidenti di manovra. Nel 2021 si è infatti registrato un leggero aumento.
La situazione finanziaria rimane estremamente tesa. Sebbene tutte le Divisioni abbiano evidenziato un miglioramento rispetto al 2020, il settore finanziariamente autonomo del Traffico a lunga percorrenza e il settore con diritto di indennità del Traffico regionale hanno nuovamente registrato una perdita importante.
Il Traffico viaggiatori ha concluso il 2021 con una perdita di –495 mio di franchi (2020: –669 mio di franchi), sebbene siano state applicate le misure di risparmio previste e la Confederazione abbia messo a disposizione ulteriori fondi del pacchetto di aiuti anti-COVID. Il risultato nel settore Traffico regionale (–21,3 mio di franchi; 2020: –26,1 mio di franchi) include i 164 mio di franchi del pacchetto di aiuti volto a compensare i mancati ricavi durante l’emergenza sanitaria. Nel settore finanziariamente autonomo del Traffico a lunga percorrenza, le FFS si sono fatte direttamente carico della perdita di –478 mio di franchi (2020: –627 mio di franchi). Il numero degli abbonamenti generali ha continuato a scendere: nel 2021 gli AG in circolazione erano 406 000, rispetto ai 439 000 del 2020 e ai 500 000 del 2019. In totale controtendenza, lo scorso anno erano in circolazione 2,83 milioni di abbonamenti metà-prezzo, con un netto incremento rispetto al 2020 (+4,0%) e anche rispetto al periodo pre-crisi (+3,9%).
Il risultato annuale di FFS Immobili, prima dei pagamenti compensativi a FFS Infrastruttura e del contributo alla Cassa pensioni, si attesta a 274 mio di franchi (2020: 244 mio di franchi). FFS Immobili ha così contribuito in misura determinante alla stabilizzazione del risultato complessivo delle FFS. I ricavi locativi di terzi sono aumentati dell’11,6% rispetto all’esercizio precedente (2021: 604 mio di franchi, 2020: 541 mio di franchi). Bene anche i fatturati realizzati da terzi, che nel 2021 hanno raggiunto quota 1909 mio di franchi (2020: 1805 mio di franchi).
In un contesto ancora estremamente critico, nel 2021 FFS Cargo Svizzera è riuscita a mantenere stabile il fatturato clienti, che è comunque del 10,3% inferiore rispetto al livello pre-crisi del 2019. Il risultato ha fatto registrare un netto miglioramento rispetto al 2020: un dato positivo che si deve anche ai fondi di sostegno della Confederazione, con 11,6 mio di franchi erogati a posteriori per il 2020 e 29,9 mio di franchi per il 2021. D’altro canto, FFS Cargo è riuscita a migliorare il risultato operativo di 20 mio di franchi, portandolo così a –33 mio di franchi (2020: –53 mio di franchi). Questo grazie a un’estesa serie di misure per ottimizzare l’efficienza e alla capacità di mantenere inalterata l’offerta nonostante il fatturato stagnante. In questo modo, con il sostegno dei poteri pubblici, è stato possibile ottenere un risultato globale in pareggio (2021: 1,1 mio di franchi, 2020: –34,7 mio di franchi).
FFS Infrastruttura ha conseguito un risultato di 59,5 mio di franchi (2020: –45,8 mio di franchi). I minori ricavi da tracce dovuti all’emergenza sanitaria sono stati compensati appieno dal pacchetto di aiuti anti-COVID. Il risultato annuale del settore Rete si è attestato a 24,7 mio di franchi (2020: –63,6 mio di franchi). L’introduzione del nuovo sistema di definizione dei prezzi delle tracce nel 2021 ha comportato un calo dei ricavi delle tasse per l’utilizzo delle tracce. La riduzione dei prezzi delle tracce è stata possibile grazie agli incrementi dell’efficienza e a un maggiore contributo d’esercizio, ai sensi della convenzione sulle prestazioni tra le FFS e la Confederazione per gli anni 2021-2024.
Il settore Energia ha realizzato un risultato di 34,8 mio di franchi (2020: 17,9 mio di franchi). Questo miglioramento è da ricondurre soprattutto all’incremento delle vendite di corrente ferroviaria che, dopo la riduzione dell’offerta determinata dalla pandemia nel 2020 e il ripristino dell’offerta di trasporto prevista dall’orario, hanno fatto registrare una ripresa. Dopo un lungo periodo di inattività dovuto alle revisioni condotte nel 2020, nel 2021 le centrali elettriche sono tornate a garantire maggiori capacità, permettendo così di coprire una quota maggiore del fabbisogno di corrente ferroviaria grazie alla produzione interna e alle forniture derivanti dai diritti di acquisto di energia. Questo contributo positivo al risultato sarà reinvestito negli impianti per la fornitura di energia.