È stato testato giovedì 29 settembre sulla Ferrovia Genova – Casella il sistema prototipale Track Worker Protection System, innovativo dispositivo di sicurezza e protezione del personale di manutenzione che sfrutta una tecnologia all’avanguardia per ridurre il rischio di collisione tra treni e cantieri ferroviari. L’applicazione è sviluppata nell’ambito di CertiPro, Certifiable Railway Trackworker Individual Protection. Finanziato dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA), CertiPro rientra nel piano ESA Space Solution, parte del programma di ESA Business Application, ed è stato avviato nel 2020 con l’obiettivo di valutare e sviluppare innovativi sistemi di protezione dei lavoratori delle ferrovie. Il team internazionale che partecipa al progetto coinvolge Francia (Airbus Defence & Space SLC), Germania (Berns Engineers GmbH, ETC Solutions GmbH e Intelligence on Wheels GmbH) e Svizzera (CertX AG). Per l’Italia partecipano l’azienda di consulenza Teksea Srl e AMT che, in qualità di fornitore del progetto, ha messo a disposizione la linea, i treni e gli equipaggi della Ferrovia Genova – Casella. La ferrovia genovese, su cui viaggiano treni a bassa velocità e nel tratto iniziale distanti dai centri abitati, è stata ritenuta particolarmente adatta a ospitare questo tipo di simulazione.
Alla dimostrazione pratica di Track Worker Protection System, evento di chiusura del progetto CertiPro, tenutasi il 29 settembre, hanno partecipato numerosi stakeholder: l’obiettivo è proprio quello di estendere il più possibile l’adozione di questa tecnologia, non solo tra piccoli e medi operatori ferroviari, ma anche tra le grandi infrastrutture nazionali.
Il primo test eseguito sui binari della ferrovia genovese ha dimostrato come il sistema prototipale Track Worker Protection System sia in grado di avvisare tempestivamente il personale del cantiere in caso di avvicinamento di un treno anche in condizioni di visibilità e copertura ridotte. L’applicazione si basa su un sistema personalizzato di dispositivi di protezione individuale che, comunicando direttamente con i treni circolanti, segnalano al responsabile di cantiere e al personale dotato di dispositivo l’approssimarsi di un convoglio al cantiere, permettendo così alle persone di allontanarsi per tempo e in sicurezza e segnalando anche al macchinista sul treno la presenza di personale sulla linea con un alto livello dii precisione. Track Worker Protection System comprende un’unità GSM/UMTS/LTE e una radio TETRA, che consente di comunicare in modo affidabile e senza la necessità di alcuna stazione base, garantendo le massime prestazioni anche in caso di scarsa copertura della rete mobile, aspetto particolarmente utile quando si effettuano lavori lontano dai centri abitati e quindi con possibile assenza di copertura telefonica.
Una tecnologia particolarmente innovativa, tenendo conto che ad oggi, quando vengono eseguiti dei lavori di manutenzione, si utilizzano sistemi di allerta collettiva e altre misure di sicurezza fisica, come la chiusura di intere sezioni di binario e dei binari paralleli.
In una seconda prova, l’applicazione è stata testata su due treni in movimento sullo stesso binario in direzione convergente: anche in questo caso, grazie al sistema di comunicazione tra i due mezzi, i treni si sono identificati con alta precisione e hanno effettuato l’arresto in condizioni di piena sicurezza.
Dunque, oltre a ridurre il rischio di incidente tra treno e cantiere, l’innovativa applicazione prototipale Track Worker Protection System punta anche a mitigare il rischio di un eventuale errore umano.
«Oggi siamo giunti alla piena concretizzazione di un progetto all’avanguardia che ci ha coinvolti in prima persona, con i nostri mezzi e il nostro team di lavoro: siamo orgogliosi che proprio la Ferrovia Genova – Casella sia stata individuata come infrastruttura ideale per testare questa soluzione così innovativa in campo tecnologico e di sicurezza. – osserva Marco Beltrami, Presidente di AMT – Un ulteriore passo avanti nel nostro percorso di innovazione e trasformazione, nonché un’importante occasione di crescita, frutto della contaminazione tra le diverse esperienze di tutti i partner europei che hanno preso parte all’iniziativa».