Formare i ferrovieri europei nel fronteggiare il disagio sociale in stazione. È questo l’obiettivo del progetto TRAIN in Stations (Training Raylway Agents on INclusion in Stations), promosso dal Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, assieme alle ferrovie francesi, bulgare e lussemburghesi, i cui delegati si sono incontrati oggi a Roma per definire i prossimi passi da compiere. Il progetto è stato incluso tra quelli finanziati dall’Unione Europea, con un finanziamento di 210mila euro. La sfida è trasferire a quanti lavorano nelle stazioni europee le competenze appropriate per potersi interfacciare con le difficoltà, le storie e le aspettative delle persone senza dimora che gravitano nelle aree ferroviarie.
Train in Stations si avvarrà delle significative esperienze fatte dagli Help Center, i servizi di orientamento sociale presenti nelle principali stazioni ferroviarie italiane. A Roma Termini, per esempio, l’Help Center è attivo dal 2003 ed è gestito dalla Cooperativa Europe Consulting: il suo obiettivo prioritario è quello di intercettare e orientare le marginalità gravi presenti nel territorio e nei dintorni della stazione capitolina.
Il progetto di formazione del personale ferroviario è la prosecuzione dei progetti Hope in Stations e Work in Stations. Il primo ha preso a riferimento gli Help Center italiani per la creazione di un modello europeo; con il secondo, invece, le stazioni sono diventate il punto di partenza per il reinserimento nel mondo del lavoro delle persone senza fissa dimora, grazie alle opportunità offerte dall’indotto ferroviario e a nuove modalità di formazione professionale. Le tre esperienze sono fortemente collegate alla Carta Europea della Solidarietà, il documento promosso dal Gruppo FS Italiane per dare concretezza ai principi della responsabilità sociale e della sostenibilità nelle stazioni di tutt’Europa, sottoscritto da 12 reti ferroviarie. Il pool, la cui presidenza è stata riconfermata ad FS Italiane e SNCF, lavora per rendere le stazioni luoghi sempre più sicuri e accoglienti, coniugando le politiche sulla sicurezza con quelle di solidarietà sociale. In particolare, la Carta Europea ha l’obiettivo di creare un grande network (ferrovie, istituzioni e associazioni) che operi con una comune metodologia di intervento per le problematiche sociali nelle stazioni. Un metodo che, innanzitutto, si basa sullo scambio di conoscenze e di best practices tra i partner, nella consapevolezza che il problema del disagio sociale nelle stazioni è ormai comune e diffuso in tutta Europa