FS Italiane azienda sempre più impegnata nel sociale e attenta all’ambiente”. A illustrare l’impegno a tutto campo del Gruppo nella responsabilità sociale di impresa, è stato oggi l’amministratore delegato di FS Italiane, Michele Mario Elia, nell’ambito della conferenza internazionale “Last Call to Europe 2020”, organizzata a Milano dalla Fondazione Sodalitas nel sito espositivo World Expo Milano 2015 e dedicata alla sostenibilità e alla promozione di un impegno condiviso per dare all’Europa il futuro di cui ha bisogno. “Il Gruppo FS Italiane – ha spiegato Elia – ha coniugato in quest’ambito due parole-chiave, “responsabilità” e “solidarietà”, dedicando parte del proprio patrimonio immobiliare all’accoglienza dei più bisognosi e costituendo d’intesa con i Comuni (ANCI) e l’associazionismo gli Help Center, che nelle stazioni ferroviarie prendono in carico le persone svantaggiate e le avviano a percorsi di recupero sociale indirizzandole presso i servizi competenti. Sono 15 i Centri attivi: a Roma Termini, Milano Centrale, Torino Porta Nuova, Firenze Santa Maria Novella, Genova Cornigliano, Bologna Centrale, Foggia, Napoli Centrale, Catania Centrale, Pescara Centrale, Chivasso, Messina, Melfi, Bari e Reggio Calabria. Prossime aperture previste a Trieste e Viareggio, insieme al potenziamento dell’Help Center di Bari. Lo scorso anno, la rete degli Help Center, coordinata dall’ Osservatorio Nazionale sul Disagio e la Solidarietà nelle Stazioni Italiane, hanno assicurato oltre 470.000 mila azioni mirate, assistendo 31.700 persone con un aumento del 26% rispetto al precedente anno”. Elia ha ricordato che “l’impegno di FS Italiane è dedicato anche ai Centri diurni e notturni e a un Centro di prima accoglienza per rifugiati politici gestiti da importanti associazioni: il Rifugio Caritas a Milano Centrale; l’Ostello Caritas “Don Luigi Di Liegro” di Roma Termini, il Centro Diurno di via Marsala “Binario 95”, gestito da Europe Consulting Onlus e il Centro di prima accoglienza per i richiedenti asilo e rifugiati politici “Pedro Arrupe”, gestito dal “Centro Astalli”. “Il Gruppo FS Italiane ha inoltre messo a disposizione gratuitamente – ha sottolineato l’amministratore delegato – per attività sociali e culturali, a Enti locali, Fondazioni e Associazioni no profit, 18.200 mq nelle principali stazioni italiane, per un valore di oltre 27 milioni di euro. In altre 509 stazioni sono stati attivati 1.211 comodati d’uso gratuito.. In totale, l’impegno immobiliare del Gruppo FS in chiave sociale è pertanto di oltre 85mila mq concessi in comodato d’uso gratuito per un valore di circa 95 milioni di euro”. Inoltre Elia ha ricordato che “il patrimonio immobiliare del gruppo è stato messo a disposizione, soprattutto nelle grandi stazioni, per fronteggiare l’emergenza migratoria. “FS Italiane è impegnata a 360° anche in tema di ambiente, nella consapevolezza di quanto la sostenibilità ambientale sia, oggi, un fattore imprescindibile per qualsiasi azienda che voglia essere competitiva” ha sottolineato ancora l’amministratore delegato.
“In linea con i principi fondanti del Global Compact delle Nazioni Unite, recepiti dall’Unione Internazionale delle Ferrovie (UIC), il gruppo – sono state le parole di Elia – si propone di diventare l’asse portante per un trasporto e una mobilità sostenibili, impegnandosi a pianificare soluzioni innovative di trasporto e a sostenere il business per la mobilità e il trasporto con una leadership valida, responsabile e corretta.
Per raggiungere tali risultati, FS Italiane ha definito un percorso di ampio respiro, ponendosi obiettivi ambiziosi per contribuire a ridurre in maniera significativa le emissioni climalteranti in ambito europeo: ridurre, entro il 2020, le emissioni specifiche medie del 30% rispetto a quelle del 1990, misurate in passeggeri*km (servizi passeggeri) e tonnellate*km (servizi merci); ridurre, entro il 2030, le emissioni specifiche medie del 50% rispetto a quelle del 1990, misurate in passeggeri*km (servizi passeggeri) e tonnellate*km (servizi merci) e, inoltre, non superare in valore assoluto le emissioni di CO2 del 1990; ambire, per il 2050, a un servizio di trasporto su ferro carbon free. Ma anche incrementare le quote di mercato del trasporto su ferro: entro il 2030, trasportare su ferro la stessa quantità di merci trasportate su strada (in tonnellate*km); entro il 2050, trasportare il 50% di merci in più rispetto a quelle trasportate su strada (in tonnellate*km)”.