Ferrovie dello Stato Italiane e Terna hanno firmato oggi il contratto per la cessione della rete elettrica ad alta tensione di proprietà di RFI. L’operazione si inserisce nel quadro più complessivo di un riordino strategico dei principali asset del Paese. L’acquisizione della rete di RFI dà a Terna la piena disponibilità delle reti ad alta tensione così da poterne ottimizzare l’uso anche in vista di una maggiore diffusione delle fonti di energia rinnovabili che richiedono una forte capillarità sul territorio della rete alta tensione. I beni oggetto dell’operazione sono circa 8.400 km di elettrodotti (compresi quasi 900 km che fanno già parte della Rete di trasmissione nazionale) e tutti i diritti e i rapporti accessori. L’operazione vale nel complesso 757 milioni di euro. Il valore della rete è stato stabilito dall’Autorità per l’Energia Elettrica, il Gas e il Sistema idrico. Parte del ricavato sarà reinvestito in opere di infrastruttura ferroviaria, come prevede la Legge di stabilità 2015. FS è stata assistita, nel perfezionamento del deal, da Gianni, Origoni, Grippo & partners e BNP Paribas.
“Ringrazio – ha dichiarato il presidente di FS Gioia Ghezzi – il precedente consiglio di amministrazione per il prezioso lavoro svolto in vista della definizione di questa importante operazione. Il nuovo Cda è lieto di iniziare il proprio mandato con questo accordo con Terna che permette al Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane di focalizzarsi sul proprio core business”.
“Siamo orgogliosi – ha dichiarato l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato Italiane Renato Mazzoncini – di aver realizzato un’operazione industriale che possiamo considerare di sistema, come previsto dalla Legge di stabilità del 2015. FS ottiene infatti risorse da destinare agli investimenti in infrastrutture ferroviarie e per potenziare i trasporti pubblici mentre a Terna vanno asset che estendono e rafforzano la rete elettrica nazionale”.