La Ferrovia Livorno – Collesalvetti

stagnoLa storia della ferrovia Livorno – Collesalvetti è strettamente legata alla storia della ferrovia “Maremmana” ed alla costruzione di un collegamento ferroviario tra la Toscana e Roma. Nel 1864, infatti, con il completamento della costruzione della linea Maremmana, si viene a realizzare il primo collegamento ferroviario tra la Toscana e lo Stato Pontificio, da Livorno a Civitavecchia, via Collesalvetti/Vada. Successivamente, la città di Pisa, per non restare tagliata fuori dal nuovo collegamento, chiese ed ottenne la realizzazione di un tratto di linea che la collegasse a Collesalvetti. Si vengono così a creare due tronchi di linea, strettamente collegati tra loro, ovvero Pisa – Collesalvetti – Vada – Civitavecchia e Livorno – Collesalvetti – Vada – Civitavecchia. Tuttavia, se con questo assetto venivano garantiti i collegamenti tra la Toscana ed il Lazio, restava irrisolto il problema dei collegamenti diretti Roma – Genova, che, di fatto, con la nuova linea, tagliavano fuori la stazione di Livorno, raggiungibile, da Genova, solo attraverso l’originario tronco di linea da Collesalvetti. Questa situazione provocò non pochi malumori tra i cittadini e gli operatori economici, che temevano, a ragione, di restare tagliati fuori dalle rotte commerciali. Spinta dalle pressanti richieste di collegare Livorno con la ferrovia Roma – Genova, l’Amministrazione Provinciale promise una rapida soluzione al problema, promuovendo la realizzazione di un progetto per la costruzione di una ferrovia costiera Viareggio – Livorno – Cecina. Tuttavia, alle parole e ai primi progetti non seguirono atti concreti e si dovette attendere la fine del 1905 per vedere l’inizio dei lavori per la nuova ferrovia Pisa – Livorno – Vada che vennero completati nel 1912. L’apertura della nuova linea, su un tracciato costiero,  fece perdere sempre più importanza sia alla linea Pisa – Collesalvetti – Vada che alla linea Livorno – Collesalvetti, entrambe declassate a linee di interesse prettamente locale. Specialmente quest’ultima, privata ben presto dei collegamenti diretti con Roma, instradati sulla nuova linea vide contrarsi radicalmente il traffico complice anche un  percorso, dove si trovavano le stazioni di Stagno e Guasticce, che attraversava una zona scarsamente popolata. Inoltre vengono scissi anche i servizi creando dei collegamenti locali Pisa – Collesalvetti – Vada e Livorno – Collesalvetti, condannando, di fatto, la linea al declino. Nel 1926 la linea viene scelta per le prove dell’ automotrice  diesel a carrelli di produzione tedesca C8701 (poi N.8701) mentre nel 1940 viene istituita la fermata di Nugola Berte,un semplice marciapiede posto al Km 320+812,nei pressi di un PL, a servizio di alcuni insediamenti nelle campagne. E sono,di fatto, gli unici avvenimenti di rilievo per la linea,il cui interesse resta prettamente locale. Superato il periodo bellico senza eccessivi danni, la linea continua ad essere interessata da un traffico sempre e solo esclusivamente locale: nel 1953, in un periodo ancora lontano dalla diffusione dell’automobile,  troviamo in orario ancora 6 coppie di treni. Ma la situazione è destinata a cambiare ben presto: il crescente boom motoristico darà il colpo di grazia alla linea, facendo scendere, neanche 10 anni dopo, l’offerta di treni a due sole coppie al giorno. Ormai la linea è del tutto fine a se stessa e la chiusura è solo questione di tempo: il servizio viene definitivamente sospeso il 2 settembre 1966, senza troppi rimpianti,  con i treni sostituiti da un’autolinea gestita da INT. Tre anni dopo la linea viene ufficialmente soppressa. La linea non viene però smantellata in quanto resta in attività, come raccordo merci, a servizio delle Officine Meccaniche CMF (Costruzioni Metalliche Finsider) di Guasticce, attiva fin dagli anni ’50, mentre la restante parte di linea diventa, negli anni successivi, un immenso deposito di rotabili demolendi. Nel 1975 viene soppressa anche l’autolinea sostitutiva dell’INT, ormai ridotta ad una sola coppia di corse. Nel corso degli anni ’90, l’utilizzo fin troppo disinvolto della tratta Guasticce – Collesalvetti come “parcheggio”di rotabili, molti dei quali contenenti amianto, genera più di qualche protesta, con l’area che viene anche messa sotto sequestro,costringendo, in seguito, FS a trasferire tutti i rotabili nella stazione di Collesalvetti e ad avviarli alla definitiva demolizione. Sarà l’ultimo convoglio a percorrere interamente la linea. Nel 1996, la chiusura della CMF, dovuta alla crisi del comparto metallurgico, sembra mettere la parola fine alla linea, che vede verso Collesalvetti anche la rimozione parziale sia dei binari che degli ormai fatiscenti ponti in ferro sul torrente  Tora. A salvare parte della linea sarà ancora il traffico merci. In quegli anni inizia la costruzione del nuovo interporto toscano Amerigo Vespucci di Guasticce, che nel 2007 viene collegato proprio alla linea  Livorno Calambrone – Collesalvetti: il raccordo per l’interporto si distacca dalla linea originaria poco dopo la ex fermata di Stagno sulla sinistra ed arriva nell’area dell’interporto dopo aver attraversato la SS 555.  La linea torna così, dopo anni di abbandono, ad essere percorsa dai treni merci. All’ interno dell’ interporto, il cui terminal ferroviario ha una estensione di 126.000 mq,  si hanno due fasci appoggio di 650 m e due binari serviti da un transtainer. Per il futuro, alla luce dei crescenti traffici sviluppati dall’interporto, è prevista la ricostruzione della ferrovia oltre Guasticce per ricollegarla alla linea Pisa – Collesalvetti – Vada all’altezza di Vicarello. Sebbene la frazione di Stagno sia arrivata ormai a contare oltre 5000 abitanti e sia cresciuta fino a diventare quasi parte integrante di Livorno, una ripresa del servizio viaggiatori appare altamente improbabile, anche per la posizione della ex fermata situata in posizione decentrata rispetto allo sviluppo della frazione e stretta tra case la variante della SS1 Aurelia. Impossibile pensare che una riattivazione della linea al servizio viaggiatori possa servire la frazione di Guasticce in quanto il tracciato (nonché la ex fermata) sono situati abbastanza fuori dal centro abitato,mente invece la fermata di Nugola Bertè non avrebbe alcuna utilità essendo posta in aperta campagna. Attualmente il binario è presente,anche se non utilizzato, fino a poco dopo la ex CO.ME.FI. mentre la ex stazione di Guasticce ed alcuni caselli lungo la linea sono stati trasformati in abitazioni private.

Esercizio e dati Tecnici:

Data di apertura: 20/10/1963 (tratta Livorno – Collesalvetti – Vada)
Data di Chiusura 2/10/1966 (tratta Livorno – Collesalvetti)
Lunghezza: Km 18
Binario: singolo non elettrificato
Pendenza:  8 %° (8 x 1000)
Fermate: 3  (Stagno, Guasticce, Nugola – Berte)
Esercizio:  In regime di raccordo tra Livorno Calambrone e Guasticce (Interporto Toscano Amerigo Vespucci)
Compartimento RFI:  Firenze (ex FL 96)
Note: Raccordo per ex CMF ancora formalmente attivo, la linea è stata smantellata a partire da poco prima della ex fermata di Guasticce (Km 324+046)

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