Dopo la realizzazione della tramvia a scartamento ridotto Ferrara – Codigoro, la Società Anonima delle Ferrovie e Tramvie Padane ottiene di espandere la propria rete sociale e con R.D. n. 779 del29 Agosto 1908 ottiene la concessione a costruire e ad esercitare una ferrovia, sempre a scartamento metrico e trazione a vapore, tra Ostellato, posta lungo la linea sociale Ferrara – Codigoro, e Magnavacca (che dal 1919 assume l’attuale denominazione di Porto Garibaldi). La linea, lunga circa 28 KM, viene aperta all’esercizio il 15 luglio 1911. Il suo tracciato, partendo dalla stazione di Ostellato,si dirige verso oriente costeggiando le Valli di Comacchio su una stratta diga a fianco della strada, giungendo poi a Comacchio ed infine a Magnavacca. La ferrovia,con un andamento essenzialmente pianeggiante ma molto tortuoso in quanto seguiva per quasi tutto il suo tracciato la vicina strada provinciale di cui ne seguiva quasi tutto il tracciato ed era armata con rotaie da 23 Kg/m e raggi di curvatura minimi di 75 metri .Lungo il percorso,oltre alle due stazioni capolinea di Ostellato e Porto Garibaldi, vi era un’ulteriore stazione intermedia a Comacchio e cinque fermate intermedie: Campolungo,Bivio Gallare, San Giovanni,Cavallara e Belfiore) servite giornalmente da 3 coppie di treni che coprivano il percorso in poco più di un’ora. Più vivace il traffico merci,anche a servizio della Darsena di Porto Garibaldi, raccordata alla ferrovia. Per il servizio sulle linee sociali,compresa la Ostellato – Porto Garibaldi, vennero acquistate diverse locomotive a vapore tra cui una a due assi prodotta dalla Krauss-Maffei, due Mallet della Borsig. Mentre la vicina Ferrara – Codigoro vedevo un aumento costante del traffico, tanto da spingere la società esercente a trasformarla in ferrovia a scartamento ordinario nel 1931, la Ostellato – Porto Garibaldi rimase interessata da un traffico prettamente locale, tanto da non ritenersi opportuna la trasformazione,lasciandola però un tronco isolato dal resto della rete. La Società Anonima delle Ferrovie e Tranvie Padane, entrò però ben presto in crisi finanziaria, ed il 30 maggio 1933 fu costretta a sospendere l’esercizio causa fallimento. A salvare la ferrovia interviene lo Stato, che rileva la concessione e pone la società in Gestione Commissariale Governativa,primo esempio in Italia. Nasce così la Gestione Commissariale Governativa Ferrovie Padane che già a partire dal giorno 6 giugno riprende l’esercizio ferroviario sulle tre linee sociali: Ferrara – Codigoro, Ostellato – Porto Garibaldi e Rimini -Mercatino Marecchia. La nuova gestione si trova sin da subito ad affrontare le problematiche della Ostellato – Porto Garibaldi, ormai palesemente antiquata, ed un traffico attestato su livelli realtivamente bassi, tanto da rendere sufficiente, per tutte le esigenze, il ridotto parco rotabili composto da 4 locomotive a vapore,9 vetture viaggiatori a 2 assi e circa 70 carri merci (alcuni dei quali provenienti dalla cessata tramvia Ferrara – Codigoro). Le Ferrovie Padane ipotizzarono sia la possibilità di chiusura della linea e la sua sostituzione con autoservizi, sia la possibilità di realizzare ex-novo un collegamento ferroviario a scartamento ordinario con Porto Garibaldi, seguendo il progetto redatto dall’Amministrazione Provinciale di Ferrara. Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale bloccò qualsiasi progetto e diede il colpo di grazia alla ferrovia: dal giugno del 1944 il servizio venne limitato alla stazione di Comacchio a causa dell’inagibilità dell’ultimo tratto di linea dovuto ai vari bombardamenti alleati. Dal 13 dicembre 1944, l’avvicinarsi del fronte, il susseguirsi dei bombardamenti alleati e degli atti di sabotaggio ad opera della truppe tedesche in ritirata resero l’esercizio sempre più precario e limitato a sporadici convogli merci ai quali veniva agganciata una vettura per il servizio viaggiatori finchè il servizio venne definitivamente sospeso a partire dal 31 Gennaio 1945. A guerra finita il materiale rotabile superstite venne trasferito sulla linea Rimini – Novafeltria e si riprese ad ipotizzare la costruzione di una linea ferroviaria che collegasse Ferrara con Porto Garibaldi ed il mare, sia riutilizzando il vecchio tracciato della ferrovia, sia attraverso nuovi tracciati. Tutti i vari progetti che si sono seguiti nel corso degli anni sono rimasti sulla carta, compreso l’ultimo studio di fattibilità deciso nel 2009, lasciando che ad assicurare il servizio per Comacchio, Porto Garibaldi ed i Lidi Ferraresi siano le autolinee gestite prima dalla GCG Ferrovie Padane e successivamente dalla FER.
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