La centralità del Porto di Taranto è stata ribadita nel corso di un convegno organizzato lo scorso 10 marzo nella città jonica dal Centro Studi SRM e dall’Autorità Portuale, cui hanno preso parte Claudio De Vincenti, Ministro per la Coesione Territoriale e il Mezzogiorno, Francesco Mastro, Delegato della Regione Puglia alle Autorità Portuali , Ezio Stefàno, Sindaco di Taranto, Sergio Prete, Presidente dell’Autorità Portuale di Taranto, Massimo De Andreis, Direttore del Centro Studi SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno, e Gianpiero Strisciuglio, Direttore Commerciale ed Esercizio Rete di RFI.
Strisciuglio, in particolare, ha sottolineato quanto sia fondamentale il contributo di Rete Ferroviaria Italiana per la connettività dei terminali merci e dei porti con il network dei Core Corridor europei TEN-T che attraversano il nostro Paese. Ha inoltre illustrato i principali interventi pianificati nei prossimi anni dal gestore dell’infrastruttura nel Mezzogiorno, con particolare riferimento all’adeguamento della sagoma limite che renderà possibile trasportare i semirimorchi e i container High Cube (con altezza massima allo spigolo fino a 4 metri) sulle linee Pescara – Bari Lamasinata (fine lavori 2017), Bari – Taranto (fine lavori 2018) e Taranto – Gioia Tauro (fine lavori 2019).
Entro il 2019 il porto di Taranto sarà direttamente collegato alla rete ferroviaria nazionale, con un investimento complessivo di circa 25 milioni di euro.
Il progetto prevede due interventi distinti di potenziamento: il primo relativo alla stazione di Cagioni e il secondo a quella di Taranto, a servizio del terminal portuale. Per la stazione di Cagioni, che rappresenta lo scalo ferroviario del Terminal Container Taranto (TCT), è prevista la centralizzazione dei binari di presa e consegna e l’adeguamento del modulo dei binari, per poter accogliere convogli lunghi fino a 750 metri. Nella stazione di Taranto è prevista la realizzazione di tre nuovi binari (lunghezza 750 metri) a completo servizio del porto, per l’arrivo e la partenza dei treni merci. Questi interventi sono tesi a potenziare l’offerta per il trasporto merci su ferrovia e a minimizzare i costi di manovra in ambito portuale.