IRMP Classe 5.1 e 5.2 : materie comburenti e perossidi organici

Nota: l’etichetta in questione indica genericamente un “pericolo di attivazione incendio”. Quando vengono trasportate merci delle classi 5.1 o 5.2 l’etichetta riporta il numero della classe corrispondente. Le due classi di pericolo vengono trattate insieme in quanto simili a livello di rischio e norme di trasporto. La differenza sostanziale è che  i perossidi organici sono materie materie termicamente instabili che sono soggette a decomposizione esotermica a temperature normali o elevate.

Classe 5.1: Materie Comburenti / Classe 5.2: Perossidi Organici

Il titolo della classe 5.1 comprende le materie che, senza essere necessariamente combustibili esse stesse, possono in genere, cedendo ossigeno, provocare o favorire la combustione d’altre materie, e gli oggetti contenenti tali materie.

Le materie delle classe 5.1 e gli oggetti contenenti tali materie sono suddivisi come segue:

O Materie comburenti senza rischio sussidiario od oggetti contenenti tali materie:
O1 Liquide;
O2 Solide;
O3 Oggetti;

OF Materie solide comburenti, infiammabili;
OS Materie solide comburenti, autoriscaldanti;
OW Materie solide comburenti, che, a contatto con l’acqua, sviluppano gas infiammabili;
OT Materie comburenti tossiche:

OT1 Liquide;
OT2 Solide;

OC Materie comburenti corrosive:
OC1 Liquide;
OC2 Solide;

OTC Materie comburenti tossiche, corrosive

Assegnazione ai gruppi d’imballaggio

I solidi comburenti  devono essere assegnati ai gruppi d’imballaggio I, II o III  secondo i seguenti criteri:
a) Gruppo d’imballaggio I: ogni materia che, in miscela 4:1 o 1:1 (in massa) con la cellulosa, ha una durata media di combustione inferiore a quella di una miscela 3:2 (in massa) di bromato di potassio e cellulosa;
b) Gruppo d’imballaggio II: ogni materia che, in miscela 4:1 o 1:1 (in massa) con la cellulosa, ha una durata media di combustione uguale o inferiore a quella di una miscela 2:3 (in massa) di bromato di potassio e cellulosa e non soddisfa i criteri di classificazione del gruppo d’imballaggio I;
c) Gruppo d’imballaggio III: ogni materia che, in miscela di 4:1 o 1:1 (in massa) con la cellulosa, ha una durata media di combustione uguale o inferiore a quella di una miscela
3:7 (in massa) di bromato di potassio e cellulosa e non soddisfa i criteri di classificazione dei gruppi d’imballaggio I e II.

Liquidi comburenti

Una materia liquida deve essere assegnata alla classe 5.1 se, in miscela 1:1 (in massa) con la cellulosa, produce un aumento di pressione uguale o superiore a 2070 kPa (pressione manometrica) e un tempo medio d’aumento di pressione uguale o inferiore a quello di una miscela 1:1 (in massa) di acido nitrico in soluzione acquosa al 65% e cellulosa.

Materie non ammesse al trasporto:

Le materie chimicamente instabili della classe 5.1 devono essere presentate al trasporto solo se sono state prese le misure necessarie per impedire la loro pericolosa decomposizione o polimerizzazione durante il trasporto. A tal fine si deve, in particolare, avere cura che i recipienti non contengano materie che possano favorire tali reazioni.

Le seguenti materie e miscele non sono ammesse al trasporto

– i solidi comburenti, autoriscaldanti assegnati al N° ONU 3100, i solidi comburenti, idroreattivi, assegnati al N° ONU 3121 e i solidi comburenti, infiammabili, assegnati al N° ONU 3137, a meno che rispondano alle disposizioni relative alla classe 1
– il perossido d’idrogeno non stabilizzato o il perossido d’idrogeno in soluzione acquosa non stabilizzata contenente più del 60% di perossido d’idrogeno;
– il tetranitrometano (CN4O8) non esente da impurezze combustibili;
– le soluzioni acquose d’acido perclorico contenenti più del 72% (massa) d’acido o le miscele d’acido perclorico con ogni altro liquido diverso dall’acqua;
– l’acido clorico in soluzione acquosa contenente più del 10% d’acido clorico o le miscele d’acido clorico con ogni altro liquido diverso dall’acqua;
– i composti alogenati del fluoro diversi dai N° ONU 1745 PENTAFLUORURO DI BROMO, 1746 TRIFLUORURO DI BROMO e 2495 PENTAFLUORURO DI IODIO della classe 5.1
– il clorato d’ammonio e le sue soluzioni acquose e le miscele di un clorato con un sale d’ammonio;
– il clorito d’ammonio e le sue soluzioni acquose e le miscele di un clorito con un sale d’ammonio;
– le miscele di un ipoclorito con un sale d’ammonio;
– il bromato d’ammonio e le sue soluzioni acquose e le miscele di un bromato con un sale d’ammonio;
– il permanganato d’ammonio e le sue soluzioni acquose e le miscele di un permanganato con un sale d’ammonio;
– il nitrato d’ammonio contenente più dello 0,2% di materie combustibili (compresa ogni materia organica espressa in equivalente carbonio) salvo che rientri nella composizione di una materia od oggetto della classe 1;
– i fertilizzanti con un tenore in nitrato d’ammonio (per determinare il tenore di nitrato d’ammonio, tutti gli ioni nitrato, per i quali è presente nella miscela un equivalente molecolare di ioni ammonio, devono essere calcolati come nitrato d’ammonio) o in materie combustibili superiore ai valori indicati per le differenti qualità di FERTILIZZANTE AL NITRATO D’AMMONIO elencati ai N° ONU da 2067 a 2070 salvo che nelle condizioni applicabili per la classe 1;
– i fertilizzanti contenenti nitrato d’ammonio, che sono assegnati alla rubrica collettiva N° ONU 2072 FERTILIZZANTE AL NITRATO D’AMMONIO, N.A.S.;
– il nitrito d’ammonio e le sue soluzioni acquose e le miscele di un nitrito inorganico con un sale d’ammonio;
– le miscele di nitrato di potassio, di nitrito di sodio e di un sale d’ammonio.

I colli devono essere caricati nei carri in modo da non potersi nè spostare pericolosamente né rovesciarsi o cadere. I carri destinati a ricevere materie della classe 5.1 devono essere accuratamente ripuliti prima del carico, e in particolare liberati da ogni residuo combustibile (paglia, fieno, carta, ecc). Per lo stivaggio è vietato l’uso di paglia o di ogni altra materia facilmente combustibile

Il Marg. 515 (4) IRMP stabilisce le norme particolari per il trasporto di tali materie in carri chiusi. In particolare devono essere prese opportune precauzioni in modo che le materie contenute nel carro non possano entrare in contatto con legno o altro materiale combustibile in caso di dispersione. In caso di trasporto in carri scoperti essi devono essere coperti con un copertone non infiammabile. In caso d’incendio del carico non usare acqua o schiuma per estinguere

I carri muniti di un’etichetta n. 5.1 non devono essere caricati in comune nello stesso carro con colli muniti di una etichetta n. 1, 1.4, 1.5 o 01

Sono ammesse le manovre a spinta dei carri contenenti merci della Classe 4.3 a condizione che siano eseguite con precauzione, evitando, comunque, urti a velocità superiori a 7 Km/h

Il titolo della classe 5.2 comprende, invece,  i perossidi organici e i preparati di perossidi organici. La classe 5.2 contempla le materie organiche che contengono la struttura bivalente -O-O- e che possono essere considerati come dei derivati del perossido di idrogeno, nei quali uno o due atomi di idrogeno sono sostituiti da radicali organici

Le materie della classe 5.2 sono suddivise come segue:
P1 Perossidi organici, non necessitanti di un controllo di temperatura;
P2 Perossidi organici, necessitanti di un controllo di temperatura.

I perossidi organici sono materie materie termicamente instabili che sono soggette a decomposizione esotermica a temperature normali o elevate. La decomposizione si può produrre per effetto del calore, di contatto con impurezze (per esempio acidi, composti dei metalli pesanti, ammine), di sfregamento, di urti. Il tasso di decomposizione aumenta con la temperatura e varia secondo la formulazione del perossido organico. Le decomposizione può provocare uno sviluppo di vapori o di gas infiammabili o nocivi. Alcuni perossidi organici possono subire una decomposizione  esplosiva, sopratutto nelle condizioni di confinamento. Questa caratteristica può essere modificata mediante l’aggiunta di diluenti o l’impiego di imballaggi appropriati. Numerosi perossidi organici bruciano violentemente. Deve essere evitato il contatto dei perossidi organici con gli occhi. Alcuni perossidi organici provocano lesioni gravi alla cornea,anche dopo un contatto di breve durata, o sono corrosivi per la pelle.

I perossidi organici sono classificati in sette tipi secondo il grado di pericolo che esse presentano.

Per garantire la sicurezza durante il trasporto dei perossidi organici, spesso li si desensibilizza aggiungendo materie organiche liquide o solide, materie inorganiche solide o acqua. Quando è stabilita una percentuale di materia, si tratta di percentuale in massa, arrotondata all’unità più vicina. In genere, la desensibilizzazione deve essere tale che,in caso di perdita, il perossido organico non si possa concentrare ad un livello pericoloso.

Salvo indicazioni contrarie per specifici preparati di perossido organico, ai diluenti utilizzati per la desensibilizzazione si applicano le seguenti definizioni:
– i diluenti di tipo A sono dei liquidi organici compatibili con il perossido organico e con un punto d’ebollizione di almeno 150°C. I diluenti di tipo A possono essere utilizzati per desensibilizzare tutti i perossidi organici;
– i diluenti di tipo B sono dei liquidi organici compatibili con il perossido organico e con un punto d’ebollizione inferiore a 150°C, ma almeno uguale a 60°C, e un punto d’infiammabilità d’almeno 5°C.
I diluenti di tipo B possono essere utilizzati per desensibilizzare i perossidi organici a condizione che il punto d’ebollizione del liquido sia di almeno 60°C più elevato della TDAA in un collo di 50 kg. Le materie solide organiche e inorganiche possono essere utilizzate per desensibilizzare i perossidi organici a condizione di essere compatibili. Per materie compatibili liquide o solide, s’intendono quelle che non alterano né la stabilità termica, né il tipo di pericolo del preparato.

Materie non ammesse al trasporto

I seguenti perossidi organici non sono ammessi al trasporto alle condizioni della classe 5.2:
– i perossidi organici del tipo A
– i perossidi organici necessitanti di un controllo di temperatura non sono ammessi al trasporto in traffico ferroviario:
– i perossidi organici dei tipi B e C aventi una TDAA ≤ 50°C:
– i perossidi organici del tipo D presentanti un effetto violento o medio durante il riscaldamento sotto confinamento e aventi una TDAA ≤ 50°C, o presentanti un
debole o nessun effetto durante il riscaldamento sotto confinamento e aventi una TDAA ≤ 45°C:
– i perossidi organici dei tipi E e F aventi una TDAA ≤ 45°C.

Le condizioni di trasporto dei perossidi organici sono indicate al marg 552 e seguenti IRMP. In particolare i colli devono essere caricati in carri coperti aventi una sufficiente ventilazione.

I carri muniti di un’etichetta n. 5.2 e 01 (per i perossidi soggetti a rischio di esplosione) non devono essere caricati in comune nello stesso carro con colli muniti di una etichetta n. 1, 1.4, 1.5, 2, 3, 4.1, 4.2, 4.3, 5.1, 6.1, 6.1A, 7A, 7B, 7C, 8 o 9

Sono ammesse le manovre a spinta dei carri contenenti merci con etichetta di pericolo n.5.2 a condizione che siano eseguite con precauzione, evitando, comunque, urti a velocità superiori a 7 Km/h

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