Lo sbarramento della Rheintalbahn presso Rastatt dal 12 agosto al 2 ottobre ha evidenziato le carenze della catena logistica, soprattutto su rotaia, e i punti deboli nella collaborazione tra le ferrovie europee. Insieme all’intero settore, le FFS e Deutsche Bahn (DB) s’impegnano per ottimizzare e coordinare meglio a livello internazionale la gestione dei corridoi. Infatti, le perturbazioni con ripercussioni a livello internazionale si possono gestire in modo efficace solo collaborando. In futuro le ferrovie dovranno lavorare insieme in modo più integrato. Nelle scorse settimane è stato chiesto a tutti gli attori coinvolti nella vicenda di inviare un feedback dettagliato sullo sbarramento della tratta. Le esperienze e le proposte di miglioramento trasmesse da ferrovie merci, autorità, operatori intermodali, terminali e altri attori confluiranno in diversi gruppi di lavoro, incaricati di elaborare misure concrete volte a garantire una collaborazione professionale per i futuri casi di crisi o perturbazione. Da un lato si attuano in modo più marcato gli attuali piani d’azione al fine di migliorare la gestione internazionale dei corridoi, il coordinamento dei cantieri e la collaborazione nell’esercizio ai valichi di frontiera. In questo modo si possono ridurre i tempi di attesa per le imprese di trasporto merci sull’asse nord-sud che attualmente arrivano a quattro ore. Parallelamente viene elaborata una gestione delle perturbazioni a livello europeo che verrà presentata l’anno prossimo alla Commissione europea. La base di una gestione snella delle perturbazioni è costituita innanzitutto da cataloghi armonizzati delle deviazioni per i singoli corridoi. Oltre alla gestione delle perturbazioni nella fase critica, gli specialisti stanno elaborando le condizioni quadro per una produzione più flessibile del traffico merci internazionale. Queste comprendono, tra le altre cose, il miglioramento dello scambio di dati e il superamento delle barriere linguistiche nell’esercizio per l’impiego del personale nel settore. Un ulteriore ostacolo è attualmente costituito dalla diversità a livello internazionale nell’omologazione dei veicoli e nella conoscenza delle tratte da parte dei macchinisti. L’obiettivo di tutte le misure dev’essere quello di concentrarsi sulla creazione di un sistema ferroviario europeo interoperabile con regole unitarie. Entro la fine del 2020, in coincidenza con l’apertura della galleria di base del Ceneri, le imprese ferroviarie intendono accrescere notevolmente l’efficienza e l’affidabilità del traffico merci. Su iniziativa del CEO delle FFS Andreas Meyer, già nell’ambito dell’interruzione di Rastatt è stato promosso un coordinamento internazionale tra le direzioni delle diverse imprese del settore, al fine di incrementare le capacità per il trasporto merci tra la Germania e la Svizzera nonostante la chiusura del corridoio centrale nord-sud. Così facendo, durante il blocco di Rastatt è stato possibile portare le capacità di trasporto dal 20 percento iniziale al 40 percento della capacità totale. Questa azione ha consentito di contenere un po’ i danni, sebbene per i clienti del traffico merci siano stati enormi. In questi tempi di «produzione just-in-time», il settore logistico deve poter fare affidamento su un traffico merci su rotaia efficiente e affidabile sul piano internazionale. La chiusura dell’asse in corrispondenza di Rastatt ha reso necessarie lunghe e onerose deviazioni di merci; al contempo anche i viaggiatori hanno dovuto fare i conti con notevoli restrizioni del traffico. A causa dell’interruzione della tratta presso Rastatt (G) le FFS hanno subìto una perdita di fatturato di circa 26,5 milioni di CHF. A questo si aggiungono tuttavia molti costi non coperti, come ad esempio le perdite di fatturato per FFS Cargo e SBB Cargo International che vanno al di là dell’interruzione e le spese supplementari legate al personale. Ma ad accusare pesanti conseguenze è stata anche la clientela aziendale di FFS Cargo e SBB Cargo International. Sono stati duramente colpiti soprattutto SBB Cargo International, attiva proprio sul piano internazionale, e i suoi clienti. Per il momento non è ancora possibile quantificare in via definitiva quanti trasporti siano passati a lungo termine ad altri sistemi. Le FFS stanno facendo il possibile per riportare questi carichi su rotaia. Durante le settimane interessate dal blocco della circolazione, le FFS hanno mantenuto uno stretto contatto con i clienti e hanno cercato e predisposto soluzioni semplici per le loro molteplici esigenze. Hanno ad esempio inviato macchinisti in Francia, impiegato macchinisti del traffico viaggiatori nel traffico merci e posticipato alcuni cantieri. La stazione di Sciaffusa è rimasta aperta 24 ore su 24 e tra Kornwestheim (D) e le stazioni di smistamento svizzere è stato allestito un servizio di navetta.
Nel traffico viaggiatori, guide per la clientela hanno assistito i passeggeri nelle stazioni di confine e i viaggiatori che hanno deciso di non intraprendere il viaggio sono stati risarciti senza particolari complicazioni. Inoltre, nel traffico interno le FFS hanno fatto circolare moltissimi treni sostitutivi per rimpiazzare i collegamenti internazionali soppressi integrati nel sistema cadenzato nazionale.