Riprenderà oggi giovedì 25 ottobre, riprenderà il servizio ferroviario sulla tratta Città di Castello – Perugia Ponte San Giovanni, grazie alla Regione dell’Umbria e grazie ad RFI che, come soggetto attuatore, in tempo record ha effettuato i lavori sull’armamento dell’infrastruttura per i 54 Km del percorso”. E’ quanto sottolinea l’assessore regionale ai trasporti Giuseppe Chianella. “I lavori fino ad oggi hanno interessato solo la parte dell’armamento, quindi sottofondo “ballast”, sostituzione delle traverse e dei binari più altre opere strutturali – afferma l’assessore -. Possiamo però ben dire che nei 54 Km abbiamo una ferrovia nuova. Non è stato semplice rispetto ad un quadro normativo nazionale completamente cambiato, per queste ferrovie interconnesse, dopo il luglio 2016 dopo cioè dopo il disastro di Andria. La Regione dell’Umbria è stata sempre attenta al tema della sicurezza ferroviaria ed ha ottenuto e destinato in questi anni risorse importanti per adeguare la rete FCU agli standard nazionali. I prossimi impegni saranno sulla tratta fino a San Sepolcro e la tratta Sud sulla quale c’è un impegno di RFI considerando che questa tratta è stata dichiarata, da un decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti dello scorso aprile, di “interesse nazionale”. Ulteriori interventi poi interesseranno l’attrezzaggio della rete con sistemi con l’installazione del sistema ERTMS, sistema di controllo a standard europeo, che qualificherà la rete regionale non solo come interconnessa ma anche come interoperabile.
Lo facciamo – prosegue Chianella – perché nuove regole più stringenti, nuovi standard, una attenzione “europea” alla sicurezza hanno dato inizio ad una nuova stagione per queste ferrovie. La FCU se non è la prima in Italia e sicuramente tra le prime ex ferrovie concesse ad aver realizzato importanti lavori di adeguamento. In queste novità c’è anche la regola che i treno debbono viaggiare ad una velocità di 50 km. orari, un’azione mitigativa finalizzata alla sicurezza, imposte dall’ Agenzia Nazionale per la sicurezza delle Ferrovie, che vale per tutte le ex ferrovie concesse. Tanto che ben 11 su 14 vanno a questa velocità che, è bene ricordarlo, sono le stesse velocità in essere quando è stato interrotto il servizio commerciale”.
“Tra l’altro – aggiunge Chianella – non è vero che si impiegano 2 ore da Città di Castello a Perugia, 54 Km e non 47 come è stato scritto da qualche parte, ma 90 minuti. Con queste regole dunque sono soltanto questi gli orari possibili. Così come era già previsto dal Piano regionale dei trasporti che fossero soppresse quelle fermate non utilizzate da un numero minimo di viaggiatori, e ciò anche per ridurre i tempi di percorrenza del servizio.
Quello che abbiamo fatto – conclude Chianella -, le scelte operate dalla Regione dell’Umbria, unitamente ad altre regioni, l’aver individuato RFI come soggetto attuatore ed il percorso che stiamo facendo per trasferire la concessione sempre ad RFI e da ultimo l’aver ottenuto il riconoscimento di “interesse nazionale”, almeno per la tratta sud, ci ha permesso di dare una prospettiva a questa infrastruttura che altrimenti non avrebbe avuto”.