Missione compiuta. In soli tre mesi – dal 30 giugno al 23 settembre – Stelviobus ha cambiato il modo di vivere la Val di Rabbi: il progetto, creato per togliere la pressione del traffico dalla val di Rabbi, è riuscito a far vivere ai turisti, in maniera sostenibile e più rispettosa dell’ambiente, l’accesso all’area trentina del Parco naturale dello Stelvio. “L’esperienza della val di Rabbi – evidenzia Claudio Ferari, il direttore del Parco Nazionale dello Stelvio Trentino – conferma che la sensibilità dei turisti è cambiata in questi anni e che scelte anche coraggiose pagano sia in termini di qualità dei servizi che dell’ambiente”.
“Il piano di mobilità green del parco dello Stelvio – spiega Claudio Ferrari – ha precluso l’accesso delle auto alla provinciale nei pressi di Plazze dei Forni in direzione della località Plan e alla strada comunale all’altezza di Somrabbi verso il parcheggio Còler. Alla chiusura degli accessi è seguito Stelviobus, il servizio di autobus navetta, con l’obiettivo di fornire ai visitatori un’esperienza diversa ed garantire un approccio sostenibile alla valle, che rappresenta la porta d’entrata ad alcuni dei luoghi più belli e suggestivi del Parco nazionale dello Stelvio”.
La risposta di turisti ed escursionisti, molti dei quali trentini, è stata davvero positiva. Nell’arco di una sola stagione, ben 27.800 persone hanno usufruito del sistema di bus navetta. Il parcheggio gratuito – organizzato con biglietteria e punto informazioni – è stata così la base di partenza per le varie navette e per i visitatori che sceglievano di percorrere a piedi il sentiero di fondovalle. Nel corso dell’estate 2018 sono state contate complessivamente 18.300 le automobili parcheggiate in località Plazze dei Forni. Migliaia di veicoli non sono così entrati nell’area protetta. “Il tutto – come sottolinea ancora Ferrari – ha contribuito a rendere più tranquilla e apprezzabile l’intera area”.
Inoltre, grazie all’installazione di conta persone all’imbocco dei principali sentieri, si è potuto stimare anche l’afflusso di pubblico: oltre 43.700 persone sono entrate nel Parco a piedi per poter ammirare le famose cascate di Saènt e ben 83.000 hanno attraversato il “ponte sospeso” sul torrente Ragaiolo. Le decine di migliaia di turisti hanno visitato in modo sostenibile e non invasivo le numerose malghe dell’alta valle, ed esplorare tutte le bellezze di un territorio unico. Gli occhi elettronici hanno registrato – ad esempio – 43 mila passaggi verso le Cascate (+21% nel mese di agosto 2018 rispetto allo stesso mese del 2017) e l’arrivo di 40 mila persone verso il Còler tra il 30 giugno e il 2 settembre scorsi.
In media, gli utilizzatori dello Stelviobus sono stati 311 al giorno nel mese di luglio e 542 nel mese di agosto. Il bilancio si è chiuso in pareggio (o quasi) anche dal punto di vista finanziario: a fronte di una spesa per i trasporti di 173 mila euro sono stati incassati 108.000 euro per i biglietti delle navette e 34.000 euro per i parcheggi, con un tasso di copertura dei costi pari all’81%.
L’appuntamento è per il 2019: “Il gradimento generale incontrato da Stelviobus e dalla mobilità sostenibile ci consente già da subito di pensare alla prossima stagione estiva con un servizio ancora migliore”.