“Quando si parla di Tav si parla di un’opera che é già stata iniziata, non di un’opera da realizzare. E questo concetto fa la differenza”: è quanto ha dichiarato il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, partecipando alla manifestazione a sostegno della Torino-Lione, tenutasi il 12 gennaio in piazza Castello a Torino, insieme con il vicepresidente Aldo Reschigna e gli assessori Giuseppina De Santis e Antonella Parigi. “La grande partecipazione non solo di cittadini piemontesi, ma di amministratori, sindaci, politici anche di altre Regioni – ha proseguito Chiamparino – conferma come sia forte nella società la convinzione che ci sia bisogno della Tav e che l’opera vada conclusa. A questo punto tocca al Governo decidere e in fretta, senza menare ancora il can per l’aia, perché ci sono tutte le condizioni per farlo”.
Il presidente ha poi ribadito che “se la decisione del Governo sarà sì, la vittoria sarà non di questo o quel partito, ma della grande comunità che anche oggi ha manifestato la sua volontà; se sarà no, chiederò al Consiglio regionale di indire una consultazione popolare che permetterà ai piemontesi, e penso anche ai più giovani, ai sedicenni, che più godrebbero dei vantaggi della Tav, di esprimersi. Non sono necessarie nuove leggi per farlo, basta lo Statuto regionale attuale, che nel suo articolo 86 lo prevede per argomenti di interesse del Piemonte. Se altri colleghi lo faranno, potremo interrogare i cittadini del Nord Italia e anche di altre regioni su un’opera che conterà in futuro non solo per il Piemonte o per il Nord, ma per l’intero Paese. E se il Governo deciderà entro gennaio, e non sarà la settima promessa non mantenuta del ministro Toninelli, allora entro marzo c’è tutto il tempo per indirlo”.
Nei giorni scorsi Chiamparino aveva confermato il suo convinto sì alla Torino-Lione: “Io sono favorevole al di là dei numeri, perché sulle grandi opere, che cambiano gli scenari creando nuove opportunità e nuove compatibilità, sono necessarie decisioni politiche; i numeri sono necessari, ma non sufficienti. Quanto vale, in termini economici, spostare per i prossimi 50 anni il traffico delle merci e delle persone dalle autostrade alla ferrovia? Io a questo attribuisco un altissimo valore e, quindi, ritengo che la Tav si debba fare. Se si fa una valutazione politica – aveva proseguito – i benefici sono di gran lunga superiore ai costi. Del resto, se Cavour avesse fatto l’analisi costi-benefici prima di far costruire il traforo del Frejus del 1871, probabilmente avrebbe raddoppiato la mulattiera del Moncenisio. Ma la politica ha un ruolo su opere che, in quanto strategiche, cambiano lo scenario”. Il 13 gennaio il presidente ha espresso piena solidarietà a Silvano Ollivier, sindaco di Chiomonte, dopo che sulla porta della sua abitazione sono stati ritrovati conficcati 26 chiodi a quattro punte: “Non saranno certo gli atti intimidatori a fermare la consapevolezza che sta emergendo in tutto il Paese sull’importanza strategica della realizzazione della Tav”.