Dieci anni di alta velocità italiana nei sogni e nelle emozioni delle persone, passeggeri e ferrovieri, che viaggiano a bordo dei più moderni, sicuri ed efficienti treni di Trenitalia.
Ferzan Ozpetek firma il cortometraggio La casa che ti porta a casa da cui sarà tratta la Campagna istituzionale di FS Italiane on air da domenica 9 giugno. Ogni volta che un treno lascia il binario e prende velocità tutto comincia a muoversi. La porta si chiude, lasciando a terra il mondo esterno per spalancarsi su una nuova dimensione ed è come se la vita iniziasse da capo. I momenti si dilatano, le distanze si azzerano, le generazioni si avvicinano. C’è chi parte per nuove avventure, chi ritrova la famiglia, chi si sente in famiglia. Il cortometraggio mostra l’attenzione e la cura del Gruppo FS Italiane per le persone. I treni, infatti, sono “la casa” della grande famiglia dei ferrovieri. Da chi lavora a bordo a chi si occupa dell’assistenza, passando per tutti coloro che dalle Sale Operative gestiscono il traffico sulla rete ferroviaria attraverso sistemi tecnologici di ultima generazione, come l’ERTMS (European Rail Traffic Management System). Casa dove i viaggiatori possono trovare ogni comfort e servizio in grado di rispondere alle loro esigenze, sentendosi liberi di concentrarsi su documenti da analizzare e riunioni da pianificare o di rimanere assorti nei propri pensieri, mentre il panorama scorre veloce fuori dal finestrino. Una madre con un ufficio magico, che viaggia a 300 km/h; un figlio orgoglioso del padre, che quell’ufficio lo guida; un bambino emozionato per il suo primo viaggio da solo che saluta i genitori senza malinconia; coppie di giovani innamorati che si salutano con il desiderio di abbracciarsi presto; mogli e mariti sempre pronti a sostenersi a vicenda, a separarsi per poi ritrovarsi a destinazione; una donna che si specchia negli occhi di una ragazza e ritrova sé stessa. Sono loro i protagonisti del cortometraggio di Ozpetek. Persone così diverse tra loro che si incontrano sul treno, incrociano le loro vite, condividendo emozioni ed esperienze, ognuna immersa nel proprio mondo.
Ozpetek, infatti, racconta il Frecciarossa come luogo di incontro e di scambio oltre che come mezzo di trasporto che ha rivoluzionato le abitudini di viaggio di un intero Paese. L’alta velocità – la metropolitana d’Italia – è stata la più grande opera infrastrutturale fatta nel Dopoguerra insieme all’Autostrada A1 Milano-Napoli e ha contribuito a cambiare la mobilità, riducendo la distanza fra le città e consentendo alle persone di spostarsi facilmente da un capoluogo all’altro per motivi di studio, lavoro, svago e turismo. Inoltre, in dieci anni l’AV ha saputo rispondere alle esigenze delle persone, sempre più attente alla
qualità del servizio, connettendo fra loro i territori e incentivando gli italiani a preferire il
treno rispetto agli altri mezzi, con importanti effetti sull’economia nazionale, sul turismo
e sul mercato immobiliare dei centri urbani.
“In questa esperienza la difficoltà era quella di trovare registri e toni giusti per raccontare sensazioni ed emozioni dei ferrovieri”, dichiara Ferzan Ozpetek. “Il treno è sicuramente uno dei mezzi di trasporto più sicuri e io che lo prendo spesso, tra Roma e Milano, Roma e Napoli o Firenze e Venezia, mi sento come se fossi in ufficio o a casa: ne apprezzo la grande comodità perché posso scrivere, telefonare o leggere.
A tutto ciò aggiungo la gentilezza ed efficienza del personale di bordo. Ora che so tutto dei Frecciarossa, quando viaggio penso alle procedure necessarie prima della partenza e all’arrivo, alle complesse attività del macchinista che ho visto in azione e capisco le ragioni di certe soste inaspettate. Non ho molta esperienza delle Ferrovie in altri Paesi europei, ma ho l’impressione che Trenitalia sappia adattarsi perfettamente alle continue evoluzioni del viaggio moderno”. Nato a Istanbul nel 1959, Ferzan Ozpetek si trasferisce nel 1976 a Roma per studiare storia del cinema all’università “La Sapienza”. Ha realizzato 12 film tra i quali il debutto al Festival di Cannes con Il bagno turco-Hammam, Le fate ignoranti, La finestra di fronte, Mine vaganti, Napoli velata, tutte opere di enorme successo sia in Italia sia all’estero dove hanno riscosso numerosi premi e riconoscimenti. Nel 2008 il MOMA (Museum of Modern Art) di New York gli dedica una prestigiosa personale. Il regista ha diretto inoltre tre opere liriche, Aida, La Traviata e la più recente Madama Butterfly. Alla Biennale d’Arte 2019 è presente attualmente con la video installazione Venetika che ha inaugurato il Padiglione Venezia. Per Mondadori ha pubblicato due romanzi, Rosso Istanbul e Sei la mia vita.