Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, accompagnato dall’assessore regionale ai trasporti Vincenzo Ceccarelli, ha fatto ieri visita a due importanti realtà, la Italcertifer e la Knorr-Bremse, che compongono il distretto tecnologico ferroviario della Toscana. Il Distretto è formato da 114 aziende che coprono pressoché l’intera filiera ferroviaria. Si va dalla produzione e assemblaggio di veicoli ferroviari e materiale rotabile, un’attività che rappresenta il 55% della filiera toscana, alla realizzazione di sistemi di controllo e segnalamento, che “pesano” per il 40% del totale. Non mancano le attività di costruzione e installazione di infrastrutture e una notevole parte è dedicata alla ricerca e all’innovazione, ai test, all’omologazione e alla certificazione dei veicoli, grazie ai contributi delle Università, del Cnr e di Italcertifer, una delle due realtà visitate dal presidente. Per ciò che riguarda la ricerca fanno parte del distretto regionale le Università di Firenze, Pisa, Siena, il Cnr e la Scuola Sant’Anna di Pisa. Le aziende sono concentrate principalmente nelle province di Pistoia (dove operano 45 aziende), Firenze (33 aziende) e Pisa con 15. Il vantaggio competitivo del distretto ferroviario toscano nei confronti di altri territori, anche europei, si fonda soprattutto sullo sviluppo dei sistemi per la sicurezza. Anche la ricerca dell’efficienza energetica e della riduzione dell’impatto ambientale sono elementi distintivi delle soluzioni made in Tuscany. Il distretto si caratterizza per la capacità di attrarre investitori stranieri come la giapponese Hitachi Rail che gestisce lo stabilimento di Pistoia, l’americana Caterpillar-Progress Rail che lo scorso anno ha rilevato la pistoiese Ecm, leader nel settore del segnalamento ferroviario, la francese Thales e, appunto, la tedesca Knorr-Bremse. Il distretto si distingue inoltre per un numero elevatissimo di PMI, prevalentemente di dimensione piccola. Per contro le medie imprese che possono fare da traino anche per altre realtà per lo sviluppo di nuovi prodotti per il mercato sia nazionale che estero, sono quasi inesistenti. E questo rappresenta uno dei maggiori limiti della realtà distrettuale toscana. Il distretto tecnologico ferroviario regionale ha raggiunto un posizionamento ed una visibilità europea ed internazionale di assoluto rilievo.
Al suo interno c’è Italcertifer, società del gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa di verifiche di conformità e sicurezza in ambito ferroviario, che dal 2015 ha nel suo capitale sociale anche la Regione Toscana per una quota pari all’11% e che è leader a livello mondiale nel settore del testing e della certificazione di sicurezza ferroviaria. La Società lavora stabilmente all’estero (Arabia Saudita, Polonia, Turchia, India, Grecia, Australia, ecc) ottenendo buoni risultati e ha tra i suoi clienti Bombardier, Ansaldo, Hitachi, Alstom, ECM Caterpillar, Mermec, Salini Impregilo, Astaldi, consolidando anche i dati di bilancio complessivi, in forte crescita negli ultimi anni. Presso il test center di Firenze-Osmannoro, visitato da Rossi e Ceccarelli, sono stati concentrati tutti i laboratori di prova del Gruppo FS per il materiale rotabile. Tra le esperienze compiute occupa un posto di rilevo l’attività di testing e assessment dell’ETR 1000, particolarmente impegnativa sia per la velocità massima del veicolo (350 km/h in esercizio – 390 km/h in prova), che per le tempistiche, l’organizzazione innovativa e la complessità delle azioni in campo. Negli ultimi due anni Italcertifer è passata da 70 addetti a circa 150, tutti con rapporti a tempo indeterminato. Poco più della metà del personale è impiegato in Toscana tra il Test Center di Osmannoro e la sede di Firenze, dove risiede la divisione rolling stock. La seconda realtà visitata, la Knorr-Bremse Italia, fa parte del gruppo tedesco con sede a Monaco, leader mondiale nella produzione di sistemi frenanti e per la sicurezza per veicoli ferroviari e commerciali, attivo fin dal 1905. Si stima che ogni giorno oltre 2 miliardi di persone viaggino su veicoli (treni AV, treni regionali, metro, tram, bus, tir, ecc).equipaggiati con sistemi del gruppo Knorr-Bremse. Nel 2018 aveva oltre 28mila dipendenti, 6,6 miliardi di fatturato e 100 sedi in 30 paesi. In Italia Knorr-Bremse è presente da oltre 25 anni. Oltre ai sistemi di sicurezza produce sistemi per diagnostica e controllo di bordo, videosorveglianza, porte, sistemi di condizionamento e parti elettroniche. I dipendenti sono cresciuti negli ultimi anni dai 102 del 2014 ai 138 attuali, con ulteriori programmi di sviluppo e con l’obiettivo di arrivare a 171 nel 2021.