In relazione agli articoli sul servizio ferroviario regionale in Emilia-Romagna, pubblicati in questi giorni sui media regionali e locali, Trenitalia precisa che da gennaio 2019 in regione è stato puntuale il 90% dei propri treni regionali – 1,5% in più rispetto allo stesso periodo del 2018 – con punte del 92,5% nella fascia pendolare del mattino (+1% vs 2018). In calo del 12%, nello stesso periodo, anche la percentuale dei treni cancellati. I dati sono riferiti alla puntualità “reale” del treno, quella percepita dalle persone, indipendentemente dalle cause – imputabili o meno al sistema ferroviario – che hanno causato gli eventuali ritardi o le cancellazioni. Nello stesso periodo infatti è mediamente solo del 2,4% – 1,9% in fascia pendolare mattino – la percentuale dei treni in ritardo per cause direttamente imputabili a Trenitalia. La graduale entrata in servizio di nuovi treni e la riorganizzazione dei processi industriali hanno ridotto anche il numero delle corse cancellate direttamente da Trenitalia, che si attestano oggi a 0,86%, circa il 40% in meno rispetto al 2014.
La Direzione Regionale Emilia-Romagna di Trenitalia garantisce circa 228mila treni all’anno. La loro affidabilità e puntualità è il risultato di una accurata programmazione dei servizi, di treni nuovi e performanti e della rigorosa manutenzione di mezzi e dell’infrastruttura, ma inevitabilmente è soggetta a eventi esterni.
Trenitalia smentisce in maniera categorica l’esistenza di criticità in relazione all’addestramento del personale per la guida dei nuovi treni Rock e Pop. La formazione sta procedendo regolarmente, come da programma, e non c’è alcun ritardo. Anche l’entrata in servizio dei nuovi treni – in parte rimodulata dalle nuove procedure europee di immatricolazione entrate in vigore il 16 giugno 2019 – sta riprendendo con regolarità. Le imprese costruttrici, infatti, hanno proseguito regolarmente la produzione dei nuovi mezzi. Entro fine anno, come programmato, in Emilia-Romagna circolerà l’80% degli 86 nuovi convogli previsti. Percentuale che raggiungerà il 100% nei primi mesi del 2020. Il trasporto pendolare è e rimane una priorità per Trenitalia. Ne è prova l’investimento a livello nazionale di 6 miliardi di euro per 600 nuovi treni, di cui i primi 86 destinati all’Emilia-Romagna per un valore di oltre 600 milioni di euro. Un’operazione senza precedenti nel trasporto pubblico su ferro. Senza dimenticare l’avvio lo scorso anno – nelle principali stazioni – del nuovo servizio di customer care dedicato alle persone che viaggiano con i treni regionali.
Trenitalia è sempre presente ai tavoli tecnici – coordinati da Regione Emilia-Romagna – per un confronto trasparente e costruttivo con le Associazioni dei pendolari. In quelle sedi continuerà, come fatto fino ad ora, ad analizzare le singole criticità cercando congiuntamente le soluzioni più idonee per un servizio sempre più a misura delle persone.
Oggetto di particolare attenzione da parte di Trenitalia, RFI e Regione è certamente il traffico sulla linea convenzionale Bologna – Milano condizionato – in particolare nella relazione fra Piacenza e il capoluogo lombardo – dall’intensità del traffico sia regionale sia media-lunga percorrenza che afferisce al nodo di Milano.
Intensa e articolata è anche l’offerta di trasporto per la Romagna. L’introduzione dei nuovi collegamenti diretti Bologna – Ravenna – Rimini ha prodotto dalla sua attivazione un aumento di viaggiatori di oltre il 10%. Un servizio molto apprezzato, anche in questi mesi, dalle persone che lo utilizzano per raggiungere, fra Ravenna e Rimini, le località balneari della costa adriatica.
Infine, le indagini di soddisfazione dei clienti, fatte da Società esterne, evidenziano come il gradimento delle persone sia in costante crescita rispetto al servizio complessivo, in termini non solo di affidabilità ma anche di comfort, pulizia, informazioni a bordo e assistenza. A esprimersi positivamente è stato oltre il 91% degli intervistati nel 2019, contro l’84,9% di inizio 2017.
Certamente questo è, per il trasporto regionale dell’Emilia-Romagna, un periodo di grande e complesso cambiamento, per il quale non è lesinato alcun impegno da parte di tutta l’organizzazione industriale di Trenitalia, insieme alla controparte regionale che controlla costantemente che il servizio rispetti quanto previsto dal contratto.