Linee Ferroviarie


La Ferrovia Busca - Dronero

Ultimi servizi merci sulla Busca - Dronero: un carro chiuso a due assi sosta isolato nel piazzale della stazione di Dronero, dove evidenti sono già i segni dell'abbandono

 

Dopo la costruzione della linea ferroviaria Cuneo - Saluzzo, si intensificarono le richieste della città di  Dronero e di quelle poste nelle valli Maira e Grana per ottenere la costruzione di una tratta ferroviaria che collegasse Dronero stessa alla suddetta linea. Nel 1901 il Comune di Dronero incaricò gli ingegneri Vicary e Chiaves di elaborare il progetto per la costruzione di una linea ferroviaria  Busca - Dronero che venne poi trasmesso al Ministero dei Lavori Pubblici per l'approvazione nel mese di novembre dello stesso anno. Nonostante il continuo interessamento di Giolitti, allora Ministro delle Finanze e nativo proprio di Dronero, la realizzazione di questa linea si protrasse ancora per molto tempo a causa di una serie di insuperabili difficoltà economiche. Bisognerà attendere il 7 dicembre 1909 per vedere accordata al Comune di Dronero la definitiva concessione per la costruzione e l'esercizio della linea. Intanto, alla iniziale sovvenzione governativa si erano aggiunte le sovvenzioni sia  della Provincia di Cuneo che  dello stesso Comune di Dronero. Il progetto esecutivo fu infine approvato il 31 maggio 1910 ed i lavori iniziarono il 9 marzo 1911 a cura dell'impresa "Boggio". La linea venne aperta, dopo neanche un anno di lavori, costati  lire 1.781.000, il 20 settembre 1912, ma l'inaugurazione ufficiale fu posticipata al 13 ottobre 1913 per consentire al Presidente del Consiglio Giovanni Giolitti (nativo proprio di Dronero) di partecipare ai grandi festeggiamenti organizzati dal Comune di Dronero. Il treno inaugurale partì da Torino con a bordo numerose personalità politiche, tutte invitate alla grande inaugurazione.  La linea, lunga circa 12 Km, si diramava dalla Cuneo - Saluzzo nella stazione di Busca (lato Cuneo), oltre il ponte in muratura sul torrente Maira costituito da cinque archi di 10 metri di luce cadauno. Superato il  ponte la linea seguiva la sponda destra del torrente medesimo in un percorso privo di particolari asperità: le uniche opere d'arte rilevanti erano quattro modesti ponticelli. Lungo il tracciato si incontravano due fermate: Castelletto Busca, un semplice casello posto a circa 7 Km da Busca e Monastero - Pratovecchia. La stazione terminale di Dronero, situata alle periferia della città, venne dotata di un ampio fascio binari e di rimessa locomotive, risultando sin da subito fin troppo sovradimensionata rispetto ai reali volumi di traffico. Nonostante i grandi festeggiamenti e l'importanza che all'epoca venne data alla realizzazione della ferrovia, essa era tutto tranne che collegamento importante, ed il traffico rimase sempre legato alle esigenze locali con solo  4 coppie di treni in orario già negli anni '30, affidati alle automotrici del Gruppo ALn 556, mentre appannaggio delle locotender del Gr 880 erano i servizi merci. In diretta concorrenza alla ferrovia esisteva già dalla fine dell'800  una tranvia (a scartamento 1100 mm) che collegava Dronero con Cuneo via Caraglio, su un percorso decisamente più breve della ferrovia:facile immaginare come gran parte dell'utenza preferisse servirsi della tranvia. Passata la seconda guerra mondiale, che non interessò la ferrovia, il traffico viaggiatori salì a  6 coppie di treni nell'immediato dopoguerra, sempre effettuati con le ALn 556 che facevano la spola tra  Busca e Dronero, assicurando la coincidenza con i treni della linea Cuneo - Saluzzo. Il boom della motorizzazione di massa dei primi anni '60 diede il colpo di grazia alla linea: nonostante  l'istituzione di corse dirette da/per Cuneo il traffico viaggiatori restò modesto decretando di fatto la fine della linea. Del resto la linea era del tutto fine a se stessa, utile alla popolazione locale (e solo ad essa) fino a quando non esistevano valide alternative di trasporto. Erano da anni anche cessate le esigenze militari che rendevano la linea importante dal punto di vista strategico vista la sua vicinanza con la Francia. Nemmeno la soppressione della tranvia Cuneo - Dronero fece aumentare il numero di viaggiatori che preferirono servirsi dell'autoservizio sostitutivo. Nel 1966, visto lo scarso traffico, viene sospeso il servizio viaggiatori,ed istituite autocorse sostitutive,  che transitando all'interno dei paesi potevano servire un più ampio bacino di utenza. A dimostrazione del passivo della ferrovia c'è un documento del 1977, dove, rispondendo ad una interrogazione parlamentare presentata dai deputati Amarante, Bocchi e Pani del PCI e Forte del PSI, il Ministro dei Trasporti Attilio Ruffini (DC) dichiarò che nel 1965 le spese per l'esercizio ferroviario ammontavano a 85,5 milioni di lire mentre il costo annuo dell'autolinea sostitutiva FS erano di soli 18,25  milioni di lire. Sopravvisse ancora per diversi anni il servizio merci, in genere trasporto di legname, con la linea esercitata in regime di raccordo. Scomparsa la trazione a vapore furono le D 345 a svolgere gli ultimi servizi merci, fino alla metà degli anni '70, quando, vista la forte contrazione della domanda, si decise di sopprimere anche il  residuo servizio merci. Ancora per alcuni anni si assiste saltuariamente all'invio di sporadici carri diretti a Dronero, inviati dapprima via ferrovia e successivamente carrellati nella stazione di Cuneo ed inoltrati su strada fino alla stazione di Dronero. Il residuo servizio merci scomparirà definitivamente nel 1987 Con la cessazione di questi ultimi sporadici servizi la linea viene definitivamente abbandonata, con armamento a tratti rimosso,PL asfaltati e vegetazione spontanea a coprire i binari. La parola fine, dopo anni di oblio, la pone il DM 73/T DEL 15 04 1987 con cui viene definitivamente soppresso il servizio viaggiatori, mentre nulla viene stabilito al riguardo del servizio merci (del resto di fatto cessato anche esso). Anche il servizio sostitutivo FS inizia la sua parabola discendente: si passa dalle 8 coppie di corse in orario negli anni '70 alle 5 coppie di corse del 1993 fino ad arrivare alla definitiva soppressione avvenuta nel 2000, quando in orario era rimasta una sola coppia di corse al giorno. Progetti concreti di riutilizzo, finora, non ve ne sono stati,sebbene sia ancora forte, nel territorio,l'attaccamento alla ferrovia. Sabato 5 e domenica 6 luglio 2003 si è tenuta a Busca la mostra fotografica-convegno "Ferrovia Busca-Dronero: un tesoro nascosto. Tante idee per il suo utilizzo". La manifestazione, promossa dall'Associazione "El Castlas" di Busca in collaborazione con il gruppo regionale Lega Nord Piemont, si è proposta di illustrare i progetti di riutilizzo, in chiave turistica, delle ferrovie dismesse (e dei fabbricati ferroviari inutilizzati) del Piemonte, prima fra tutte la linea Busca-Dronero, sulla scorta del successo che hanno avuto iniziative analoghe in Francia ed in altri paesi nordeuropei. Il progetto prevede di utilizzare le curiose biciclette su rotaia (draisine a pedali), un tempo impiegate anche per l'ispezione delle linee, per consentire ai turisti di percorrere, pedalando, il vecchio binario immerso nella natura della linea Busca-Dronero; a questa iniziativa dovrebbe affiancarsi la riapertura della linea per la circolazione di treni storici.  Nel novembre 2005 a sostegno della riapertura della tratta Dronero-Busca e è nata l'Associazione Amici della Ferrovia Turistica Valle Maira, che  nel 2009 essa ha esposto nella stazione di Dronero il carro merci T123 ex ferrovia Torino-Ceres, concesso in comodato gratuito dal Museo Ferroviario Piemontese e totalmente restaurato ad opera dell'associazione stessa. La legge regionale del febbraio 2006 stabilisce la salvaguardia di tutte le linee dismesse nel territorio piemontese, compresi i terreni ed i fabbricati con il duplice scopo di realizzare servizi ferroviari turistici sulle linee oggettivamente recuperabili e trasformare le altre in percorsi ciclo-pedonali. Tutto ciò ben si armonizza negli interventi effettuati dal  Museo Ferroviario Piemontese che, al fine di promuovere l'attività turistica verso le valli del Cuneese (Dronero è all'imbocco delle valli Maira e Grana), sostiene un progetto di ricostruzione della linea per un esercizio con treni d'epoca. Ricostruzione che non sembra presentare particolari difficoltà visto che il tracciato è rimasto abbastanza ben conservato, così come si presenta in discrete condizioni anche la stazione di Dronero, che dovrebbe essere ristrutturata ed essere destinata d uso uffici.  Ma per ora è ancora tutto sulla carta, ma è ben chiaro che solo un servizio turistico potrebbe determinare una rinascita della linea e far tornare i treni a Dronero. Nel 2016, nell'area della ex stazione è stato realizzato un supermercato (Mercato Local),con parziale sistemazione del piazzale interno che è stato asfaltato  e trasformato il parcheggio.

La stazione di Dornero come si presentava alcuni anni fa. Recenti operazioni di diserbo hanno fatto riaffiorare i binari mentre,nonostante gli anni di abbandono,il FV è in discrete condizioni

Esercizio e dati Tecnici:

Data di apertura:  20/09/1912
Data di chiusura: 1966 traffico viaggiatori, 1987 traffico merci
Lunghezza:  Km 12+500
Binario: singolo non elettrificato
Pendenza: 11 X 1000
Stazioni/Fermate: 1 / 2
Passaggi a livello: 5
Compartimento RFI:  Torino
Note:  Il servizio ferroviario viaggiatori e merci è sospeso

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