Linee Ferroviarie
(Centro)
La Ferrovia Gaeta - Formia - Sparanise
Questa cartolina d'epoca
ci riporta ai primi anni di esercizio della linea degli Aurunci, quando
la stazione di Gaeta era ancora denominata "Gaeta - Elena" |
La storia di questa ferrovia inizia il 4/05/1892 quando viene aperta all'esercizio la "Linea degli Aurunci" che da Sparanise, sulla linea Roma - Cassino - Caserta, raggiunge Gaeta passando per i vari paesi della zona, come ad esempio Sessa Aurunca, Minturno e Formia. Sin da subito la linea dimostra la sua importanza come via di comunicazione principale sia per i passeggeri, che per le merci, costituendo una via di comunicazione tra l'entroterra ed il porto di Gaeta. Ma lungo fu il percorso per arrivare alla sospirata apertura della ferrovia, occorsero anni ed anni di battaglie ed interpellanze parlamentari per ottenere l'apertura della ferrovia, ferrovia che fu aperta dalla Rete Mediterranea forse più per le esigenze logistiche del neonato Regno d'Italia (per gli approvvigionamenti della fortezza di Gaeta ed il vicino poligono di tiro) che per le numerose interpellanze e proteste della popolazione locale, desiderosa di avere un rapido e veloce mezzo di collegamento. La primitiva stazione di Gaeta venne edificata in una zona periferica dell'antico borgo, in posizione più arretrata rispetto all'attuale. Insieme alla stazione venne realizzato un importante fascio merci e venne edificato un Deposito Locomotive. Nel 1905, la gestione della linea passò alle FS senza che si registrino sostanziali cambiamenti. L'importanza di questa linea aumenta il 17/07/1922, quando viene (parzialmente) aperta la nuova ferrovia Direttissima Roma - Napoli sino a Formia (che diventa così stazione di diramazione). Fino alla conclusione dei lavori, la Gaeta - Sparanise diventa così un itinerario alternativo Roma - Napoli via Campoleone - Formia - Sparanise - Caserta. Di tutto ciò non beneficiò la parte terminale della linea che rimase interessata da un traffico prettamente locale. Il periodo d'oro della Sparanise - Gaeta durò fino al 28/10/1927 quando viene completata la Direttisima Roma - Napoli, che tra Formia e Minturno si affianca alla linea degli Aurunci, prima sulla destra (lato mare) e quindi la sottopassa, lasciandola sulla sinistra (lato montagna).Il 22/05/1932, viene abbandonato il terzo binario tra Formia e Minturno, e anche i treni locali da e per Sparanise utilizzano la linea Direttissima. Inizia così un primo lento declino della linea, che da itinerario alternativo per raggiungere Napoli da Roma, torna ad essere un collegamento strettamente locale. Essendo però la motorizzazione di massa un fenomeno ancora lontano da venire, la ferrovia rimane un insostituibile mezzo di comunicazione tra la costa tirrenica ed i paesi dell'entroterra. Per tutti gli anni '30 la ferrovia continua a svolgere egregiamente il suo servizio, anche se penalizzata da una certa distanza di alcune stazioni dai centri abitati (a parte le stazioni di Formia e Gaeta le altre sono spesso molti distanti dai centri abitati). Lo scoppio della seconda guerra mondiale inizialmente non crea problemi, salvo quelli dovuti al razionamento dei combustibili, che impongono una riduzione del servizio su quasi tutta la rete FS. I guai iniziano con l'avvicinarsi del fronte alle coste italiane. A partire dal 1943 si susseguono gli sbarchi alleati in tutto il litorale tirrenico, e prima lo sbarco a Salerno, poi quello ad Anzio danneggiano seriamente diverse linee ferroviarie. Anche la zona di Gaeta è seriamente colpita, compresa la ferrovia, danneggiata gravemente dai combattimenti. Passata la bufera della guerra si procede ad un inventario dei danni, che per la linea degli Aurunci risultano essere gravissimi: oltre a diversi tratti di linea, compresi i famosi "25 ponti" fatti saltare dai genieri tedeschi, anche la stazione di Gaeta risulta seriamente colpita, insieme al DL. La linea risulta completamente impraticabile ed i danni sono molto gravi, tanto che da più parti si teme per la sua riapertura. Ma, per fortuna, si decide di avviare celermente la ricostruzione e il 4/05/1949, allo scopo anche di migliorare il servizio, viene attivata la variante Bivio Cellole - Sessa Superiore, con la contemporanea soppressione del tratto Sessa Superiore - Minturno/Scauri (e delle stazioni di Castelforte/Suio Terme e Cellole/Fasani). Sembrano esserci perciò tutte le prospettive per un rilancio della ferrovia, ma purtroppo la realtà sarà ben diversa. Sono anni in cui il trasporto su gomma inizia a prendere il sopravvento e la politica dei trasporti italiana, alla vigilia del grande boom economico degli anni '60, è sempre più sbilanciata a favore di questo, a tutto discapito del trasporto su ferro. Il 23/07/1957, viene inspiegabilmente chiusa l'intera linea degli Aurunci, compresa la nuova variante costruita appena 8 anni prima. Decisione assurda ed inspiegabile, dato che la linea non aveva eccelsi volumi di traffico, ma non era di certo un ramo secco. In ogni caso pochi anni dopo viene emanato il decreto ufficiale di soppressione, e l'armamento viene rapidamente smantellato. Rimane attivo,a questo punto, solo il tratto Formia - Gaeta, anche esso da poco riaperto dopo i danni causati dalla guerra, per una sorta di servizio urbano tra le due città. L'armamento viene parzialmente rinnovato utilizzando rotaie da 46 Kg/m, ottime sia per velocizzare il servizio passeggeri, sia per far transitare pesanti treni merci, affidati alle Ne120. Anche il piazzale della stazione viene ricostruito con una nuova disposizione del fascio binari, di cui uno appositamente pensato per il servizio viaggiatori con automotrici, per una sorta di servizio a spola. Tutti gli altri binari del piazzale, distanti dal nuovo Fabbricato Viaggiatori, vengono destinati al servizio merci, allora molto fiorente. Alla fine degli anni '50 viene anche presentato un progetto per un collegamento ferroviario a servizio del porto, da realizzarsi in parte in galleria, ma non è più periodo (come già visto la politica dei trasporti è tutta a favore del mezzo automobilistico) ed il progetto rimane nel libro dei sogni. Al peggio, però, non c'è mai limite: nel Giugno del 1966, nonostante una discreta frequentazione la linea viene inspiegabilmente chiusa al traffico viaggiatori per essere esercitata solo come raccordo merci (allora molto sostenuto) mentre il servizio passeggeri viene affidato ad autobus. La chiusura non lascia del tutto indifferenti i cittadini di Gaeta, che protestano a gran voce, anche attraverso il comune, chiedendo la riapertura della ferrovia al traffico passeggeri, richiesta ovviamente mai presa in considerazione dalle FS e dal ministero dei trasporti. E ai cittadini rassegnati non resta altro che affidarsi agli autobus dell'INT per raggiungere Formia. Ancora oggi tale decisione appare inspiegabile, non si riescono a capire quali siano state le motivazioni che abbiano portato alla decisione di chiudere una linea frequentata...strano destino quello della Gaeta - Sparanise: essere stata considerata un ramo secco quando ramo secco non lo era affatto. Il traffico merci, si mantiene però ancora su livelli molto elevati, sia per la presenza di una vetreria (ARVIR) nei pressi della stazione, sia per la presenza a Gaeta della Richard Ginori, che riceve carri di caolino su carrelli stradali. Per tutti gli anni 60 e 70 si assistono a lunghi treni merci, sulla linea ormai declassata a raccordo. Molto spesso le locomotive (specie le Ne120, le famose Trumann, ovvero le attuali D143) non riescono a trainare tutti i carri, e così occorre dimezzare il treno in piena linea. Oltre alle Ne120 sulla linea prestarono servizio i curiosi e misteriosi automotori del gruppo 356. Piccoli momenti di gloria la linea li ha nel 1976 quando viene utilizzata come set per un film "polizesco" all'italiana (per la cronaca "Squadra Antifurto", di Bruno Corbucci, primo della fortunata serie con Tomas Millian nei panni del commissario "borgataro" Nico Giraldi): parte del film è ambientato su questa linea con inseguimenti sia in moto lungo i binari (compreso spettacolare salto nei pressi del PL di S. Agostino) , sia con scene in cui appare la D 143, allora assegnata a Formia, alla testa di una robusta composizione di carrozze.
Dal film "Squadra
Antifurto": la D143 transita sui "25 ponti" trainando un
carro chiuso e diverse carrozze tipo 1946 |
Momenti di gloria (cinematografica) a parte, la linea appare sempre più destinata ad un oscuro futuro,dimenticata dai più, nonostante gli autobus sostitutivi continuino ad avere una discreta frequentazione. Il traffico merci inizia in questi anni a diminuire, ma la vetreria lavora ancora a pieno regime e le D143 continuano il loro pesante ed onesto lavoro sulla linea. Nel 1977 le FS decidono la dismissione del servizio automobilistico che passa alla neo costituita A.Co.Tra.L. (che lo gestisce tuttora anche se con il nome di CoTraL). Nel 1981 la vetreria, fonte di maggior traffico per la ferrovia, chiude i battenti. Inizia l'agonia del trasporto merci, che di lì a poco sparirà del tutto quando anche la Richard Ginori deciderà di servirsi del trasporto su gomma. Salvo qualche ultima sporadica tradotta ormai la linea è in abbandono,e la ruggine ben presto ricopre i binari. L'abbandono del raccordo, anche se ufficialmente mai soppresso, provoca il rapido degrado di parte del piazzale della stazione di Gaeta che, però, in vista di un futuro riutilizzo, viene asfaltato per essere utilizzato come parcheggio e come sede del mercato settimanale. I binari però non vengono rimossi. ma solamente in parte interrati, e affiorano in diversi punti, compreso a lato del FV (che è in buono stato ed occupato da un bar)e in piena linea, dove sono ricoperti da folta vegetazione spontanea, che rende spesso irriconoscibile ed impercorribile la linea. Inoltre nei pressi del PL posto al Km 55+335, in località S.Agostino, l'unico posto su di una strada di una certa importanza, il binario è stato asfaltato, spezzando di fatto la linea in due. Inoltre poco più avanti, i lavori di realizzazione delle strade di accesso al costruendo interporto hanno reso necessario rimuovere parte dell'armamento per la realizzazione di un sottovia stradale.
Nel 1977 la stazione di Gaeta era ancora piena di carri pronti ad essere caricati |
A distanza di anni ci si è resi pienamente conto della necessità di riaprire la ferrovia al fine di alleggerire il caotico traffico tra le due città, che specie nei mesi estivi, è causa di frequenti ingorghi. Inoltre un prolungamento della ferrovia fino al porto ne permetterebbe un ulteriore sviluppo. Per il momento ci sono solo le promesse (elettorali) di una sollecita riapertura della linea, ma di concreto non è stato fatto ancora nulla. Tra l'altro la breve lunghezza della linea, e la mancanza di stazioni intermedie permetterebbe di effettuare un esercizio a spola, anche con automotrici, risparmiando così sui costi di elettrificazione della linea. Il binario, in buono stato in uscita dalla stazione di Formia, necessiterebbe di manutenzione nel tratto terminale, dove è stato ricoperto di terra. Nella stazione si potrebbe riutilizzare il binario esistente sul lato sinistro del FV, lasciando il resto del piazzale come parcheggio di scambio. La posizione della stazione di Gaeta, in pieno centro cittadino, rende la linea di sicura utilità. Una completa riapertura della linea degli Aurunci, per collegare la Roma- Formia- Napoli alla Roma - Cassino - Caserta sarebbe ugualmente ottimale, ma qui entreremmo nel campo della pura fantascienza. Come visto la ferrovia non è stata del tutto dimenticata, ma finora non si è mai andati oltre le promesse e le buone intenzioni. Alla fine degli anni '90 su di un quotidiano locale appare una notizia in apparenza rivoluzionaria: si dice che è stata concretizzata una proposta di costruire una linea ferroviaria da Formia a Cassino: idea buonissima, un collegamento che risolverebbe i non pochi problemi di traffico della zona, ma le speranze durano ben poco e così come era apparsa all'improvviso, l'idea all'improvviso svanisce.
Veduta della linea nei pressi del PL pedonale posto al Km 56+408 |
Un ulteriore barlume di speranza per la riapertura della Formia - Gaeta esiste: la regione Lazio, nel piano di potenziamento del porto di Gaeta, prevede anche la riapertura della ferrovia, principalmente per il traffico merci a servizio del costruendo interporto. Dopo anni di rinvii e progetti, i lavori iniziano nell'inverno del 2005, seguiti, come di prassi, dalla solita scia di polemiche e denunce da parte di chi non vorrebbe la riapertura della ferrovia. Con i lavori si rimuove il vecchio armamento e si effettua manutenzione anche sulla sede ferroviaria. In questa prima fase i lavori saranno solo ed esclusivamente per l'interporto, di conseguenza la linea verrà utilizzata come raccordo fino all'altezza del Km 53 (PL di S. Agostino), ma sono sempre più insistenti le voci che parlano di una completa riapertura della linea come unica soluzione al traffico che sopratutto nei mesi estivi stringe d'assedio le città di Formia e Gaeta. Addirittura c'è chi, spingendosi oltre, propone il prolungamento della linea fino a Minturno, ricostruendo l'antico terzo binario, in modo da trasformare la linea in una autentica metropolitana costiera. Progetti futuri e futuristici, ma che lasciano ben sperare per un roseo futuro. Impossibile invece sperare in un ripristino dell'intera linea degli Aurunci: le stesse autolinee a servizio della zona sono scarsamente frequentate e gli investimenti per la ricostruzione della ferrovia non sarebbero giustificati dal potenziale bacino di utenza.
Dati tecnici:
Data di apertura: | 4/05/1892 (intera linea) |
Data di chiusura: | 23/05/1957 (Cellole-Sparanise); 1981 (Formia-Gaeta) |
Lunghezza: | 60 Km circa (intera linea) |
Pendenza: | 25 X 1000 |
Passaggi a Livello: | 8 |
Armamento: | binario singolo non elettrificato |
Stazioni: | 1 |
Esercizio: | raccordo merci (in ricostruzione) |
Compartimento RFI | Roma |
Note: | Il Servizio merci è cessato nel 1981 |