Linee Ferroviarie

(Centro)

La ferrovia Roma - Velletri - Colleferro

A cura di Teodoro Beccia

Incrocio "d'altri tempi" a Ciampino: sul binario 3 la 625 017 diretta a Lanuvio in occasione del treno del vino, sul binario 4 un complesso di Ale 801/940 diretto a Roma,

La storia della ferrovia Velletri - Colleferro è strettamente legata alle vicende che portarono alla costruzione della linea Roma - Velletri, ovvero al necessità di collegare Roma con Ceprano, allora confine tra lo Stato della Chiesa e il regno delle Due Sicilie. I primi progetti risalgono al 1846 ma la realizzazione del collegamento non fu nè facile, nè rapida: agli insormontabili problemi di ordine economico si aggiungevano le continue pressioni da parte dei vari centri interessati affinchè la ferrovia passasse il più vicino possibile ai centri abitati. A questo si aggiunsero i moti risorgimentali del 1849 che costrinsero Pio IX a lasciare Roma, bloccando la vita politica dello Stato Pontificio. Con il rientro del Pontefice fu possibile riprendere il programma ferroviario, anche se si dovrà attendere il 1856 per vedere aperta la prima ferrovia del Lazio (la Roma - Frascati). Nel 1861, intanto, il Regno d'Italia affida alla Società Pio Centrale il compito di realizzare una ferrovia che da Napoli raggiungesse Ceprano, proprio al confine con con lo Stato Pontificio. Si dovranno però attendere ancora sei anni per vedere giungere a Velletri, il 27 Gennaio 1862, alle ore 11.30, il convoglio inaugurale proveniente da Roma. Era così possibile raggiungere via treno Napoli da Roma: 256 Km circa di binari, pendenze del 25 X 1000 e raggi di curvatura quasi mai superiori ai 400m. Caratteristiche oggi ampiamente inadeguate, ma allora giudicate "migliorabili". Nella stazione di Velletri è ancora visibile la targa posta il giorno dell'inaugurazione dal municipio come ringraziamento a Pio IX per aver fatto transitare la ferrovia proprio nell'antica cittadina. Il servizio effettivo sulla linea, sebbene fosse stata inaugurata nel 1862 iniziò solo il 1 Dicembre del 1863, probabilmente a causa del fatto che la ferrovia, essendo una linea di confine, avrebbe potuto provocare problemi di ordine pubblico. Sempre nello stesso anno, l'11 Maggio, la città di Velletri ebbe l'onore di ricevere la visita del Pontefice. Nel 1865 la gestione della linea passa dalla SFR alla Rete Mediterranea, che subito inizia a pensare ad un più rapido collegamento tra Roma e Napoli. Il 27/05/1892 viene aperto un nuovo tratto ferroviario da Ciampino a Colleferro via Palestrina, molto più breve, sul quale vengono dirottati tutti i servizi da Roma per Caserta. La Roma - Velletri - Colleferro perde così, dopo pochi anni, rapidamente importanza, restando a servizio dei pendolari della zona che si recavano per lavoro o a Roma o a Colleferro. La ferrovia aveva un proprio binario indipendente, con il quale si affiancava alla nuova linea proveniente da Ciampino/Palestrina, e si attestava al binario 1 della stazione di Colleferro - Segni, riservato alle partenze/arrivi da Velletri, dopo aver superato la casa cantoniera posta poco prima del FV (la casa Cantoniera esiste ancora ed è sede della Polfer). Esisteva inoltre un tronchino per il ricevimento delle merci. Lungo il tracciato da Velletri a Colleferro si incontravano le stazioni di Casale di Velletri (Km 3+038), Colle Cagioli (Km 5+859), Lariano (Km 7+935) ed Artena (Km 15+473) L'assoluta mancanza di notizie fino ai primi anni del secolo ci fanno pensare ad una tranquilla e monotona vita da secondaria, con i pochi treni in orario affidati alle locomotive del Gruppo 870. Negli anni '20 si torna  a parlare della ferrovia Velletri - Colleferro in quanto viene presentato un progetto per realizzare una linea da Velletri a Subiaco che unitamente al potenziamento della linea proveniente da Mandela avrebbe potuto permettere la realizzazione di un collegamento diretto con Sulmona. Sebbene fossero circa 33 i Km da realizzare il progetto non venne mai portato avanti: difficoltà di percorso e spese eccessive a fronte di una linea dall'incerta utenza scoraggiarono le FS dall'intraprendere i lavori. Negli anni '30 il DL di Velletri vede l'arrivo di 16 macchine del Gr 875, mentre le prime automotrici iniziano a farsi carico dei servizi passeggeri sulla linea, che in questo periodo vede un lieve aumento di traffico, tanto che nel 1936 viene istituita la nuova fermata di Macere, al Km 10 + 219 della linea. Il 1939 è uno degli ultimi anni del periodo di "massimo splendore" della linea Velletri - Colleferro: troviamo infatti ben 7 coppie di treni in servizio 

Alla fine degli anni '60, sia la linea da Colleferro che quella da Sezze erano state smantellate: unica testimonianza i due segnali semaforici di avviso (a sinistra quello della linea da Sezze, a destra quello della linea da Colleferro) che spiccano solitari nella campagna

La II guerra mondiale investì anche questa linea, causando tra l'altro anche una drastica riduzione dell'offerta di servizio, tanto che troviamo solo due coppie di treni nel 1944, ma, contrariamente ad altre ferrovie del Lazio, la linea fu mantenuta attiva fino all'ultimo dalle truppe tedesche in quanto necessaria per il trasporto del personale impiegato nelle industrie di esplosivi di Colleferro. Lo sbarco alleato e la fuga delle truppe tedesche provocarono però il blocco di tutti i servizi, che furono ripresi solo nel maggio del 1945. Venne ricostruito negli anni a seguire anche il DL di Velletri e aperte le nuove fermate di Colle Cagioli e Casale di Velletri. Vennero anche ripresi i lavori di elettrificazione iniziati nel 1942 e dal 15/12/1948 la stazione di Velletri venne elettrificata. Ma si decise di non proseguire oltre con i lavori, e così il servizio sulla linea per Colleferro, che iniziava a sentire la forte concorrenza del trasporto su gomma, rimase affidato alle automotrici del gruppo ALn 556 e alle locomotive del Gr 880 assegnate al DL di Velletri. Il declino della linea era però alle porte e l'utenza sempre più scarsa di anno in anno, tanto che si moltiplicavano le voci di una imminente chiusura. Il crescente boom della motorizzazione diede il colpo di grazia alla linea, penalizzata anche da un'eccessiva lontananza delle stazioni dai centri abitati (centri abitati di modesta importanza). Sopravviveva, oltre ad un discreto servizio merci, anche un (ormai agonizzante) servizio passeggeri, essenzialmente composto da pendolari che si recavano a Colleferro per lavoro. Tra voci sempre più insistenti di chiusura, e treni sempre più vuoti, che avvenne si giunge al 20/02/1957 quando il servizio viaggiatori tra Velletri e Colleferro viene sostituito da autoservizi, affidati alla ditta Santori&Parenti di Velletri, senza suscitare molti rimpianti. Anzi si può ben dire che la chiusura passò praticamente inosservata.

La stazione di Lariano è ancora oggi perfettamente conservata come ai tempi in cui la linea era in funzione, con tanto di scritte originali e lampioni d'epoca.  Il lato fotografato è quello lato strada, il binario era sull'altro lato del FV

Restava però ancora un residuo traffico merci, che però di lì a poco sarebbe cessato del tutto. Con il DPR N°416 dell'11/03/1958 viene definitivamente soppressa la tratta Colleferro - Lariano, mentre la tratta Velletri - Lariano continua ad essere utilizzata come raccordo merci, per l'inoltro delle tradotte composte da carri pianale da caricare con tronchi di castagno, utilizzati dall'amministrazione postale per i pali telegrafici. Questo servizio durerà fino al 1965, quando con DPR N°337 del 04/07/1965 viene definitivamente chiuso anche l'ultimo tratto rimasto in esercizio. Da allora nessun treno circolerà più sulla linea, che verrà rapidamente smantellata, salvo un breve tratto in uscita dalla stazione di Velletri, per lungo tempo utilizzato come asta di manovra. La chiusura e successivo rapido smantellamento del tratto Velletri - Colleferro, lasciano in esercizio il solo tratto Ciampino - Velletri, elettrificato a 3000 V CC nel 1948, che con il passare degli anni mostra sempre di più la sua utilità come collegamento rapido e veloce per i pendolari che da Velletri (o dagli altri centri toccati dalla ferrovia) devono raggiungere Roma. Con l'elettrificazione sono le ALe 790 e le ALe 880 a svolgere i servizi diretti con Roma, mentre alle locomotive a vapore del Gr 880 restano affidati gli sporadici servizi sulla linea per Segni ormai declassata a raccordo. Dalla metà degli anni '60 entrano in servizio sulla relazione Roma - Velletri le ALe 803 mentre scompaiono quasi del tutto i treni a materiale ordinario. Per tutti gli anni '70 la linea continua a svolgere, in sordina, il suo insostituibile ruolo di ferrovia a carattere pendolare: a parte l'entrata in servizio delle prime ALe 801/940 non si registrano eventi degni di nota, se non la totale scomparsa del traffico merci alla fine degli anni '70. Momento storico per la ferrovia e per tutta la città di Velletri è il 7 Settembre del 1980: in quella data, infatti, il Santo Padre, Giovanni Paolo II, si reca in visita nella cittadina castellana, e al calar della sera, dopo le celebrazioni in città, prima di rientrare a Castel Gandolfo, si reca in visita alla stazione ferroviaria, 117 anni dopo che il suo predecessore, Pio IX (nel 1863) vi aveva messo piede.

Il Santo Padre è appena giunto alla stazione Ferroviaria di Velletri (collezione Teodoro Beccia)

Sono le 21.30, ed una folla festante accompagna il Pontefice fino alla stazione ferroviaria. Tutta la città è illuminata, ma su tutto spiccano le fiaccole dei giovani, che con entusiasmo, scortano il Pontefice fino all'ingresso della stazione La cerimonia è breve e semplice ma di grandissima  intensità: viene scoperta una lapide in onore della giornata (la lapide è tuttora visibile nell'atrio della stazione) ed il Pontefice riceve in dono una targa da parte di un Dirigente delle FS. Dopo di che il Pontefice riceve il saluto da parte del Capostazione Titolare ed affacciandosi dalla terrazza della stazione saluta la folla che lo saluta festante. Dopo questo grande e lieto evento la ferrovia riprende la vita di sempre, con le ALe801/940 autentiche protagoniste e padrone della linea, linea ormai sempre più interessata da un forte traffico pendolare, linea che avrebbe necessità di urgenti interventi di ammodernamento. Ma sono anni bui per le ferrovie in generale, gli investimenti vengono rimandati e la ferrovia continua la sua esistenza di sempre per tutti gli anni '80. Nel 1987 la fermata di Casabianca,dopo l'automazione del vicino PL, viene trasformata in fermata impresenziata, rimanendo abilitata al servizio viaggiatori e bagagli.

Giovanni Paolo II con (l'allora) Capostazione titolare di Velletri (collezione Teodoro Beccia)

A scuotere la tranquilla esistenza della ferrovia sarà però negli anni '90 un terribile incidente ferroviario: il 27 /01/1991 si scontrano frontalmente nella fermata di Casabianca due complessi di Ale 801/940 causando la morte di 6 persone (tre ferrovieri e tre passeggeri). Dopo i primi rapidi accertamenti è chiara la dinamica. L'incidente viene causato infatti da un errore del DM di Ciampino che dà erroneamente il via al treno per Velletri convinto che il treno giunto sul binario attiguo sia quello proveniente da Velletri (che invece è in lieve ritardo) senza realmente accertarsi e procurarsi il giunto del treno incrociante. Purtroppo invece il treno appena arrivato in stazione era quello proveniente da Frascati: quando ci si rende conto dell'errore è ormai troppo tardi e a nulla valgono le telefonate al DOTE di Roma Prenestina per richiedere la disalimentazione della linea aerea (da Roma Prenestina dipendono tutte le SSE del nodo di Roma). I due treni si scontrano nei pressi della fermata di Casabianca: il treno proveniente da Roma si trova il treno davanti all'uscita della curva e l'impatto è inevitabile. L'incidente mette drammaticamente in evidenza le carenze della linea dal punto di vista della sicurezza: l'elevato traffico rende inadatti gli oramai obsoleti sistemi di gestione della linea. Sommerse dalle polemiche e della oggettive responsabilità, alle FS non resta che far iniziare rapidamente i lavori di ammodernamento, con sostituzione dell'armamento e installazione del CTC. Sempre nel 1991 sui giornali locali si torna a parlare del collegamento Velletri - Colleferro, sembra che ci sia anche l'interesse delle ferrovie a ricostruire la tratta, ma poi tutto cade nel nulla e la linea torna nel dimenticatoio. Dal 1994, al termine dei lavori,  tutta la linea viene posta sotto il controllo del DCO con sede a Ciampino con conseguente telecomando di tutte le stazioni. Il 19 Aprile 1997 vengono festeggiati i 135 di vita della ferrovia con una mostra fotografica svolta a Velletri: con l'occasione l'amministrazione comunale pubblica un opuscolo con riproduzioni stampe antiche e della medaglia celebrativa emessa nel 1862. Con l'occasione le Poste Italiane effettuano anche uno speciale annullo filatelico. In occasione del Giubileo del 2000 vengono effettuati altri interventi di potenziamento, con l'istituzione della fermata "S. Gennaro" (Km 35+900) e la trasformazione delle fermate di Pavona (Km 23 + 379) e Lanuvio (Km 32 + 501) in stazioni (oltre alla già esistente Cecchina) per aumentare le potenzialità della linea. Sia nel 2000, nel 2001 e nel 2002 sulla linea vengono effettuati, a cura del GMFR, dei treni speciali a vapore Roma - Lanuvio in occasione della locale festa del vino, treni coronati da un grandissimo successo di affluenza. Intanto, nelle ore di maggiore affluenza, sono entrate in servizio le E464 con carrozze a due piani ma i pendolari lamentano una certa inadeguatezza degli orari e troppi ritardi. Nonostante ciò la Roma - Velletri continua, giorno dopo giorno, a svolgere l'importante collegamento tra Roma ed uno dei maggiori centri del suo Hinterland.  Anche perchè   Certamente alla Roma - Velletri la definizione di "linea secondaria" va un molto stretta, e un viaggio su questa linea riserva splendide sorprese, con paesaggi di rara bellezza. E forse è ancora possibile imbattersi nella frase tramandata dai vecchi macchinisti che dice: "quando Velletri vedi spuntà, a Santa Eurosia devi frenà!”

La E 464.001 ha appena lasciato la fermata di Casabianca in spinta ad un treno Regionale diretto a Roma

Se da una parte la tratta Velletri - Colleferro ormai vive solo nel ricordo delle persone più anziane e nei pochi fabbricati rimasti: caselli e stazioni restaurati e trasformati in abitazioni private, la testimonianza dell'importanza della tratta Ciampino - Velletri è negli imminenti lavori di potenziamento a cura di RFI: una nuova SSE a Cecchina e  l'eliminazione di numerosi PL. Tutto ciò dovrebbe portare, nel breve periodo, ad un netto miglioramento e potenziamento dei servizi. su una tratta importante per la mobilità della provincia di Roma. In attesa del completamento dei lavori, al fine di evitare eccessivi ritardi ai treni, in alcune fasce orarie sono stati inseriti in orario autoservizi sostitutivi.


Dati Tecnici

Apertura: 01/12/1862
Chiusura: 20/02/1957 tratta Velletri - Colleferro
Binario:  singolo elettrificato tra Ciampino e Velletri
Lunghezza:  27 + 086 Km (tratto Ciampino - Velletri)
Stazioni: 5 tra Ciampino e Velletri, 2 nel tratto chiuso
Fermate: 5 Ciampino e Velletri, 3 nel tratto chiuso
Pendenza: 20 X 1000
Esercizio: D.C.O. (Sede a Ciampino)
Compartimento RFI: Roma

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