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 In arrivo un nuovo deposito per i tram sulla Giani

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C O N T R O L L A    D I S C U S S I O N E
apptras Inviato - 26/02/2023 : 17:12:56
In arrivo un nuovo deposito per i tram sulla Gianicolense

Nei piani del Comune c'è l'acquisizione dell'area di Ferrovie dello Stato all'altezza


Roma Capitale va avanti sulla strada tracciata con l’approvazione del Pums (Piano urbano di mobilità sostenibile) e l’annunciata riqualificazione della linea tranviaria cittadina, con l’obiettivo finale di realizzare nuove linee a servizio di cittadini e turisti. E uno dei nodi fondamentali da sciogliere, per garantirne il raggiungimento, è realizzare dei depositi in punti strategici della città, coprendo tutti e quattro i quadranti.

Già a dicembre 2021 Eugenio Patanè, assessore ai trasporti per Roma Capitale, annunciava un massiccio investimento sulla linea tranviaria: "È stata affidata la gara, bandita da Roma Servizi per La Mobilità, per la progettazione e la fattibilità tecnico economica di 7 nuove linee tram di Roma, per complessivi 33 chilometri di rete tranviaria - spiegava - Oltre alle quattro tratte già finanziate e previste per il Giubileo 2025, Roma proseguirà la cosiddetta cura del ferro con le altre tratte che creeranno l'auspicato ‘effetto ragnatela’. Con linee di tram, metro e ferrovie locali che si incrociano in più punti, come avviene in altre grandi metropoli europee e mondiali".

Al progetto sono destinati oltre 456 milioni di euro di fondi del Mims, il ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibile, il cui impiego è stabilito all'interno di due schemi di convenzione che la giunta Gualtieri ha approvato con altrettante delibere: di questi soldi, 159 millioni sono destinati all'acquisto di 40 nuovi tram che nei prossimi tre anni entreranno in servizio su linee nuove ed esistenti, e che pongono la necessità di avere luoghi dislocati in città da adibire a deposito. Su questo il Campidoglio sta procedendo su diversi fronti: da un lato la riacquisizione di alcuni degli immobili messi in vendita con il concordato preventivo Atac, dall’altro l’individuazione di strutture che possano essere adibite, appunto, in rimessa.

Sulla Gianicolense il nuovo deposito tram della zona ovest
Una delle novità principali riguarda proprio quest’ultimo fronte, ed è l’individuazione dell’area in cui sorgerà il futuro deposito tranviario del quartante ovest della città. Nel mirino del Campidoglio ci sarebbe, infatti, l’area di proprietà di Ferrovie dello Stato che sorge tra circonvallazione Gianicolense e via Majorana, al servizio del tram 8, attualmente ancora fermo per la risistemazione dei binari e considerata una linea di trasporto fondamentale per collegare appunto il quadrante ovest a piazza Venezia e al centro città.

Il deposito sorgerebbe quindi in un crocevia strategico, tra i quartieri di Monteverde, Marconi e Trastevere e a poca distanza dalla ferrovia di Trastevere, potenziando così il concetto di intermodalità su cui la giunta Gualtieri spinge anche per realizzare l’ambizioso progetto della cosiddetta “città dei 15 minuti”. Restano da chiarire le modalità e da considerare le criticità. L’acquisizione dell’area avverrebbe attraverso Rfi, ma il deposito andrebbe realizzato ex-novo. Il progetto prevederebbe la costruzione di una piastra, per portare il deposito ad altezza strada/linea tranviaria, con la possibilità di costruire un parcheggio nella parte sottostante, all'altezza dei binari ferroviari.

Le riacquisizioni dei beni Atac in vendita col concordato
Nel frattempo il Campidoglio porta avanti le manovre necessarie per la riacquisizione delle aree messe in vendita con il concordato, definito da Patanè “un’operazione scellerata”. Sono state già approvate le delibere per la riacquisizione dell’area del Centro Carni di via Gino Severini e per l’Area Garbatella di Via Libetta-Via degli Argonauti: il primo deposito servirà la zona est della Capitale, l’altro sarà utilizzato come deposito per il nuovo tram Marconi, in progettazione.

Sono stati inoltre riacquisiti le sottostazioni elettriche San Paolo di viale della Piramide Cestia e Nomentana di via del Policlinico e i depositi di piazza Ragusa, ed è stata approvata la delibera che autorizza la partecipazione alla procedura competitiva per l’acquisto dell'ex Rimessa San Paolo di via Alessandro Severo per metterla al servizio degli autobus elettrici e del progetto “full green”.

La ristrutturazione del deposito di Centocelle e di quello di Porta Maggiore

A questo si aggiungono opere di riqualificazione di strutture già esistenti: la trasformazione in linea tranviaria dell’attuale Ferrovia Termini-Centocelle rende necessaria la completa ristrutturazione del deposito di Centocelle, sia per quanto riguarda l’armamento sia per ciò che riguarda gli edifici funzionali alle attività da effettuare al suo interno. Il deposito di Porta Maggiore al Prenestino, l’unico tranviario esistente a oggi in città, sarà a sua volta ristrutturato per ospitare i tram della nuova linea Termini-Vaticano-Aurelio, oltre a quelli delle linee esistenti, la 5 la 14 e la 19.
8   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Gemini76 Inviato - 10/03/2023 : 21:00:42
Gli edifici hanno oltre 50 anni. Sicuramente non possono toccare la parte del deposito e della SSE. Resta poco e niente, ma finora Patanè è un bla bla bla come tutti i suoi predecessori. Da quando gli stolti di cialtronatac (i distruttori del metroferro praticamente) hanno sospeso la tratta Centocelle - Giardinetti, non si è fatto praticamente nulla, solo parole, parole, paroleAspettano forse che i mezzi si fermino per le varie scadenze manutentive o guasti per poi chiudere baracca e burattini come fecero con l'Alifana nel 1976? Ovvero, intanto chiudiamo, poi faremo partire i lavori.
marchetti625 Inviato - 10/03/2023 : 19:34:26
quote:
Quanto a Centocelle...è tutto vincolato...insomma, come sempre Patanè ha perso una buona occasione per evitare figure da gelataio


Purchè non sia tu, ad "aver perso un occasione".... Tanto per iniziare, voglio vederlo scritto il vincolo della Sovraintendenza alle Belle Arti o vincoli di altri Enti,applicati su edifici industriali, certamente di primo novecento ma che essendo in area periferica e di nessun manufatto artistico di pregio, godono di tale status. Ipotizzando che esista, non avrebbe effetto alcuno, sul cambio scartamento e rinnovo totale dell'area lavorativa e di deposito, essendo la parte scoperta ex DL extraurbano più che ampia e fruibile. Anzi, ritengo che un'accorta ridefinizione urbanistica delle aree di pertinenza all'uso tranviario, libererebbe spazio per altri scopi o messa a verde.

Max RTVT
Giancarlo Giacobbo Inviato - 08/03/2023 : 16:02:20
Il cancello accanto la stazione. Come possono pensare di farlo nell’area dell’ex deposito, ci sono i binari di mezzo.
Gemini76 Inviato - 08/03/2023 : 11:39:07
Intendi dove è la SSE?
Giancarlo Giacobbo Inviato - 08/03/2023 : 11:03:20
quote:
Messaggio di Gemini76

Tralasciando il dislivello tra la Gianicolense e l'ex DL di Roma Trastevere è una bazzecola. Quanto a Centocelle...è tutto vincolato...insomma, come sempre Patanè ha perso una buona occasione per evitare figure da gelataio


Forse per ex DL di Trastevere intendono la vasta area dell’ex scalo merci che sarebbe facilmente collegabile con l’anello tranviario di piazza Flavio Biondo.
Fab 1224 Inviato - 06/03/2023 : 21:33:22
Figure fatte in tutti i progetti.. da quando sì è insediata la giunta Gualtieri non è stato realizzato nulla in tempo utile e non è arrivato nemmeno un bus nuovo.
Gemini76 Inviato - 06/03/2023 : 18:11:23
Tralasciando il dislivello tra la Gianicolense e l'ex DL di Roma Trastevere è una bazzecola. Quanto a Centocelle...è tutto vincolato...insomma, come sempre Patanè ha perso una buona occasione per evitare figure da gelataio
Fab 1224 Inviato - 06/03/2023 : 13:45:11
Tutto questo ad ora sembrerebbe fantasia.. fra qualche anno la conferma o la smentita.

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