ROMULUS31
Capo Stazione
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Inviato il 13/12/2017 : 15:16:29
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quote: Messaggio di l_pisani_54
In una linea di metropolitana, mano mano che ci si allontana dal centro e ci si avvicina al capolinea periferico, diminuisce il numero di passeggeri trasportati. Quindi è giusto far arrivare il "ferro" solo fin dove vale la pena, anche perché si tratta di una infrastruttura costosa e non avrebbe senso fargli trasportare aria per gli ultimi chilometri. In alcuni casi si fa una diramazione dove, dato il minor flusso di passeggeri, è giustificata una frequenza dimezzata (un treno da una parte ed uno dall'altra). Vedo di buon occhio quindi, in situazioni periferiche limitate, anche nella lunghezza, l'uso di un simile mezzo alternativo, che possa collegare un abitato relativamente vicino alla metropolitana, non certo come sostituto a questa. La rottura di carico, dato il funzionamento praticamente in continuo di una cabinovia, è trascurabile, e sicuramente di molto inferiore a quella provocata da una linea di tram o di bus. Per ora non credo che esista un progetto serio e se le uniche cose uscite sono state elaborate da gente che parla di funicolare invece che di cabinovia, o al massimo, di funivia, non bisogna dargli credito particolare. Certo, non si tratta di piantare dei paletti tipo i lampioni stradali, comunque l'esecutivo di una simile opera lo può fare solo una ditta specializzata, anche perché alla soluzione tecnologica adottata è legato il tipo di impianto. Gli impianti aperti, ovvero le seggiovie, hanno dei problemi per il sorvolo delle aree abitate, in quanto potrebbero cadere degli oggetti, infatti in alcuni casi si usano delle reti o altre protezioni. Questo non accade per gli impianti chiusi (cabinovie e funivie), naturalmente c'è una normativa ben precisa sulle distanze ammissibili e tanti altri elementi. Il discorso delle 500 persone in contemporanea quindi è per motivi di sicurezza, in caso di evacuazione dei passeggeri. Che io sappia, in caso di guasto, tutti gli impianti moderni dispongono di dispositivi di emergenza, che possono supplire ad un black out (gruppo elettrogeno), o ad un guasto del motore principale, permettendo comunque la ripartenza dell'impianto, a velocità ridotta, nel secondo caso, in modo da portare a destinazione tutti i passeggeri. Per questo tipo di emergenza, non ne sono sicuro, ma si può approfondire, la presenza delle stazioni intermedie, utili a far scendere i passeggeri, potrebbe far considerare la tratta parziale tra due fermate e non l'intero percorso. Comunque 500 persone, su una linea lunga un paio di km, non sono certo poche. Diverso sarebbe il discorso di un blocco dell'impianto non risolvibile, che costringerebbe ad evacuare i passeggeri lungo il cavo, dopo aver calato i soccorritori dall'elicottero, come è accaduto di recente sul Monte Bianco, ma si tratta di un evento rarissimo, ed in genere legato a delle condizioni meteo proibitive, inimmaginabili a Roma. Voglio ricordare che gli impianti più recenti, usano tecnologie sofisticate ed operano normalmente in condizioni molto dure, senza fermarsi mai, anche perché può essere molto complicato recuperare qualche centinaio di sciatori in mezzo alle montagne, con la notte che avanza.
Milano infatti ha tutto da insegnarci con la M1 e soprattutto con la M2
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