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ferpas
Capo Stazione
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Inviato il 07/09/2010 : 12:38:20
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mi pare che solo alcune componenti eletttroniche furono utilizzate come pezzi di ricambio per i filubus di Milano ed il resto tutto demolito |
MA 100 |
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Gemini76
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Inviato il 07/09/2010 : 13:13:25
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stando appunto al libro Giro d'Italia in filobus i mezzi rimasero accantonati fino al 2001 e successivamente demoliti. Mi chiedo sempre come mai nessuno viene mai indagato per queste operazioni...nzomma, un comune acquista mezzi con fondi pubblici e subito dopo chiude la filovia.... |
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ferpas
Capo Stazione
Campania
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Inviato il 08/09/2010 : 11:15:32
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perche non giri la domanda alla CTP che dopo tanti soldi spesi per rifare il bifilare da Napoli a Teverola e dopo aver acquistato i mezzi, non fa girare mai un filobus e li tiene buttati tutti in deposito. Sarei proprio curioso di sapere la loro risposta . |
MA 100 |
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Gemini76
Amministratore (Owner)
Lazio
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Inviato il 08/09/2010 : 11:34:40
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Ah, ecco!!! |
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Gemini76
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Inviato il 08/09/2010 : 11:35:05
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Come è sta storia?Una delle due linee è esercitata con bus a Napoli? |
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ferpas
Capo Stazione
Campania
1574 Messaggi |
Inviato il 08/09/2010 : 16:26:24
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no una delle due linee, tutte e due le linee non sono assolutamente esercitate con filobus, ma vengono regolarmente esercitate con autobus. Non vedo un filobus CTP orrmai da tempo immemori.
Devi sapere che anche CTP è da annoverare tra quelle aziende distruttrici, 2 cose ha distrutto :
La ferrovia Alifana e la filovia Maddaloni-Capua (con tanto di filobus nuovi però fortunatamente rivenduti ad Atene) |
MA 100 |
Modificato da - ferpas il 08/09/2010 16:28:23 |
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Gemini76
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Inviato il 09/09/2010 : 09:04:07
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Ah ecco. Effettivamente quando andai sulla nuova ALifana, al capolinea di Aversa (era Aversa? Boh, cmq dove inc entro c'è il rudere della vecchia stazione) ho visto bifilare sulla strada ma zeru filobus... |
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ferpas
Capo Stazione
Campania
1574 Messaggi |
Inviato il 09/09/2010 : 11:25:39
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si giusto sara aversa ippodromo e non li vedrai mai il mio ultimo avvistamento risale a prima della primavera e da allora non ne ho visti piu in giro |
MA 100 |
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BiagPal
Capo Stazione
Campania
1001 Messaggi |
Inviato il 12/01/2011 : 17:05:32
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Pasquà ma il fatto che tu non li veda non significa che non ci siano! Non dire ****** per cortesia!
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Le mie foto. |
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Ginxi
Ausiliario
Campania
1 Messaggi |
Inviato il 24/01/2011 : 17:54:59
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Posso dire che a Napoli sono in esercizio (in linea) circa 50 fiòobus moderni bi-modali da 12 metri su tre linee urbane e tre suburbane; l'Azienda esercente è Azienda Napoletana Mobilità.
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Gemini76
Amministratore (Owner)
Lazio
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Inviato il 29/03/2011 : 08:58:17
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Scrive Andrea Cozzolino su BusBusNet:
Dal libro sui trasporti di Salerno: "Nella seconda metà degli anni '70 l'Azienda di Salerno volle ridare vigore alla sua vasta rete e - forte di un cospicuo finanziamento regionale - ordinò alla SOCIMI di Milano quindici filobus da 12 m, che dovevano costituire, secondo i piani dell'A.T.A.C.S., solo il primo intervento di ripristino del parco filoviario. Tutto il lotto di filobus SOCIMI era stato costruito su telai FIAT 2470 da 12 m. La guida a sinistra e le porte rototraslanti erano - unitamente alla verniciatura in arancio ministeriale segnata al centro da una larga fascia bianca - le più appariscenti novità di queste vetture. Si aggiungeva poi, nelle prime dieci unità, la singolarità dell'allestimento suburbano, già individuabile dall'esterno per la presenza di due sole porte, l'anteriore destinata alla salita e la centrale riservata alla discesa dei passeggeri. In questi filobus la capienza complessiva era di 99 posti, dei quali ben 39 a sedere. L'A.T.A.C.S. fece modificare, invece, in corso di fornitura, le ultime cinque vetture della dotazione, che vennero realizzate con allestimento urbano e dotate di tre porte: in 60.11÷60.15, di conseguenza, i posti a sedere erano 21 e quelli in piedi 77. Le eleganti linee della carrozzeria rivestivano - oltre i citati gruppi meccanici FIAT - sofisticate apparecchiature elettroniche a contattori prodotte dalla stessa SOCIMI, comprendenti un motore di trazione (tipo DGM 4/31/6 Sa S) della potenza di 130 kW (= 176 HP) e un comando di avviamento a logica statica denominato SEC (Socimi Electronic Control). Tutto sprecato: nonostante le modernissime attrezzature, i SOCIMI si rivelarono totalmente inadatti a percorrere le lunghe linee della rete interurbana di Salerno, giacché le distanze tra le sottostazioni elettriche provocavano cali di tensione tali da compromettere la marcia contemporanea, nello stesso tratto, anche di due soli filobus, soprattutto in presenza di accentuate pendenze. Di contro, in prossimità delle sottostazioni, i filobus subivano l’eccesso di tensione con conseguenti danni ai fusibili, che finivano col “saltare” in continuazione, danneggiando così apparecchiature elettriche ed elettroniche. Di qui una serie infinita di contenziosi tra l'A.T.A.C.S., che accusava la SOCIMI di averle fornito vetture inadeguate alle caratteristiche della sua rete, e la SOCIMI, che replicava affermando che quei filobus avrebbero potuto circolare dappertutto, anche sulla rete salernitana, se gli impianti fissi non fossero stati in condizioni tanto gravi di degrado e di obsolescenza. E la battaglia a colpi di carta bollata continuerebbe tuttora, se non fosse intervenuto nel frattempo il fallimento della SOCIMI. Il triste risultato di questa sconcertante vicenda è che i filobus suburbani non furono praticamente mai immessi in regolare servizio (a parte qualche utilizzo a carattere sperimentale), mentre le vetture “urbane” poterono essere usate (pare dopo una modifica ai motori operata dalla stessa SOCIMI), accanto ai vecchissimi 2411 di provenienza veronese, solo per pochi anni e sulle sole linee 3 ed 8 (della quale ebbero l’esclusiva) sino alla definitiva sospensione del servizio. Un’ultima speranza tre anni dopo, allorché i SOCIMI furono di nuovo rivisti per le strade di Salerno, impegnati nella singolare (ed imprevedibile) funzione di “SCUOLA GUIDA”; poi, a causa di un incidente mortale ad un addetto alla rete aerea, le prove di ripristino della filovia furono sospese, e per i SOCIMI le “apparizioni” del 1989 si rivelarono essere proprio gli “ultimi fuochi”! Nei primi anni ‘90 non pochi tecnici (ed anche politici) napoletani sollecitarono la Regione Campania a riappropriarsi dei filobus SOCIMI e a trasferirli a Napoli sulle linee ATAN, oltre modo bisognose di un “ricambio generazionale” dei veicoli e dotate di impianti fissi “compatibili” (forse) con le caratteristiche delle vetture salernitane. Ma poi non se n’è fatto più nulla, e per oltre dieci anni le vetture “del futuro” sono state squallidamente accantonate nell’attesa di un’improbabile ripresa dell’esercizio filoviario. Infine, nel 2001, ad ottobre, la definitiva consegna al demolitore!"
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