Autore |
Discussione |
emipaco
Amministratore(Capo Reparto Movimento)
Lazio
15704 Messaggi |
Inviato il 08/07/2016 : 13:53:43
|
non ci sono quelle dei bus perché l'impianto lo ha posizionato e pagato RFI |
colui che sorride quando le cose vanno male ha già trovato qualcuno a cui dare la colpa (Arthur Bloch) |
|
|
Solitairwolf
Dirigente Movimento Operatore
3535 Messaggi |
|
Gabbianone94
Ausiliario
Lazio
131 Messaggi |
Inviato il 11/07/2016 : 18:52:12
|
quote: Messaggio di kainash1
la linea Cotral che citi non è proprio un doppione in quanto serve località non toccate dalla FL3 come Monterosi, Sutri, Capranica, Vetralla. [...]
Ciao, grazie per la precisazione! Non dubitavo che quella linea avesse una sua utilità, sarebbe stato illogico se fosse stato un doppione del treno, e nemmeno era mia intenzione dubitare del suo utilizzo. Semplicemente volevo dire che ci sono capoluoghi che oltre al bus COTRAL sono serviti anche da ferrovie e - se l'obiettivo è ridurre le corse COTRAL che entrano a Roma, per ridurre la congestione dalle strade - sarebbe stato più logico partire dai territori che hanno già un collegamento su ferro.
quote:
Tornando invece in argomento, per quanto riguarda il progetto della ferrovia Passo Corese - Rieti, non ho ben capito il tracciato che dovrebbe avere: segue la Salaria o la attraversa e si fa largo in mezzo alle colline più a est con innumerevoli trafori?
Questa è una scelta del progettista e nel corso dell'ultimo secolo e mezzo ci sono stati tracciati di tutti i tipi.
Per quanto riguarda il progetto Italferr del 2005 non ti so dire: purtroppo su Internet non sono riuscito a trovare una copia del progetto o del suo tracciato. Il documento più "tecnico" che ho trovato è questo http://www.moscoassociati.it/_docs/_ITA/_arch/075.pdf
Posso immaginare che dopo Osteria Nuova la ferrovia tiri dritto verso Rieti, dal momento che - non avendo altre stazioni - non ci sarebbe motivo di fare deviazioni per raggiungere paesi nei dintorni.
Però quello che dici sui trafori non viene confermato: adottando questo tracciato i trafori sono tutt'altro che pochi (come puoi vedere, di 49 km solo 11 sono in rilevato e i restanti in galleria, viadotto o trincea; la galleria più lunga, ad Ornaro, sarebbe lunga addirittura 7500 metri). Al contrario il progetto quasi contemporaneo realizzato dall'università di Roma Tre, che piega per raggiungere vari paesi (Roccasinibalda, Monteleone, Poggio Moiano ed Osteria Nuova), è molto più economico e prevede molte meno opere d'arte (54 km, di cui 10 di gallerie e 6 di viadotti). Il costo dei progetti è di 792 e 270 milioni di euro rispettivamente.
quote:
Supponendo la prima ipotesi, dopo Passo Corese sarebbe sufficiente Osteria Nuova come sola fermata intermedia e raccordi bus per i centri vicini.
Non sono d'accordo: va bene fare una ferrovia rapida, diversa dalle "vie crucis" che venivano progettate nell'Ottocento, però 30 chilometri senza stazioni sono troppi. È una distanza tale che per molti centri la situazione attuale non cambierebbe, si potrebbe dire che continuerebbero ad essere privi di una ferrovia. Soprattutto perché la ferrovia dovrebbe raccogliere anche il pendolarismo verso Rieti, che essendo capoluogo ospita molti uffici e soprattitto le scuole superiori: nei trenta chilometri tra Rieti e la prima stazione tutti continuerebbero ad usare il bus e ci sarebbe il doppio danno di privare i pendolari di un mezzo migliore e di privare la ferrovia di un traffico di cui potrebbe appropriarsi. Insomma non credo avrebbe senso costruire una ferrovia in provincia di Rieti senza servire la provincia di Rieti.
In Sabina da 3000 anni il territorio si è sviluppato sulla direttrice della Salaria. Di questo fatto fino ad oggi non si è tenuto conto, dato che le nuove infrastrutture sono state costruite tutte in aree periferiche e diverse da quelle del suo sviluppo storico (l'A1 e la RM-FI al confine con Roma e Viterbo, l'A24 al confine con Avezzano). Inevitabilmente questa politica di costruzione ha portato degli squilibri nello sviluppo della provincia, ribaltando la naturale prevalenza dei centri posti lungo la Salaria che in molti casi hanno subito un forte spopolamento. Uno dei compiti di questa nuova ferrovia dovrebbe essere proprio quello di appianare le differenze economiche e demografiche tra territori spopolati e territori arricchiti, contrastando questo attuale assetto "artificioso". Da questo punto di vista una ferrovia accessibile solo da Rieti e Osteria Nuova non sarebbe il massimo.
quote:
Anche nella seconda ipotesi (tracciato in mezzo alle colline con trafori vari) ulteriori stazioni intermedie dopo Osteria Nuova / Poggio Moiano mi sembrano esagerate. Sono tutti piccoli comuni con poche centinaia di abitanti che ad oggi sono a malapena collegati col Cotral e non sembrano essersene lagnati più di tanto in tutti questi anni.
Ad essere scarsamente popolata è l'intera provincia di Rieti: solo quattro comuni su 73 superano i 5000 abitanti e, tolto il capoluogo, la dimensione media di un comune è 1500 abitanti. In questo contesto i centri tra Rieti e Osteria Nuova hanno dimensioni nella media (Poggio Moiano ha 3000 abitanti, Monteleone 1300, Torricella 1400, Poggio S. Lorenzo 600, Frasso 700, Casaprota 800; Belmonte e Rocca Sinibalda oggi si aggirano sugli 800 abitanti e purtroppo sono esempi del suddetto spopolamento, dato che fino a pochi anni fa ne avevano rispettivamente 1100 e 2500). Complessivamente parliamo di almeno 7000 abitanti.
Certamente oggi non genererebbero un flusso consistente. Però - a parte il fatto che la popolazione non può essere l'unica giustificazione per la costruzione di infrastrutture (altrimenti ci sarebbero aree d'Italia prive di tutto, come Calabria o Sardegna) - credo si debba tenere in considerazione anche il futuro, non solo il presente. La costruzione della ferrovia avrà sicuramente delle conseguenze demografiche/urbanistiche sull'area metropolitana di Roma di cui tenere conto. Infatti la disponibilità di abitazioni a basso prezzo e di collegamenti più veloci attrarrà sicuramente pendolari da Roma, e in particolare è probabile che molti ex Sabini trasferiti per lavoro a Roma possano scegliere di tornare stabilmente al loro paese (ricordo a tutti che tra gli anni '50 e gli anni '70 la provincia di Rieti ha subito uno spopolamento paragonabile solo a certe aree del Meridione: su 180 000 abitanti, in vent'anni circa 40 000 sono emigrati, quasi tutti verso Roma, facendo tornare la popolazione ai livelli del 1870). Per questo non è una buona cosa che la futura espansione riguardi solo due centri della provincia (Rieti e Osteria Nuova).
quote:
Già oggi Osteria Nuova è un punto di riferimento abbastanza importante per la rete bus. Più avanti, tra Ponte Buita e Maglianello qualsiasi stazione a valle si troverebbe chilometri di strada distante dai comuni limitrofi che in molti casi neanche si vedono perché sono al di là delle colline che fiancheggiano la Salaria. Una stazione a Maglianello o a San Giovanni Reatino non so quanto sarebbe utile visto che sono piccole frazioni di Rieti.
Sul capitolo accessibilità delle stazioni non credo si possa dire che se lontane sarebbero del tutto inutili: la storia dimostra che il tessuto urbano sa adattarsi e modificarsi, quasi sempre attorno ad una stazione nasce un nuovo paese (i famosi "xxx scalo", "Piani di xxx", "Limiti di xxx", ecc.).
Proprio in provincia di Rieti abbiamo un esempio evidentissimo: Passo Corese non era altro che un nome geografico quando nel 1865 vi venne costruita la stazione ferroviaria a servizio di Fara Sabina, comune di 1600 abitanti; oggi Fara Sabina anche grazie alla stazione ferroviaria ha 12 000 abitanti di cui 6500 a Passo Corese, che è divenuta più importante della sede comunale. Questo ti dà anche idea dello sconvolgimento demografico dovuto alle infrastrutture che citavo prima.
Tra l'altro faccio notare che Osteria Nuova è sì un'importante nodo trasportistico già ora, ma la popolazione servita non proviene tanto da Osteria Nuova in sé (che è una frazione con meno di 1000 abitanti), quanto invece dai comuni circostanti, che pur essendo lontani diversi chilometri non sono così penalizzati come temi: Poggio Moiano è distante 6 km, Poggio Nativo 5, Frasso Sabino 3, Scandriglia 9. Credo che una o due stazioni simili a quella di Osteria Nuova, più avanti nel percorso, potrebbero essere altrettanto utili, anche se probabilmente sarà difficile piazzarle in modo da avere così tanti comuni nei dintorni in un colpo solo.
quote:
Sarebbe interessante una stazione per l'area del Lago del Turano, rilevante anche per il turismo, ma sarebbe troppo fuori strada oltre che fantascientifica e ultra costosa quindi no. Lì andrebbero rinforzati i collegamenti bus, cosa che non si farà mai - già è tanto se hanno ripristinato una delle 4 corse giornaliere che era stata soppressa a gennaio scorso (erano scese da 4 a 3 ora sono tornate 4 dopo proteste dei sindaci).
Non mi sembra così utile, bisognerebbe fare una deviazione troppo lunga e attraversare trasversalmente i monti Sabini. Ma se parliamo di turismo non c'è bisogno di andare a cercare le località chissà dove: se ne trovano a bizeffe tra Rieti e Fara Sabina, basta farci una stazione! Pensa all'Abbazia di Farfa, al castello di Rocca Sinibalda, il castello Sforza Cesarini di Frasso, a Monteleone con il santuario di S. Vittoria e la zona archeologica di Trebula Mutuesca... Parlando dei laghi del reatino mi viene in mente la progettata ferrovia del Cicolano lungo il fiume Salto, la Rieti-Borgorose-Avezzano anch'essa mai realizzata, ma questa è un'altra storia...
quote:
Per quanto riguarda l'intermodalità l'ho provata qualche volta nella versione feriale (i bus partono da Monterotondo ma li prendo comunque a Passo Corese): secondo me allo stato attuale va bene per il traffico locale o per le gite del weekend - un po' come a Roma l'abbinamento "Metro C - linea bus 51" è adatto solo per le gite domenicali. Io che viaggio fuori Roma come turista mi trovo bene: le corse sono più scariche di quelle Roma - Rieti, anche se si paga un po' di più la somma dei due biglietti viaggio tutto sommato più tranquillo. Se invece dovessi fare questo tipo di viaggio tutti i giorni per lavoro allora no, non lo farei, per tutti i motivi già citati. Per funzionare servirebbero tante corse bus quante le corse della FL1 da Passo Corese per Roma, senza passaggio per Borgo Quinzio, e servirebbe un terminal di interscambio agevole per l'utente e ben attrezzato. Già è un miracolo se al capolinea Cotral hanno installato di recente dei monitor con le info e gli annunci sui treni (non ci sono quelli Cotral ma ci sono quelli dei treni!)
Testimonianza interessante, grazie! Sono d'accordo che la criticità principale sia l'inadeguatezza della stazione di Fara Sabina, e infatti l'ho sottolineato anch'io.
|
Modificato da - Gabbianone94 il 11/07/2016 18:58:52 |
|
|
kainash1
Dirigente Movimento Operatore
Lazio
3507 Messaggi |
Inviato il 15/07/2016 : 21:43:25
|
quote: Messaggio di Gabbianone94
quote: Messaggio di kainash1
[...]
quote:
Supponendo la prima ipotesi, dopo Passo Corese sarebbe sufficiente Osteria Nuova come sola fermata intermedia e raccordi bus per i centri vicini.
Non sono d'accordo: va bene fare una ferrovia rapida, diversa dalle "vie crucis" che venivano progettate nell'Ottocento, però 30 chilometri senza stazioni sono troppi. È una distanza tale che per molti centri la situazione attuale non cambierebbe, si potrebbe dire che continuerebbero ad essere privi di una ferrovia. Soprattutto perché la ferrovia dovrebbe raccogliere anche il pendolarismo verso Rieti, che essendo capoluogo ospita molti uffici e soprattitto le scuole superiori: nei trenta chilometri tra Rieti e la prima stazione tutti continuerebbero ad usare il bus e ci sarebbe il doppio danno di privare i pendolari di un mezzo migliore e di privare la ferrovia di un traffico di cui potrebbe appropriarsi. Insomma non credo avrebbe senso costruire una ferrovia in provincia di Rieti senza servire la provincia di Rieti.
Uhm, sì però non è tanto "continuerebbero ad usare il bus" quanto "continuerebbero a usare l'automobile", perché questi paesi, Poggio Moiano a parte, sono fortunati se vedono il bus 4 volte al dì, anzi spesso lo vedono solo 2 volte, all'alba e al pomeriggio (corse pensate per gli studenti). Non solo passa di rado, è anche inaffidabile: in alcuni casi si sono registrate soppressioni di corse anche sull'unica corsa di ritorno del pomeriggio. Pertanto chi lavora non credo usi il bus da quelle parti. D'altra parte giù sulla Salaria dopo Osteria Nuova non ci sono parcheggi di interscambio, non credo che i pendolari scendano con la macchina fin sulla Salaria, parcheggino (dove?) e aspettino il Cotral della Roma - Rieti: se uno deve andare a Rieti ci va direttamente in macchina.
quote:
Tra l'altro faccio notare che Osteria Nuova è sì un'importante nodo trasportistico già ora, ma la popolazione servita non proviene tanto da Osteria Nuova in sé (che è una frazione con meno di 1000 abitanti), quanto invece dai comuni circostanti, che pur essendo lontani diversi chilometri non sono così penalizzati come temi: Poggio Moiano è distante 6 km, Poggio Nativo 5, Frasso Sabino 3, Scandriglia 9. Credo che una o due stazioni simili a quella di Osteria Nuova, più avanti nel percorso, potrebbero essere altrettanto utili, anche se probabilmente sarà difficile piazzarle in modo da avere così tanti comuni nei dintorni in un colpo solo.
Ma quei km che resteranno tra la stazione e i vari comuni, come li copri? Con la macchina? Faccio fatica a immaginare una stazione in mezzo alle colline nei pressi di Rocca Sinibalda, per dirne una, o meglio un punto mi viene in mente ma è così lontano... Non c'è il rischio che anche se fatte le stazioni nessuno, o soltanto pochi, le utilizzino?
quote:
[...] Ma se parliamo di turismo non c'è bisogno di andare a cercare le località chissà dove: se ne trovano a bizeffe tra Rieti e Fara Sabina, basta farci una stazione! Pensa all'Abbazia di Farfa, al castello di Rocca Sinibalda, il castello Sforza Cesarini di Frasso, a Monteleone con il santuario di S. Vittoria e la zona archeologica di Trebula Mutuesca... [...]
Quei due castelli sono perennemente chiusi (a parte forse i giorni di sagra), a Farfa i turisti ci vanno con pullman GT, a Monteleone i due siti mi sono sembrati a metà tra l'essere nascosti e abbandonati all'aria aperta, in più c'è solo una provinciale strettissima come collegamento. Oggi ci passa solo la linea Cotral Rieti - Monteleone - Oliveto, due corse al giorno. Al lago la gente ci va non per turismo culturale ma credo semplicemente in cerca di refrigerio e relax, d'estate. Più semplice, più di massa, quindi con più traffico potenziale. Ma ripeto, per il Turano sarebbe sufficiente potenziare il bus d'estate.
quote:
In Sabina da 3000 anni il territorio si è sviluppato sulla direttrice della Salaria. Di questo fatto fino ad oggi non si è tenuto conto, dato che le nuove infrastrutture sono state costruite tutte in aree periferiche e diverse da quelle del suo sviluppo storico (l'A1 e la RM-FI al confine con Roma e Viterbo, l'A24 al confine con Avezzano). Inevitabilmente questa politica di costruzione ha portato degli squilibri nello sviluppo della provincia, ribaltando la naturale prevalenza dei centri posti lungo la Salaria che in molti casi hanno subito un forte spopolamento. Uno dei compiti di questa nuova ferrovia dovrebbe essere proprio quello di appianare le differenze economiche e demografiche tra territori spopolati e territori arricchiti, contrastando questo attuale assetto "artificioso". Da questo punto di vista una ferrovia accessibile solo da Rieti e Osteria Nuova non sarebbe il massimo. [...] La costruzione della ferrovia avrà sicuramente delle conseguenze demografiche/urbanistiche sull'area metropolitana di Roma di cui tenere conto. Infatti la disponibilità di abitazioni a basso prezzo e di collegamenti più veloci attrarrà sicuramente pendolari da Roma, e in particolare è probabile che molti ex Sabini trasferiti per lavoro a Roma possano scegliere di tornare stabilmente al loro paese (ricordo a tutti che tra gli anni '50 e gli anni '70 la provincia di Rieti ha subito uno spopolamento paragonabile solo a certe aree del Meridione: su 180 000 abitanti, in vent'anni circa 40 000 sono emigrati, quasi tutti verso Roma, facendo tornare la popolazione ai livelli del 1870). Per questo non è una buona cosa che la futura espansione riguardi solo due centri della provincia (Rieti e Osteria Nuova). [...] Sul capitolo accessibilità delle stazioni non credo si possa dire che se lontane sarebbero del tutto inutili: la storia dimostra che il tessuto urbano sa adattarsi e modificarsi, quasi sempre attorno ad una stazione nasce un nuovo paese (i famosi "xxx scalo", "Piani di xxx", "Limiti di xxx", ecc.). [...] Proprio in provincia di Rieti abbiamo un esempio evidentissimo: Passo Corese non era altro che un nome geografico quando nel 1865 vi venne costruita la stazione ferroviaria a servizio di Fara Sabina, comune di 1600 abitanti; oggi Fara Sabina anche grazie alla stazione ferroviaria ha 12 000 abitanti di cui 6500 a Passo Corese, che è divenuta più importante della sede comunale. Questo ti dà anche idea dello sconvolgimento demografico dovuto alle infrastrutture che citavo prima.
Sì ma è paradossale che sia il tessuto urbano, quindi la vita stessa delle persone, ad adattarsi alla ferrovia e non il contrario.
Il fascino della Sabina sta anche nell'aver resistito all'urbanizzazione smodata che si è avuta altrove.
Già oggi c'è gente che lascia Roma e si compra casa in bassa Sabina, la mattina scende alla stazione FL1 più vicina e va al lavoro in treno, ma se lo fa non credo sia solo per i costi, o si fermerebbe prima a Monterotondo, a Ciampino, ai castelli... Lo fa perché vuole vivere qualche ora al giorno in un ambiente più a misura d'uomo, meno soffocante, più sano, meno schizofrenico della capitale. Francamente tremo all'idea che altri comuni sabini si "gonfino" come Fara Sabina / Passo Corese. Se tutto quel verde resistito quasi per miracolo al fiume in piena di cemento armato sparirà, se diventa tutto tessuto urbano anonimo e informe a che serve allontanarsi da Roma? Che valore avrebbe vivere in Sabina? Una Sabina metropolitana non sarebbe più Sabina.
Con ciò non voglio dire che le infrastrutture non vadano sviluppate: ovvio che vanno sviluppate, ma non si deve puntare a una crescita abnorme, inutile e dannosa come nelle aree metropolitane - Roma in primis. Vanno migliorate le condizioni di ciò che c'è, non crescere per il solo fine di crescere. Non credo sia più il momento storico in cui sia necessario crescere di dimensioni per migliorare. E' stato necessario in passato e l'abbiamo già fatto, ora occorre "crescere" in qualità, non in quantità.
Quindi Sì al treno per migliorare la qualità della vita e restituire tempo prezioso alla vita di tutti i giorni. No al treno come cavallo di troia per una crescita urbana spropositata e fine a se stessa. Anche per questi motivi rimango convinto che Osteria Nuova come stazione intermedia sia adeguata. Ulteriori stazioni le prenderei in considerazione eventualmente in un secondo momento dopo aver misurato i flussi, come sono cambiate le abitudini della gente.
L'FL1 in bassa Sabina per me è il modello virtuoso da seguire, perché è un treno che resta nella sua dimensione naturale. Scorre a valle, ed ogni stazione è raccordata con i paesi limitrofi, a monte, con autobus. Non serve che il treno si inerpichi a Collevecchio, basta una stazione a valle, e un bus che la colleghi. E' l'equilibrio perfetto, a mio avviso.
In alta Sabina purtroppo fisicamente c'è molto meno spazio di manovra a valle: perché la valle, strettissima, non è altro che la Salaria stessa. Volendo replicare lo stesso modello - per me - virtuoso del treno come "fiume" portante e delle linee bus come "affluenti", il treno dovrebbe "scorrere" per quanto possibile a valle, cioè al livello della Salaria e dai paesi limitrofi andrebbero realizzati "affluenti" autolinee. I raccordi si possono fare dove c'è spazio sufficiente a valle e i punti sono pochi: uno è sicuramente Osteria Nuova, dopodiché c'è un po' di spazio a Ponte Buita ma è troppo vicino. Ci sarebbe "Hotel Salario" (bivio detto così nella terminologia Cotral) in pratica Ornaro basso. E poi Maglianello / San Giovanni Reatino. Ecco, se proprio ci dev'essere una crescita di tessuto urbano è più naturale che si svolga qui in quest'ultimo tratto, tutta pianura.
|
|
|
Gabbianone94
Ausiliario
Lazio
131 Messaggi |
Inviato il 16/07/2016 : 16:55:33
|
quote: Messaggio di kainash1 Uhm, sì però non è tanto "continuerebbero ad usare il bus" quanto "continuerebbero a usare l'automobile", perché questi paesi, Poggio Moiano a parte, sono fortunati se vedono il bus 4 volte al dì, anzi spesso lo vedono solo 2 volte, all'alba e al pomeriggio (corse pensate per gli studenti). Non solo passa di rado, è anche inaffidabile: in alcuni casi si sono registrate soppressioni di corse anche sull'unica corsa di ritorno del pomeriggio. Pertanto chi lavora non credo usi il bus da quelle parti. D'altra parte giù sulla Salaria dopo Osteria Nuova non ci sono parcheggi di interscambio, non credo che i pendolari scendano con la macchina fin sulla Salaria, parcheggino (dove?) e aspettino il Cotral della Roma - Rieti: se uno deve andare a Rieti ci va direttamente in macchina.
Sono d'accordo con te, mi riferivo agli studenti (alle superiori conoscevo qualcuno di quelle parti) ma sicuramente tutti gli altri usano la macchina quando il servizio è nelle condizioni che hai descritto. Grazie di nuovo per la puntualizzazione, vedo che conosci molto bene il tpl della zona!
quote:
Ma quei km che resteranno tra la stazione e i vari comuni, come li copri? Con la macchina? Faccio fatica a immaginare una stazione in mezzo alle colline nei pressi di Rocca Sinibalda, per dirne una, o meglio un punto mi viene in mente ma è così lontano... Non c'è il rischio che anche se fatte le stazioni nessuno, o soltanto pochi, le utilizzino?
Con la macchina (da parcheggiare alla stazione in un parcheggio di scambio) e/o con bus verso i paesi, come del resto accade per la FL1. Il rischio sicuramente c'è, così come c'era quando nel 1865 costruirono la stazione di Fara Sabina a 11 km dal paese, o quella di Poggio Mirteto a 8 km. Perché dovrebbe essere diverso?
quote:
Quei due castelli sono perennemente chiusi (a parte forse i giorni di sagra), a Farfa i turisti ci vanno con pullman GT, a Monteleone i due siti mi sono sembrati a metà tra l'essere nascosti e abbandonati all'aria aperta, in più c'è solo una provinciale strettissima come collegamento. Oggi ci passa solo la linea Cotral Rieti - Monteleone - Oliveto, due corse al giorno. Al lago la gente ci va non per turismo culturale ma credo semplicemente in cerca di refrigerio e relax, d'estate. Più semplice, più di massa, quindi con più traffico potenziale. Ma ripeto, per il Turano sarebbe sufficiente potenziare il bus d'estate.
Confermi quello che dico: chiusi in sé stessi, tagliati dai flussi di traffico questi territori hanno come unico futuro lo spopolamento, e non riescono nemmeno a vivere di turismo facendo conoscere le bellezze che hanno.
quote:
Sì ma è paradossale che sia il tessuto urbano, quindi la vita stessa delle persone, ad adattarsi alla ferrovia e non il contrario.
Sarà paradossale ma è così e credo sia una cosa stra-conosciuta: da quando esistono mezzi di trasporto veloci, gli insediamenti umani sorgono lungo queste direttrici, mentre i territori che non ne sono dotati si spopolano. Magari potrebbe essere una sorpresa per chi vive nelle grandi città o al nord, dove i trasporti sono capillari, ma nelle aree appenniniche e in tutto il sud d'Italia le cose vanno così da 150 anni. Pensa ai tanti paesini tra i monti della Calabria o della Basilicata che sono diventati quasi città fantasma; Matera è un caso famoso e stava per essere abbandonata negli anni Sessanta, prima che venisse scoperta turisticamente...
Quella di Rieti è una provincia montana e da questo fenomeno è stata colpita in pieno, tanto che alcuni centri prima importantissimi oggi sono diventati dei paesini: tanto per farti degli esempi dal 1911 ad oggi Rieti è passata da 21 000 abitanti a 48 000.
Nello stesso periodo Amatrice è passata da 10 000 abitanti (erano la metà di Rieti!) ai 2500 di oggi (20 volte meno di Rieti). Accumoli è passata da 3000 a 600; Fiamignano da 4500 a 1500; Micigliano da 1000 a 100; Petrella Salto da 5200 a 1300; Posta da 2700 a 700; Rocca Sinibalda da 2500 a 800. E potrei continuare...
Nello stesso periodo Stimigliano è passata da da 1000 a 2300 abitanti; Forano-Gavignano da 1700 a 3000; Poggio Mirteto da 3500 a 6000; Fara Sabina da 3500 a 13 000. Guada caso sono tutti comuni lungo la FL1, con un treno diretto per Roma, e con caselli dell'A1 a pochi passi...
Questo ha favorito la nascita di nuovi abitati là dove le infrastrutture c'erano. Ti faccio notare che Passo Corese era un enorme prato a fianco del Tevere prima della costruzione della ferrovia Roma-Orte. Gli edifici di Osteria Nuova sono ancora più recenti, pensa che la "nuova" statale Salaria negli anni Sessanta la fecero passare lì proprio per evitare gli attraversamenti urbani dei paesini: sono bastati quarant'anni per far sorgere un nuovo paese intorno alla strada nuova, data l'importanza dell'arteria. E' una cosa normale, la gente si trasferisce dove c'è maggiore facilità di trasporto.
quote:
Il fascino della Sabina sta anche nell'aver resistito all'urbanizzazione smodata che si è avuta altrove.
Già oggi c'è gente che lascia Roma e si compra casa in bassa Sabina, la mattina scende alla stazione FL1 più vicina e va al lavoro in treno, ma se lo fa non credo sia solo per i costi, o si fermerebbe prima a Monterotondo, a Ciampino, ai castelli... Lo fa perché vuole vivere qualche ora al giorno in un ambiente più a misura d'uomo, meno soffocante, più sano, meno schizofrenico della capitale.
Osservazione giusta. Anch'io credo che l'integrità dell'ambiente della Sabina sia un bene sempre più raro e vada preservato. Ma sono contrario alla musealizzazione e all'imbalsamazione dei territori: l'ambiente si difende con uno sviluppo sostenibile, non senza sviluppo.
Tieni presente che l'ambiente bucolico e rurale che il turista o il pendolare romano vede quando viene in Sabina, ancora "vergine" di insediamenti industriali e vie di comunicazione importanti, ha significato la povertà, il sottosviluppo, l'arretratezza culturale e la necessità di emigrare per le generazioni che ci hanno vissuto. Oggi è un patrimonio ambientale da difendere, ma ricordiamoci che si è conservato al prezzo di isolamento culturale, tassi di disoccupazione alti, emigrazione molto diffusa, con la conseguente perdita delle radici e delle tradizioni locali, reddito procapite ancora oggi bassissimo...
quote:
Francamente tremo all'idea che altri comuni sabini si "gonfino" come Fara Sabina / Passo Corese.
Se tutto quel verde resistito quasi per miracolo al fiume in piena di cemento armato sparirà, se diventa tutto tessuto urbano anonimo e informe a che serve allontanarsi da Roma? Che valore avrebbe vivere in Sabina? Una Sabina metropolitana non sarebbe più Sabina.
Hai detto bene: Fara Sabina e Passo Corese si sono gonfiati (prima della ferrovia il comune aveva 1600 abitanti, oggi ne ha quasi 14 000)! Ma tutto questo è dovuto proprio al fatto che le infrastrutture siano state costruite solo lì. Chi si trasferisce da Roma in Sabina deve per forza trovare casa lì, o a Poggio Mirteto, se vuole beneficiare della ferrovia e non vivere nel terzo mondo. Ed ecco che la domanda di abitazioni porta ad un eccessivo consumo di suolo per nuove abitazioni.
Se la ferrovia proseguisse verso Rieti, l'aumento di popolazione sarebbe più omogeneo e si distribuirebbe tra tutti i comuni lungo il suo percorso: ma a patto di costruire delle stazioni ogni tanto, non ogni 30 km
quote:
Con ciò non voglio dire che le infrastrutture non vadano sviluppate: ovvio che vanno sviluppate, ma non si deve puntare a una crescita abnorme, inutile e dannosa come nelle aree metropolitane - Roma in primis. Vanno migliorate le condizioni di ciò che c'è, non crescere per il solo fine di crescere. Non credo sia più il momento storico in cui sia necessario crescere di dimensioni per migliorare. E' stato necessario in passato e l'abbiamo già fatto, ora occorre "crescere" in qualità, non in quantità.
Quindi Sì al treno per migliorare la qualità della vita e restituire tempo prezioso alla vita di tutti i giorni. No al treno come cavallo di troia per una crescita urbana spropositata e fine a se stessa.
Con questo commento non posso essere d'accordo, perché ignora tutta la storia moderna della Sabina: sicuro che tu non ti sia confuso con qualche altra zona? Quando mai c'è stata "crescita abnorme" in provincia di Rieti? Dal 1861 ad oggi gli abitanti sono aumentati di 20 000 unità, cioè del 15%, mentre nello stesso periodo la popolazione italiana è aumentata del 171%.
La realtà purtroppo è che la Sabina è sempre stato un territorio poverissimo e periferico, sia rispetto a Roma sia rispetto ad altri centri vicini. Già ai tempi di Leone X la regione era così sottopopolata che venne catalogata amministrativamente come "città", e i paesi come "quartieri"; persino i nobili non volevano le cariche nobiliari sabine. Proprio per l'insufficienza dei "numeri" anche dopo l'Unità d'Italia rimase divisa tra Umbria ed Abruzzo, e si riuscì ad ottenere la creazione della provincia solo nel 1927. Negli anni Cinquanta fu tra i pochi territori del centro italia ad essere equiparato al Sud e a venire compreso nella Cassa del Mezzogiorno, grazie alla quale nacque il Nucleo Industriale di Rieti; dopo l'abolizione della CDM la maggior parte delle aziende ha chiuso e oggi al posto delle aziende rimangono supermercati e centri commerciali. Ancora oggi la questione del mancato sviluppo è al centro del dibattito, tanto che diversi comuni reatini hanno intenzione di passare all'Umbria per cercare una dimensione meno periferica e non rimanere condannati al sottosviluppo: a Leonessa nel referendum 2008 stravinsero i sì, ma non si raggiunse il quorum. Purtroppo, a dispetto di quanto dici, la popolazione e i "numeri" continuano a essere importanti, e per Rieti sono sempre a sfavore: ogni volta che si fanno dei tagli il primo bersaglio sono sempre i servizi delle province più piccole e povere, e Rieti puntualmente finisce sempre in mezzo. Dopo l'ospedale e il tribunale, l'ultima soppressione sventata - poche settimane fa - è stata quella della prefettura.
Parlando in generale e senza nessuna polemica, è facile dire "basta sviluppo" quando si vive a Roma in un contesto economico favorevole. Vallo un po' a dire a chi per assenza di lavoro è dovuto emigrare...
Invece posso essere d'accordo con una crescita diffusa, che interessi tutto il territorio e non solo uno o due centri (come purtroppo è accaduto in provincia di Rieti, dove Rieti e Fara Sabina sono esplose e si è lasciato che tutti gli altri centri si spopolassero). Ma per farlo bisogna costruire nuove infrastrutture di collegamento. Se lasciamo tutto così, i centri sulla FL1 + Osteria Nuova continueranno a popolarsi e i paesi senza ferrovia moriranno definitivamente.
Se invece la ferrovia si costruisce, parte della crescita verrebbe spostata ai comuni lungo il suo percorso, alleggerendo la pressione su Fara Sabina e portando abitanti in paesi che rischiano di spopolarsi. Ma se si costruisce solo la stazione di Osteria Nuova tutto questo non avviene, e la crescita continuerà ad avvenire nei soliti posti, dove i costruttori edilizi fanno già oggi grossi affari.
quote:
Ulteriori stazioni le prenderei in considerazione eventualmente in un secondo momento dopo aver misurato i flussi, come sono cambiate le abitudini della gente.
Cambiamenti dopo la costruzione della ferrovia non saranno possibili: il progetto Italferr dopo Osteria Nuova è sempre in galleria oppure in viadotto, e in un secondo momento non puoi decidere costruire una stazione sotto terra o in cima a un viadotto. Se il progetto si costruisce così, stazioni intermedie non ce ne saranno mai. Se invece si vogliono il progetto va totalmente rivisto, ma prima dell'eventuale avvio dei lavori.
quote:
Anche per questi motivi rimango convinto che Osteria Nuova come stazione intermedia sia adeguata. L'FL1 in bassa Sabina per me è il modello virtuoso da seguire, perché è un treno che resta nella sua dimensione naturale. Scorre a valle, ed ogni stazione è raccordata con i paesi limitrofi, a monte, con autobus. Non serve che il treno si inerpichi a Collevecchio, basta una stazione a valle, e un bus che la colleghi. E' l'equilibrio perfetto, a mio avviso.
OK: ma allora perché lo stesso modello (bus dal paese alla stazione) non può funzionare, ad esempio, per una stazione ad Ornaro?
Inoltre una ferrovia sui colli Sabini sarebbe fuori della sua dimensione naturale? Comunque a quell'altitudine ci devi arrivare, o prima (salendo subito sui colli) o dopo (passando per la valle, che gradualmente sale); non è come per Collevecchio che saliresti per poi riscendere.
Inoltre ambientalmente passare per i paesini è molto meno impattante, dato che il progetto Italferr, che li ignora, passa quasi tutto sotto la montagna (in galleria) o sopra la valle (in viadotti), con un percorso tutt'altro che naturale, mentre quello Uni Roma Tre (per Roccasinibalda, Monteleone e Poggio Moiano) ha pochissime gallerie e viadotti e quindi è molto meno impattante.
E infatti all'epoca gli ambientalisti si schierarono nettamente contro il progetto Italferr, sia per l'impatto di gallerie e viadotti, sia perché la presenza di un'unica stazione a Osteria Nuova avrebbe favorito l'ulteriore crescita di territori già interessati dalla speculazione edilizia e dal consumo di suolo, a vantaggio dei palazzinari romani, e avrebbe escluso dalla crescita intere aree della provincia che della crescita avrebbero invece bisogno.
Sia chiaro che io non condivido le loro posizioni (anche il progetto Italferr mi sarebbe andato bene se fosse stato costruito), però visto che parli di dimensione naturale e preservazione dell'ambiente dovresti essere d'accordo con loro e schierarti a favore del progetto Uni Roma Tre che passa per i paesi. Per approfondire leggi qui: http://www.ferroviarietipassocorese.it/2006/03/20/a-tutti-i-reatini-da-parte-del-comitato-nuovo-tracciato-la-ferrovia-dell%E2%80%99inganno-e-dei-giochi-sporchi/
quote:
In alta Sabina purtroppo fisicamente c'è molto meno spazio di manovra a valle: perché la valle, strettissima, non è altro che la Salaria stessa. Volendo replicare lo stesso modello - per me - virtuoso del treno come "fiume" portante e delle linee bus come "affluenti", il treno dovrebbe "scorrere" per quanto possibile a valle, cioè al livello della Salaria e dai paesi limitrofi andrebbero realizzati "affluenti" autolinee. I raccordi si possono fare dove c'è spazio sufficiente a valle e i punti sono pochi: uno è sicuramente Osteria Nuova, dopodiché c'è un po' di spazio a Ponte Buita ma è troppo vicino. Ci sarebbe "Hotel Salario" (bivio detto così nella terminologia Cotral) in pratica Ornaro basso. E poi Maglianello / San Giovanni Reatino. Ecco, se proprio ci dev'essere una crescita di tessuto urbano è più naturale che si svolga qui in quest'ultimo tratto, tutta pianura.
Verissimo, la valle è stretta e questo è sicuramente un "problema" per la costruzione della ferrovia (il progetto Italferr infatti la attraversava quasi tutta in galleria: forse proprio perché la valle era troppo stretta in quanto a curve? O forse per non rovinare la vista della valle, che è particolarmente integra dal punto di vista ambientale? ).
Ornaro secondo me come distanza da Rieti e Osteria Nuova sarebbe la posizione migliore per una stazione. Per quanto riguarda l'espansione urbana sta ai sindaci tramite il Piano Regolatore decidere dove espandersi; comunque credo che in quei paesi non ci sia bisogno di consumare altro suolo, dato che col calo della popolazione ci saranno di sicuro molte abitazioni inutilizzate. |
Modificato da - Gabbianone94 il 16/07/2016 22:21:51 |
|
|
kainash1
Dirigente Movimento Operatore
Lazio
3507 Messaggi |
Inviato il 16/07/2016 : 23:20:19
|
quote: Messaggio di Gabbianone94 [...]
Questo ha favorito la nascita di nuovi abitati là dove le infrastrutture c'erano. Ti faccio notare che Passo Corese era un enorme prato a fianco del Tevere prima della costruzione della ferrovia Roma-Orte. Gli edifici di Osteria Nuova sono ancora più recenti, pensa che la "nuova" statale Salaria negli anni Sessanta la fecero passare lì proprio per evitare gli attraversamenti urbani dei paesini: sono bastati quarant'anni per far sorgere un nuovo paese intorno alla strada nuova, data l'importanza dell'arteria. E' una cosa normale, la gente si trasferisce dove c'è maggiore facilità di trasporto.
Sì, siamo d'accordo; stavo solo riflettendo un attimo sul fatto che se ciò avviene è anche perché non si sono disegnati i trasporti in funzione dei centri abitati. Poiché però l'esigenza di mobilità è imprescindibile ecco che le persone si devono adattare e trasferirsi in funzione di essa. E' successo tante volte, succederà tante volte ancora; chissà se riusciremo a fare in modo che sia sempre più lo strumento di mobilità a venire incontro alle persone e non viceversa.
quote:
Con questo commento non posso essere d'accordo, perché ignora tutta la storia moderna della Sabina: sicuro che tu non ti sia confuso con qualche altra zona? Quando mai c'è stata "crescita abnorme" in provincia di Rieti? Dal 1861 ad oggi gli abitanti sono aumentati di 20 000 unità, cioè del 15%, mentre nello stesso periodo la popolazione italiana è aumentata del 171%.
Infatti c'è un piccolo equivoco: con crescita abnorme mi riferivo a quella avvenuta a Roma!
quote:
Parlando in generale e senza nessuna polemica, è facile dire "basta sviluppo" quando si vive a Roma in un contesto economico favorevole. Vallo un po' a dire a chi per assenza di lavoro è dovuto emigrare...
Non intendevo "basta sviluppo" tout court. La Sabina ha tutto il diritto di crescere e svilupparsi, il mio timore era che nel fare ciò, nell'eventuale foga di recuperare, perdesse la sua dimensione e ricadesse nella stessa trappola di cemento in cui è caduta Roma e il suo hinterland.
Io sono nato in città e ho sempre vissuto in città, ma in questi ultimi anni ho anche girato parecchio e visitato parecchi altri centri abitati oltre Roma, di tutte le dimensioni: grandi, medio-grandi, medio-piccoli, piccoli, microscopici. Non ho ancora finito i miei giri ma nel frattempo mi sono fatto l'idea che per i centri abitati esista una dimensione ideale, un "giusto mezzo".
Il centro microscopico e lontano da tutto non va bene a meno che uno non voglia veramente vivere in isolamento tra le montagne. Ma neanche la metropoli caotica va bene. Sì è vero che qui c'è "tutto" quello che ti serve, però magari devi guadare per ore nel traffico e nello squallore per andartelo a prendere. E' vero che ci sono ospedali ma non è mica detto che riesci a ricoverarti. E' vero che qui ci sono posti di lavoro ma non è giusto che ce ne siano quasi solo qui.
Sono sicuro che c'è tanta, ma tanta, gente a Roma che odia fortemente questa città ma è costretta a venirci ogni giorno perché ci deve lavorare. Io non la odio perché ci sono nato, è la mia casa, il mio cuore è qui, ma a volte non la posso vedere per come si è ridotta; se c'è gente da fuori che la odia capisco il perché. Dopo aver girato un sacco di posti diversi da Roma capisco il perché. Non è (più) una città a misura d'uomo, è a misura di cemento.
Oltre una certa dimensione il centro abitato sfugge al controllo e non è più il posto giusto dove vivere. Non è più un habitat adatto per l'essere umano, ma l'essere umano che si deve piegare per sopravvivere in questo habitat. L'espressione "giungla urbana" coglie il segno. Ci sono voluti secoli per affrancarci dalla "giungla" vera, abbiamo costruito paesi e poi città per crearci un ambiente adatto per vivere, non solo per sopravvivere; ora però ci siamo fatti prendere la mano e ci siamo creati una seconda giungla attorno in cui dobbiamo di nuovo lottare per sopravvivere.
Tutto questo per dire cosa? Crescita sì, ma senza incorrere nella trappola di cemento. La Sabina è vicina alla "dimensione" ideale per l'uomo. Mancano "solo" infrastrutture e servizi. Non si punti a urbanizzare come a Roma, si prenda piuttosto Roma come esempio da non seguire e si cerchi di fare di meglio!!
Andiamo OT ma non si tratta solo di portare il treno a Rieti, bisogna investire e farne crescere l'economia, creare posti di lavoro lì, non costringere più la gente a venire a Roma per lavoro. Vale anche per le altre province, fin quando il Lazio sarà Roma-centrico non crescerà mai come Lazio. Roma si gonfierà sempre di più, diventando sempre più invivibile, e il resto avvizzirà. Non va per niente! Anzi Roma si deve iniziare a sgonfiare, restituire gente e lavoro da dove li ha assorbiti: così finalmente inizierà a migliorare la qualità della vita per tutti, fuori Roma e anche a Roma. Se dovesse invece perseverare la direzione Roma-centrica sarà solo un peggioramento per tutti, Roma compresa.
quote:
Invece posso essere d'accordo con una crescita diffusa, che interessi tutto il territorio e non solo uno o due centri (come purtroppo è accaduto in provincia di Rieti, dove Rieti e Fara Sabina sono esplose e si è lasciato che tutti gli altri centri si spopolassero).
Appunto, mi trovi d'accordissimo.
quote:
[...] visto che parli di dimensione naturale e preservazione dell'ambiente dovresti essere d'accordo con loro e schierarti a favore del progetto Uni Roma Tre che passa per i paesi. Per approfondire leggi qui: http://www.ferroviarietipassocorese.it/2006/03/20/a-tutti-i-reatini-da-parte-del-comitato-nuovo-tracciato-la-ferrovia-dell%E2%80%99inganno-e-dei-giochi-sporchi/
Propendevo per la stazione unica anche perché ritenevo - a torto - fosse il tracciato meno impattante; avendo capito meglio la natura dell'altro progetto posso dire che mi hai convinto e voto il progetto dell'Uni Roma Tre |
|
|
Gabbianone94
Ausiliario
Lazio
131 Messaggi |
Inviato il 28/09/2016 : 12:16:47
|
Ieri, in piazza del comune a Rieti, si è svolto un convegno della UIL dove si è parlato di treni diretti Rieti-Roma via Terni, alla presenza del viceministro ai trasporti Riccardo Nencini. Sperando di non fare cosa sgradita (il post è visibile da tutti sul suo profilo facebook) riporto qui un breve resoconto fornito da Gabriele Bariletti, che ha presentato una relazione sulle possibilità della linea via Terni.
quote: Comunque, non sarà molto, ma, a detta del Viceministro si tratta soltanto dell'inizio, se la regione Lazio non ci boicotta, da dicembre avremo un'altra coppia di treni fra Rieti (o antrodoco) e Roma su slot "gentilmente" offerto dall'AD RFI Maurizio Gentile.
Nencini si è dichiarato pronto a condividere il mio progetto (fatto per il comune di Rieti) di razionalizzazione delle tracce sulla Orte - Roma, in modo da creare nuovi slots con un incremento del 17% (minimo) o del 25% se la regione acquistasse i nuovi FLIRT III Stadler (ibridi).... nel caso avremmo a disposizione una traccia ogni ora tra Rieti e Roma e ritorno
|
|
|
binario
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)
Umbria
598 Messaggi |
Inviato il 24/11/2016 : 10:57:06
|
quote: Messaggio di Gabbianone94
quote: Messaggio di emipaco
scusatemi ma vedo un poco di confusione
Figurati, mi fa piacere essere corretto o avere altre informazioni io ho solo citato quello che leggo in giro ma non essendo esperto può essere che io abbia capito male.
[quote] 1) i pendolini diesel, peraltro acquistati in sardegna, vanno si a 200km/h ma non su qualsiasi linea; nel nostro caso, si tratterebbe di un impiego a quelle velocità solo tra Orte e Roma, per (relativamente) pochi km. dico questo perché in termini di percorrenza si risparmierebbero una manciata di minuti rispetto alle aln776, che vanno a 150km/h.
Forse mi sono espresso male, non intendevo dire che per tutto il viaggio il treno andrebbe a 200 km/h: ovviamente la piena velocità verrebbe raggiunta solo in direttissima, però anche altrove un pendolino è sempre più veloce di un treno senza pendolamento, o no?
L'idea del pendolino infatti non veniva tanto dalla necessità di andare più veloci in direttissima, ma da quella di andare più veloci sul tratto Orte-Terni-Rieti che è più tortuoso e con curve più strette (aspetto dove i pendolini dovrebbero guadagnare qualcosa sui treni ad assetto "fisso"). Tra Orte e Terni credo sia tutto già predisposto (i Frecciabianca che fanno la Roma-Ancona sono pendolini se non sbaglio), tra Terni e Rieti invece il rango P non è indicato e andrebbe aggiunto. Ovviamente non ho fatto nessun calcolo quindi non so se il guadagno è grande o piccolo.
[quote]
Tra Orte e Terni c'è il limite di 150 che "ipotizzo" (xché non sono esperto di circolazione e tecnica ferroviaria) sia dovuto alla vigenza ancora in quel tratto (e fino a Campello sul Clitunno) del Blocco Conta Assi, altrimenti potrebbe in alcuni punti forse essere anche più alta.
Rango P tra Terni e Rieti? Parliamo di una linea di montagna che tra Terni e Marmore è piuttosto acclive con pendenze al 30 x mille che tra Stroncone e Marmore entra ed esce in ben 6 gallerie ... che in ogni caso ha una velocità massima di 110 km/h sulla piana di Marmore. Non è una linea su cui puoi andare chissà a quanto ... Bisogna sempre vedere gli slot in DD tra Orte e Settebagni ...perché poi è li che si gioca la partita alla fine dei conti, ed è li (compreso l'ingresso a Roma) che puoi vanificare tutto .. perché tutto sommato Orte - Terni e Terni - Rieti non sono certo linee sature (anche se c'è da dire che Terni - L'Aquila per essere ina lineetta di montagna il suo gruzzoletto di treni ce l'ha).
|
|
|
Gabbianone94
Ausiliario
Lazio
131 Messaggi |
Inviato il 24/11/2016 : 13:21:17
|
quote: Messaggio di binario Bisogna sempre vedere gli slot in DD tra Orte e Settebagni ...perché poi è li che si gioca la partita alla fine dei conti, ed è li (compreso l'ingresso a Roma) che puoi vanificare tutto .. perché tutto sommato Orte - Terni e Terni - Rieti non sono certo linee sature (anche se c'è da dire che Terni - L'Aquila per essere ina lineetta di montagna il suo gruzzoletto di treni ce l'ha).
Esatto, se si vuole puntare sui treni Rieti-Terni-Roma il punto è proprio che bisogna trovare le tracce sulla direttissima. Quella è la cosa difficile. Sembra che da dicembre troveranno spazio per inserire un'altra coppia di treni su Rieti, vedremo se è vero.
Subito dopo le tracce, la seconda esigenza è comprare del materiale più performante: pendolino o no, serve qualcosa che in direttissima permetta di arrivare non dico a 200 ma almeno un po' più di 150. Con un treno bimodale si potrebbe sfruttare l'alimentazione elettrica e sarebbe più facile raggiungere quelle velocità.
quote: Messaggio di binario Rango P tra Terni e Rieti? Parliamo di una linea di montagna che tra Terni e Marmore è piuttosto acclive con pendenze al 30 x mille che tra Stroncone e Marmore entra ed esce in ben 6 gallerie ... che in ogni caso ha una velocità massima di 110 km/h sulla piana di Marmore. Non è una linea su cui puoi andare chissà a quanto ...
Conosco abbastanza quella linea, so che è tortuosa e con limiti molto bassi. Ma proprio perché le curve sono strette mi sembra che ci sarebbe un beneficio utilizzando materiale pendolante (i pendolini hanno il vantaggio di poter affrontare curve strette a velocità maggiori, o sbaglio?).
La pendenza è un limite soprattutto se devi trasportare grossi pesi (treni merci); i treni passeggeri si effettuano con automotrici che sono materiale leggero, e da quello che so esiste in commercio materiale capace di accelerazione di 0,8 - 0,9 m/s² che è quasi il doppio delle ALn 776 usate attualmente (capaci ci 0,5 m/s²). Per cui il margine di miglioramento c'è, anche se la linea è quello che è.
Anche lasciando stare il materiale rotabile ci sono diversi interventi che si potrebbero fare sulla linea con pochi soldi e ottenendo grandi benefici:
- fare dei sovralzi del binario esterno nelle curve (penso potrebbe migliorare un po' la velocità anche senza pendolini)
- appianare il terreno almeno nei punti dove la linea è pianeggiante. Ad esempio guarda che saliscendi che ci sono negli 8 km tra Rieti e Contigliano - 3 metri di dislivello tra le stazioni - con pendenze del 15 per mille del tutto evitabili:
Per ingrandire: http://s17.postimg.org/rj1xivrd9/Stazione_ferroviaria_di_Contigliano_binari_in.jpg
- costruire (se è fattibile) una piccola bretella nella stazione di Terni, in modo che i treni da Rieti possano immettersi sulla linea già in direzione di Orte, evitando l'attesa di 10 minuti per il cambio banco
- costruire il tronchino di sicurezza per consentire l'ingresso contemporaneo dei treni nelle stazioni di incrocio (da quanto mi risulta gli incroci avvengono solo a Marmore, Rieti, Antrodoco e L'Aquila; forse anche Sella di Corno)
- costruire il binario d'incrocio nella fermata di Antrodoco Centro (basterebbero 400 metri di binari visto che è praticamente adiacente alla stazione di Antrodoco-Borgo Velino) in modo da ridurre il tempo di incrocio che attualmente è di quasi 10 minuti
|
|
|
Gabbianone94
Ausiliario
Lazio
131 Messaggi |
Inviato il 24/11/2016 : 16:03:55
|
Comunque vorrei tornare un attimo sulla ferrovia Rieti-Passo Corese perché, leggendo il piano dei trasporti della provincia di Rieti sono riuscito a trovare una planimetria del tracciato, che finora non avevo mai visto. La cosa che mi lascia molto perplesso è che ci sono gallerie/viadoti ovunque (da qui si capisce come mai il costo è di 792 milioni), e nonostante ciò raggi di curvatura stretti...
Non solo, ma nel documento (che risale al giugno 2009) si legge che per accontentare gli ambientalisti di Fara Sabina si vuole mettere tutto in galleria artificiale:
quote: Attualmente sono state proposte alcune ipotesi di variante al progetto originale, che prevedono il completo interramento della parte di linea compresa tra Passo Corese e Osteria Nuova, originariamente prevista in superficie.
Il documento riporta anche delle informazioni interessanti sui tempi di percorrenza:
quote:
La soluzione progettuale prevede la realizzazione di una nuova linea di collegamento tra le stazioni di Rieti e Passo Corese, caratterizzata da uno sviluppo complessivo di 50 km, 33 km dei quali realizzati in galleria e viadotto. Per il tracciato è prevista una pendenza massima del 2,1% ed un raggio di curvatura minimo di 500 m. Tra Rieti e Passo Corese sarà realizzata una stazione sede di incrocio in corrispondenza del centro abitato di Osteria Nuova.
L’intervento infrastrutturale, evidentemente inquadrato in un’ottica di lungo periodo, consentirà di andare da Rieti a Osteria Nuova in circa 17 minuti, e da qui raggiungere la stazione di Passo Corese in altri 12 minuti, per un tempo totale di viaggio stimato sulla nuova tratta di circa 30 minuti. Dalla stazione di Passo Corese i treni verranno instradati sulla linea FR1 e, con un percorso della durata di 38 minuti, raggiungeranno la stazione di Roma Tiburtina. Complessivamente si può stimare un tempo totale di viaggio di circa 70 minuti
Tra l'altro, andando a vedere su Google Maps i primi metri della ferrovia a Passo Corese (il punto dove si innesta sulla RM-Orte) mi sembra di vedere qualcosa che assomiglia a un imbocco di galleria, ma potrei anche sbagliarmi... secondo voi questo che si vede è il sedime della ferrovia? O è un semplice canale di scolo? Le coordinate del punto sono queste: https://goo.gl/maps/L3Hp2CJGuET2
Ingrandisci: https://postimg.org/image/kdm63wdjx/
Ingrandisci: https://postimg.org/image/5voyvwm8t/
Ingrandisci: https://postimg.org/image/na9746jdp/
Ingrandisci: https://postimg.org/image/5y8uiqpwd/
|
|
|
Br1
Capo Stazione
782 Messaggi |
|
binario
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)
Umbria
598 Messaggi |
Inviato il 24/11/2016 : 17:52:34
|
Gabbianone, interventi all'infrastruttura se ne possono fare, ma poi bisogna vedere chi è disposto a farli e il gioco rischia di non valere più la candela. Anche perché poi spesso è più la gestione cervellotica e ridondante della circolazione che non gli stessi limiti infrastrutturali a creare impicci, intoppi e rallentamenti. spesso manca una visione trasportistica volta all'efficienza.
Ad esempio. Entrando a Rieti da L'Aquila il treno è costretto a rallentare a 30 km/h per via dell'SSC diverse centinaia di metri prima, e ci mette una vita ad arrivare al marciapiede della stazione. Allora, va bene la sicurezza, ma alle volte si eccede a tal punto da arrivare ad esiti imbarazzanti. I treni che partono da Terni per l'Aquila dal binario 5 (quello FCU) attraversando tutto il piazzale in deviata per poter prendere il binario per Rieti - L'Aquila, subiscono un'assurda limitazione a 30 km/h che dura chilometri, fino al raccordo in linea dell'ex Montedison nei pressi di Terni Cospea(dove il trasporto merci risulta sospeso da anni!!!! , anche se evidentemente nei fascicoli RFI risulta attivo), arrivando all'assurdo che nel lungo rettilineo la 776 pascola ... poi passato il raccordo, fa il "curvone" di Terni Cospea in piena accelerazione (anche perchè poi deve prendere slancio che alla curva successiva inizia la salita di San Valentino e si sale al 28-30 per mille verso Stroncone - Marmore). Sono questi giochetti che spesso, più del materiale, o dei limiti infrastrutturali, che fanno perdere tempo.
Anche il semplice cambio banco, è un'operazione che fai in un minuto, mettiamo due, cinque è già un tempo di lusso, se ne metti 10 bisogna vedere se è perché lo mettono in coincidenza a qualche altro treno, o vigliono semplicemente fargli perdere tempo.
Se uno osserva gli orari della Terni - Rieti - L'Aquila - Sulmona, si accorge come nel corso degli anni, questi sono visibilmente peggiorati. Con le 668 3300 di Trenitalia, ci si impiegava lo stesso tempo facendo il doppio delle fermate di oggi. Anzi, mi pare che nel'ultimo anno l'orario sia ancora visibilmente peggiorato. Un Terni - L'Aquila con le sue belle fermate potrebbe stare tranquillamente nell'1h. 40, storicamente c'è stato spesso in questo range; negli ultimi anni i tempi sono stati spesso prossimi alle 2 ore. Siamo arrivati ad oggi che diversi treni sforano questo limite temporale. A chi giova tutto ciò. Chiediamocelo.
Ah, cmq la Terni - Rieti - L'Aquila è a carico della Regione Lazio, non dell'Umbria. Altrimenti probabilmente, la linea da mo che non vedrebbe più treni ..
|
Modificato da - binario il 24/11/2016 17:54:20 |
|
|
binario
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)
Umbria
598 Messaggi |
Inviato il 24/11/2016 : 18:04:36
|
Ovviamente non ho scritto tutto quello per scoraggiare l'idea, io sono sempre favorevole al rafforzamento e all'ottimizzazione dei servizi su ferro esistenti. Dico solo che spesso ci sono margini di miglioramente importanti già con il materiale esistente, sapendo e volendolo fare.
Se poi la DTR Lazio ritiene di sposare la causa, e/o di acquistare materiale più adatto allo scopo, tanto di guadagnato per loro. La causa ferroviaria passa anche attraverso materiale più consono e al passo coi tempi nell'espletamento del servizio ferroviario. Se molte persone oggigiorno considerano il treno un mezzo per poveri e per sfigati, ci sarà anche un perchè. Detto in franchezza, viste le condizioni attuali di UM .... e delle impresentabili 776 ipergraffitate (ormai anche le ripellicolate Busitalia sono state battezzate) .. non sono proprio un bello spettacolo. |
|
|
Gabbianone94
Ausiliario
Lazio
131 Messaggi |
|
Gabbianone94
Ausiliario
Lazio
131 Messaggi |
Inviato il 26/11/2016 : 02:43:49
|
quote: Messaggio di binario
Ovviamente non ho scritto tutto quello per scoraggiare l'idea, io sono sempre favorevole al rafforzamento e all'ottimizzazione dei servizi su ferro esistenti. Dico solo che spesso ci sono margini di miglioramente importanti già con il materiale esistente, sapendo e volendolo fare.
Se poi la DTR Lazio ritiene di sposare la causa, e/o di acquistare materiale più adatto allo scopo, tanto di guadagnato per loro. La causa ferroviaria passa anche attraverso materiale più consono e al passo coi tempi nell'espletamento del servizio ferroviario. Se molte persone oggigiorno considerano il treno un mezzo per poveri e per sfigati, ci sarà anche un perchè. Detto in franchezza, viste le condizioni attuali di UM .... e delle impresentabili 776 ipergraffitate (ormai anche le ripellicolate Busitalia sono state battezzate) .. non sono proprio un bello spettacolo.
No, è chiarissimo! Anzi ti ringrazio della risposta, quello che dici è molto interessante per un profano come me.
Immaginavo che velocità e tempi di percorrenza non fossero al massimo delle possibilità per via di una gestione della linea carente se non addirittura sciatta, quello che dici me lo conferma. Veramente un peccato che non si facciano dei miglioramenti come questi, a costo zero e fattibili nell'immediato. Purtroppo per agire su queste cose ci vuole qualcuno che lavori a stretto rapporto con la DTR. La regione Lazio sarà meglio dell'Umbria, ma si interessa solo di quello che è utile a Roma (cioè le linee FL) e il resto non lo considera proprio. Con la soppressione della provincia (che qualche studio per migliorare la linea lo aveva fatto) sarà ancora peggio.
Ma dipende tutto dall'orario o erano le 668 ad essere meglio delle 776? A proposito alla stazione dell'Aquila ho visto i nuovi Swing che svolgono la relazione L'Aquila-Sulmona, come silenziosità e comfort interno sono tutta un'altra cosa rispetto alle vecchie "littorine". |
|
|
Discussione |
|
|
|