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 Metropolitana di Roma
 La prima LINEA B (1955-'90) e le MR 100/200
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Inviato il 26/04/2007 :  09:47:20  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
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Messaggio di Theleme

una curiosità, ma le fermate all'eur sono sempre state con quel blu intenso sulle pareti o una volta erano diverse?

Theleme



Proprio qui vi volevo! NO ! Anzi, nella nefanda idea di ristrutturare la Vecchia Linea B con le dovute Intravature che detesto, tenete presente che ho osservato 3 Colori che prima NON esistevano:
- Il Blu che accenni è Nuovo, viene messo spesso in molti muri delle Stazioni. Tristi le pareti blu di TERMINI: nascondono dietro altri vani ad arcate della Vecchia Termini Linea B (quella che chiamo Zona Morta) !
- Il Giallo lo vedete in molti soffitti o pareti delle Fermate, specie nei punti ove c'era più buio
- Il Nero appare in molte intravature o soffitti: anch'esso non era originario.

Davvero : dovevano ristrutturare rispettando però le sue origini, invece ne hanno fatte di tutti i colori....



STEFER MR 100 FOREVER
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Marzio Montebello
Capo Stazione

2000 Messaggi

Inviato il 26/04/2007 :  12:33:40  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Sì bisogna dire che quelle arcate dell'Eur completamente blu non sono il massimo. Però se fossero bianche si vedrebbero troppo con evidenza i trozzoli di polvere che inevitabilmente si vanno a creare.
poi, fosse questo il problema.. io troverei più prioritaria la soluzione per una decenza delle macchine, troppo martoriate dai graffiti. a me non viene in mente nulla fuorché coprire in qualche modo Magliana. un'inezia...
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181 Messaggi

Inviato il 26/04/2007 :  13:49:48  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
a me il "blu alto mare" :) di eur fermi piace molto. è una bella tonalità

Theleme
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ferpas
Capo Stazione

Campania
1574 Messaggi

Inviato il 14/05/2007 :  10:22:12  Guarda il profilo di  Visita il Sito di ferpas  Rispondi Citando
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Messaggio di Bredabus

si ma il mio sdegno non è dovuto allo stile adottato (oddio.. se le stazioni fossero state affrescate dall'Andrea Pozzo sarebbero una meraviglia!) quanto all'inutile e ostentato sfarzo nella realizzazione di opere volutamente pesanti e di forte impatto. tutto questo in una nazione e soprattutto in una città in cui purtroppo troviamo grandi problemi ancora non risolti. da cittadino mi sento preso in giro ed offeso da chi ha accettato un'idea del genere. mi piacerebbe che gli sforzi umani ed economici venissero impiegati per risolvere i tantissimi problemi che dobbiamo affrontare, visto che di risorse non è che ce ne siano tante e dobbiamo tattarle non dico con intelligenza (chiederei troppo..) ma con un minimo di decenza e onestà.

le stazioni dell'arte rincarnano come non mai l'immagine dell'italia seduta a tavola con gli altri paesi: sfoggia lo smoking, ma sotto al tavolo ha solo le mutande. non facciamo i ricchi quando sappiamo benissimo che non lo siamo

la metropolitana deve essere funzionale, veloce, pratica, sicura.. se è già tutto ciò (ma dove?) allora che si utilizzi ciò che avanza per il resto delle innumerevoli cose che servono.
se poi è tutto risolto, possiamo divertirci nel fare tutte le -a mio modestissimo parere- orrenderie che vogliamo. ma soolo alla fine.


ti cito un articolo apparso su repubblica venerdi 11 maggio

ecco come é la nuova concezione delle stazioni del futuro

"LA NUOVA STAZIONE DI MONTESANTO"

Fino a qualche anno fa il treno e le stazioni ferroviarie erano in declino. Ma l’alta velocità e l’integrazione delle modalità di trasporti hanno dato il via in Europa a una rivoluzione silenziosa, che a Napoli produce il primo effetto: una vecchia stazione ottocentesca cambia pelle e si tuffa nel futuro. Nel brulicante formicaio urbano di Montesanto un nugolo dì architetti, ingegneri e squadre di operai si avvia a ultimare i lavori di ammodernamento della stazione Cumana – Funicolare, che diventa un vero e proprio pezzo di quartiere urbano con tutti i servizi e le attrezzature necessarie.

Finito sulle grandi riviste di architettura, il progetto di restyling ha richiesto due anni di lavoro e trenta milioni di euro. La stazione, che con i suoi 50mila passeggeri al giorno è tra le più trafficate d’italia, servirà anche a dare nuova vita all’intero quartiere. Il progetto porta la firma di Silvio d’Ascia, trentasettenne architetto napoletano emigrato a Parigi. Preceduto da vasti riconoscimenti internazionali (l’ultimo dei quali in Cina), è tornato nella sua città per realizzare un’opera di ampio respiro. Vivendo in Francia da tredici anni, egli ha avuto modo di osservare come sono state rinnovate e trasformate storiche stazioni parigine (Gare du Nord, Gare de Lyon, Gare de l’Est, Gare d’Austerlitz). Dalla cosiddetta “urbanistica del movimento”, termine che esprime una mobilità accessibile a tutti, d’Ascia ha ricavato le belle idee per la stazione napoletana.

«I nodi di scambio oggi vanno intesi come luoghi di una nuova urbanità», spiega il progettista. Infatti non ha attribuito alla stazione di Montesanto un uso unicamente ferroviario, ma all’interno vi ha inserito una serie di funzioni che la renderanno viva e fruibile anche dal pubblico non interessato ai trasporti.

Il mio progetto — continua d’Ascia — risponde alla duplice esigenza di trasformare lo scalo in moderno polo di scambio e di riqualificare l’area circostante. Cioè la stazione di Montesanto diventa un dispositivo spaziale per l’integrazione al centro storico del complesso della Trinità delle Monache, nonché una rinnovata vetrina turistica dei Campi Ardenti sulla città.
L’ingresso attraverso il portico a loggiato introduce in una hall vetrata, vero e proprio cuore dello scalo, per favorire la visibilità tra la stazione e la piazza di Montesanto, trasformata in vera e propria estensione della stazione: in pratica la città entra nella stazione e diviene essa stessa città. Le due stazioni esistenti (Sepsa e fumcolare) saranno integrate attraverso una nuova sistemazione dei flussi viaggiatori. Altra novità: l’introduzione nell’edificio di bar, negozi, ristoranti, uffici, cyberspace, internet cafè in grado di animarne la vita interna indipendentemente dai flussi viaggiatori. Insomma, un vero e proprio microcosmo urbano.

L’adeguamento strutturale – tecnologico, il consolidamento statico e il restyling generale sono stati realizzati con tre soli materiali: cemento, acciaio e vetro. Col risultato di trasformare la stazione in una sorta di faro della modernità in pieno centro antico. Sei scale mobili collegheranno la piazzetta Montesanto con il Largo del Paradiso, e una copertura trasparente della zona del]e banchine permetterà il collegamento diretto tra la stazione e il complesso conventuale della Santissima Trinità delle Monache.

«Abbiamo ripensato l’antica stazione – dice d’Ascia – non solo come nodo d’interconnessione tra le diverse modalità di trasporto, ma anche come luogo di vita che riesca a risanare lo stato di degrado del quartiere e faccia da catalizzatore di un possibile sviluppo.»

D’Ascia ha concepito la ristrutturazione della stazione come complementare e funzionale alla riqualificazione urbana di Montesanto. «L’edificio deve trasformarsi in vero e proprio prolungamento della città, estensione naturale della vita di quartiere: la hall vetrata diventa una sorta di piazza coperta dove trovano sede attività in genere sulla strada» Dunque, la stazione come luogo pubblico nel quale poter recarsi anche indipendentemente dal sistema di trasporti. Per questo il progettista ha proposto la pedonalizzazione della piazzetta e il trasferimento di varie attività (finanche del mercatino con le sue bancarelle) all’interno della stazione, Alla quota dei binari ci sarà una terrazza attrezzata a café /bar con tavolini panoramici sullo spazio esterno della piazzetta. Al livello invece più alto, corrispondente allo spazio per uffici, si prevede la realizzazione di un volume leggero in acciaio e vetro destinato a ristorante, galleria espositiva o spazio polivalente multimediale tipo internet café o cyber-space.

Tra antico e moderno l’integrazione avviene attraverso la valorizzazione della preesistenza storica e l’uso del vetro, che garantisce l’illuminazione naturale dei vari livelli della stazione. «Abbiamo proposto — spiega d’Ascia l’introduzione della natura, la luce e la vegetazione, e l’uso dell’energia solare come fonte di energia alternativa». La presenza della luce naturale sarà infatti filtrata dalla copertura traslucida high – tech e da una costante spettacolarizzazione delle circolazioni e del flusso della folla, tema dominante nel progetto della stazione contemporanea.

I diversi piani del rinnovato scalo ferroviario si articolano tutti intorno alla hall vetrata: la metropolitana al livello - 1, la città al livello 0, la funicolare e la Cumana (con gli spazi di servizio e commerciali) al livello +1, i servizi e gli uffici al livello +2. Ci sarà un doppio sistema di accesso ai treni attraverso scale e scale mobili, combinate con ascensori e scale di sicurezza, che occupano parte dei volumi laterali dei torrini, destinati, a loro volta, a spazi di biglietteria e servizio ai viaggiatori. La dimensione verticale del polo di scambio, il suo vivere su più livelli genererà tutta una serie di percorsi e circolazioni. Si potranno raggiungere a piedi e con un bagaglio a mano i diversi mezzi di trasporto nel modo più semplice e sicuro: scale, passerelle, ascensori e scale mobili diventano quindi complementari mezzi di trasporto del fruitore della stazione.

«Il tema della profondità – dice ’Ascia — è stato affrontato con un nuovo criterio teso a risolvere il problema dell’architettura sotterranea, buia e sgradevole, delle stazioni delle metropolitane urbane. Viene intatti risono e interpretato come sfida della luce, utilizzando la copertura vetrata come fonte di luce capace di portare il giorno fino alla quota più profonda dei percorsi sotterranei» , Per la copertura della hall e del fascio dei binari si è fatto ricorso all’uso di pannelli in vetro e metallo dotati di cellule fotovoltaiche a mo di brise-soleil. L’uso dell’energia solare come fonte alternativa risponde agli obiettivi della legge 10 sul risparmio energetico e introduce nel progetto un carattere di “edificio intelligente”, in grado di captare energia solare e di trasformarla in elettricità per l’uso interno del funzionamento della stazione o per uso esterno con l’immissione in rete urbana dell’energia prodotta.
La rivoluzione del modo di intendere la stazione, concepita come organismo complesso e affascinante, luogo di incroci e di scambi, è dovuta al recente recupero di interesse verso il treno. Grazie all’Alta Velocità, si è cominciato a trasformare il modello della stazione ferroviaria, riconsiderata tanto come moderno polo di scambio quanto come ritrovata “porta della città” o “porta di un quartiere della città”.

«E’ possibile ripensare la stazione come luogo nel quale si reinventa la città moderna, in quanto luogo d’interazione e d’incrocio di grandi folle e di tutti i trasporti meccanizzati de] nostro secolo: treni, linee regionali, metropolitana, funicolare, bus, tram, automobili, taxi». Come Polo di Scambio, d’Ascia sostiene che la stazione incarna oggi una delle espressioni più evidenti del]a rivoluzione urbana in atto in gran parte delle città europee. In pratica diviene un contenitore plurifunzionale che vive 24 ore su 24 e genera una vera e propria nuova urbanità. «Stazioni, aeroporti e porti — conclude d’Ascia— fino a oggi definiti non luoghi della nostra esperienza contemporanea, si trasformeranno sempre di più in veri e propri spazi pubblici, luoghi di vita nei quali saranno presenti tutta una serie di funzioni normali ed abituali di un quartiere urbano».
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Inviato il 23/05/2007 :  12:10:41  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Sul nostro sito abbiamo aperto anche la sezioni dedicate alla metro di Roma...sono trattate alcune stazioni sia della linea A che delal linea B...se vi interessa andata a vedere, c'è anche un'ampia galleria fotografica...

www.stazionidelmondo.it
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Inviato il 23/05/2007 :  13:50:03  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Piccola domanda, fose banale... ma perchè la prima metropolina si chiama B e non A? :)
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Inviato il 23/05/2007 :  17:35:02  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
non c'è una ragione precisa.

http://www.stazionidelmondo.it
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Gemini76
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Inviato il 23/05/2007 :  19:32:17  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76  Rispondi Citando
Verissimo. Un tempo si chiamava Metropolitana e basta (vi ricordate le scritte bianche su fondo nero fuori dalle stazioni?) poi decisero di assegnargli la B.....

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Inviato il 23/05/2007 :  20:21:35  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
L'assegnazione fu fatta quando venne aperta anche la A quindi? Prima era solo "metropolitana"...
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Inviato il 24/05/2007 :  17:00:08  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
quote:
Messaggio di Razziatore

L'assegnazione fu fatta quando venne aperta anche la A quindi? Prima era solo "metropolitana"...



Esatto ! Prima era "Metropolitana di Roma", ma la decisione di titolarla 'B' fu dovuta al piano Regolatore di allora per il quale la lettera B corrispondeva alla Termini - Laurentina.



P.S.: Poche Xadhoom da quelle parti , vero Razziatore ? By PK



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Inviato il 24/05/2007 :  18:12:47  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
quote:
Messaggio di giuliano

Esatto ! Prima era "Metropolitana di Roma", ma la decisione di titolarla 'B' fu dovuta al piano Regolatore di allora per il quale la lettera B corrispondeva alla Termini - Laurentina.



Uhmm uhmmm chissa perchè va beh non importa... pero' è curioso... forse la prossima la chiamiamo J che ne dite? :D


quote:
P.S.: Poche Xadhoom da quelle parti , vero Razziatore ? By PK


=_=" secondo me nessuno ha captio la battuta... per fortuna...
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Gemini76
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Inviato il 24/05/2007 :  20:31:24  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76  Rispondi Citando
Qualcosa che ha a che fare con il fumetto PK?

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Inviato il 24/05/2007 :  22:18:50  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Più che con il fumetto con l'angolo della posta e il PK Team...
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Gemini76
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Inviato il 24/05/2007 :  23:30:17  Guarda il profilo di  Visita il Sito di Gemini76  Rispondi Citando
Devo rispolverare la raccolta. Ora sn concentrato su Civil War (quando non litigo con Pinnacle)

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BiagPal
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Inviato il 25/05/2007 :  15:52:07  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Per Bredabus

Ti rispondo io da Napoletano sulle stazioni della Metropolitana di Napoli.

Dici che sono un insulto? Ma di cosa? Ma di che parli? Ma se da tutto il mondo sono state giudicate come tra le più belle stazioni di metropolitana? Certo che ci vuole un bel coraggio ed una bella faccia tosta, soprattutto se si vive in una città che ha sì tra le più brutte stazioni della metropolitana al mondo! (non si offendano gli amici di Roma, ma purtroppo è così, e ciò mi dispiace)
Dire che sono brutte è davvero assurdo! Evidentemente hai dei concetti di bellezza particolari.
L'esperimento delle stazioni dell'arte è riuscitissimo non solo perchè ha reso le stazioni più vivaci, ma perchè ha trasformato un "non luogo" in un luogo "vivo". Rende la fruizione dell'arte (perchè che ci piaccia o no, è arte) gratuita ed accessibile a tutti.
Le Stazioni dell'Arte hanno dato la possibilità di riqualificare aree prima degradate, hanno consentito di realizzare giardini e parchi gioco lì dove prima sorgevano palazzi abusivi. Se questo è poco?
La somma in più che si è dovuto spendere per costruire le Stazioni dell'Arte è stata di 2 Milioni di Euro. Napoli ha sì tantissimi problemi, ma non penso con quei soldi potevi risolvere tutti i problemi di questa città.
Le stazioni che si stanno attualmente costruendo, inoltre, sono state progettate dai migliori architetti al mondo come Alvaro Siza, Dominique Perrault, Fuksas, Richard Rogers e tanti altri. Onestamente molto meglio avere delle splendide stazioni che delle stazioni fredde ed anonime!
Inoltre no ti preoccupare, che le stazioni della Linea 1 sono mantenute abbastanza bene.
Oppure la tua e soltanto invidia?!...

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