RomaTram
La Storia del trasporto tranviario a Roma
Le tramvie dei castelli romani
Parte 6: 15 Febbraio 1980: addio tranvia dei castelli romani!
Il 30 Giugno del 1978, chiude la linea Termini - Capanelle,che, attraversando un'area ancora scarsamente urbanizzata, era caratterizzata da un traffico ormai alquanto ridotto, limitato, in pratica solo a chi aveva necesittà di raggiungere l'Ippodromo delle Capannelle o il Quartiere dello Statuario. In conseguenza di ciò chiude all'esercizio il tratto Via delle Cave - Via Appia Nuova - Capanelle. La linea viene però ancora utilizzata per circa un anno come raccordo per permettere all'AcoTraL, subentrata alla STEFER il 6 Novembre 1976, di completare sia la demolizione dei mezzi accantonati da anni Capanelle e di recuperarne i rottami. sia di iniziare lo smantellamento dell'armamento dell'anello terminale. Così ancora per qualche tempo, le tre motrici di servizio, con i carri a sponde basse, percorrono avanti e indietro la la linea facendo la spola con il deposito. Ma la manutenzione è oramai quasi pari a zero, e il 1979 si apre con la caduta della linea aerea all'altezza di Tor Fiscale, probabilmente trafugata dagli stessi abitanti della zona per rivenderne il rame. I primi tempi, l'ACoTraL, non sapendo se spendere per riattivare una linea utilizzata solo come raccordo ed ormai prossima allo smantellamento, lascia le cose così come stanno, ed il servizio si divide in due: le motrici arrivano con il carro fino a Tor Fiscale, poi da lì è il carro scala che provvede ad arrivare fino a Capanelle, e viceversa. Quando alcuni mesi dopo si decide di ripristinare la linea aerea, le condizioni dei binari sono talmente pietose, che la circolazione avviene solo su di un binario, quello di sinistra: in questo modo le motrici, rientrando a Roma, percorrono l'ultimo tratto sul binario "illegale". Resta così in servizio al sola linea Termini - Cinecittà, caratterizzata da un traffico sempre più in aumento ed ormai del tutto insufficiente alle mutate esigenze di mobilità dei romani. Ormai tutti attendono con ansia l'apertura della linea A della Metropolitana, i cui lavori sembrano essere finalmente giunti al termine. Nel 1979, penultimo anno di esercizio, la situazione è la seguente: la linea per Capannelle è saltuariamente utilizzata come raccordo, dopo la riattivazione della linea aerea. Sulla linea di Cinecittà le precarie condizioni dell'armamento impongono forti riduzioni di velocità in Via dei Salesiani, nel quartiere Don Bosco. Il 21/06/79 la vettura 301 viene urtata da un camion, che non rispetta la precedenza, in Via Tuscolana all'angolo con Via S. Maria del Buonconsiglio e deraglia. Pochi i danni, ma sembra un triste presagio della fine.
Ultimi anni d'esercizio
per le linee STEFER: vetture della serie 300 (simili alle MRS ATAC) in
sosta al capolinea di P.zza di Cinecittà. |
Il clima ormai è sempre più da smobilitazione totale. Con i lavori della metropolitana ormai giunti al termine e parte del personale impegnato proprio nei corsi di istruzione alla guida sulle nuove vetture (tanto che la MA 069 viene trasportata all'interno del deposito dell'Alberone) il servizio è svolto alla meno peggio, ed anche la manutenzione ormai è limitata allo stretto indispensabile. Nessuno sembra più volere risorse per una linea prossima alla chiusura. I primi collaudi del percorso della linea A vengono però svolti da un tram. Causa indisponibilità di mezzi (la MA già consegnate sono ancora impegnate sulla Linea B e sulla Roma - Lido) si utilizza, alimentando a 600 V la linea, una vettura ex ACEGAT. Termina il 1979, terminano gli ultimi collaudi sulla metropolitana e viene fissata la data di apertura della Linea A della Metropolitana, che avverrà il 16 Febbraio del 1980. Viene anche stabilito il programma di esercizio della linea tranviaria: a Gennaio servizio regolare, mentre nel mese di Febbraio il servizio terminerà alle ore 12, sostituito nel pomeriggio dalle linee ATAC opportunamente potenziate. Dal 16 Febbraio avverrà anche una radicale modifica dei percorsi dei mezzi pubblici nelle zone servite dalla metropolitana. Il piano prevede due fasi di realizzazione: la prima da attuarsi immediatamente con l'apertura della metropolitana, la seconda da realizzarsi in una fase successiva. L'ultima corsa del tram avverrà perciò il 15 Febbario, ma, come misura precauzionale, si stabilisce che il servizio tranviario dovrà essere mantenuto efficiente fino al 15 Maggio, per sostituire la Linea A in caso di lunghe sospensioni del servizio per guasti. Con Febbraio inizia il servizio limitato, e si avvicina il 15 Febbraio, dal giorno dopo aprirà al pubblico la linea A della metropolitana di Roma, dopo oltre 20 anni di lavori, Ottaviano - Termini - San Giovanni - Anagnina (nei primi tempi limitata a Cinecittà). Aprirà, caso forse unico in un'Italia delle mille cerimonie pubbliche piene di politici ed autorità, in silenzio, senza celebrazioni. Lo ha deciso il Comune di Roma, visto l'enorme tempo impiegato nella costruzione, ed è anche un discreto modo di salvare la faccia davanti ai romani, che per anni hanno subito notevoli disagi per i lavori, ed è anche, forse, un modo per rispettare un pezzo di storia che se ne andrà via per sempre....in fondo questa linea di metropolitana, segue in gran parte il percorso della tramvia, e ne è la diretta erede. Il 15 Febbraio è quindi l'ultimo giorno di esercizio, sempre limitato alle ore 12. Le ultime corse, affollate come non mai, sono affidate alla vettura articolata 501, che, secondo orario, dovrebbe partire da Cinecittà alle 11.58. Ma la folla di appassionati, che l'ha salutata fin dalla sua partenza in deposito è tanta, tutti vogliono salutare l'ultimo corsa, un pezzo di storia che se ne và...sul frontale della 501 spicca il cartello con la scritta "Addio Tramvia Castelli Romani! 15 Febbraio 1980: ultima corsa dell'ultima linea urbana Termini - Cinecittà" messo lì da qualche appassionato. Anche il personale è "coscente" del momento storico, e l'ultimo tranviere si mostra all'obbiettivo dei fotografi in perfetta divisa.
Sono le ore 12.10 del 15/2/1980 e la
vettura 501 è in partenza, per l'ultima volta, dal capolinea di
Cinecittà |
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Via Amendola, ore 13 circa:
si riparte fuori servizio per il deposito, mentre il tranviere, in perfetta
divisa aziendale, posa orgoglioso (e forse commosso) per il fotografo
accanto alla 501 |
La partenza avviene alle 12.10, la gente è assiepata lungo la strada per assistere all'ultima corsa,e anche sul tram l'affollamento non manca. Alle ore 13 l'arrivo, per l'ultima volta, al capolinea di Termini. Secondo orario la 501 dovrebbe ripartire fuori servizio (e quindi senza persone a bordo) per il deposito, ma la gran folla di appassionati e comuni cittadini non rinuncia all'ultimo viaggio, e, in un clima di festa e nostalgia, dopo le immancabili foto di rito, la 501 lascia Via Amendola e riparte strapiena per il deposito. Sono le 13.30 quando il tram giunge davanti al cancello del deposito dell'Alberone, dove imbocca a ritroso il binario 6 del deposito (ricordiamo che tutti i mezzi rientravano a ritroso in deposito, mancando un anello di inversione). L'affollamento supera ogni previsione, il passaparola ha fatto accorrere una gran quantità di persone:abitanti, curiosi, appassionati, dipendenti... sono tutti in deposito, e c'è anche una troupe televisiva del TG3 che documenta l'accaduto. Tutti vorrebbero un'ultima corsa, per viaggiare un'ultima volta sul tram bianco e blu. E sono ancora molte persone attendono ancora fiduciose lungo la linea. In tutta fretta, pressata dalla folla di appassionati l'ACoTraL decide, in via del tutto eccezionale, di effettuare un'ultima corsa straordinaria per Cinecittà, totalmente gratuita. Così alle 13.30 di Venerdì 15 Febbraio 1980, la vettura articolata 405 è pronta a partire dal deposito, completamente imbandierata e carica di gente, per l'ultimo viaggio sull'ultima linea urbana Termini - Cinecittà...
Deposito Alberone, 15 Febbraio 1980, ore 13.30 circa: la 405 imbandierata è pronta a partire per l'ultimo viaggio sulla Termini - Cinecittà |
Tutti vogliono salutare l'ultimo viaggio della 405, e la nostalgia a bordo regna sovrana. I tram bianchi e blu erano diventati parte integrante della città, il mezzo con il quale dalla periferia si andava a lavorare in centro città. I più anziani ricordano ancora le corse per i castelli con i tram a due piani. Oggi si chiude un'era, è un pezzo di storia che se ne va, salutato con tutti gli onori, dalla gente comune. Nostalgia ed impazienza, nostalgia per il vecchio tram che va in pensione ed impazienza di provare, dal giorno successivo, la nuova metropolitana, attesa più di 20 anni, che quasi si pensava che non avrebbe aperto mai. Sul filo dei ricordi l'ultimo tram arriva a Cinecittà: sono le ore 14, ultime foto ricordo per tutti e poi è previsto il rientro in deposito. Qualcuno cerchi di convincere, senza alcun esito, l'AcoTraL a lasciare la vettura in sosta per tutto il giorno a P.zza di Cinecittà. Alle 14.20, dopo un viaggio carico di ricordi e di nostalgia, si rientra all'Alberone e si chiudono definitivamente i cancelli, nessun tram uscirà più di lì...per lo meno con i propri mezzi. Dal giorno 16, soppressa la linea tranviaria, ed aperta la linea A della Metropolitana, viene attuato il piano di riordino della rete di trasporti di superficie. Vengono soppresse le seguenti linee autobus: 45/; 55; 67/; 77; 78; 99; 161; 162; 511; 512; 513; 514; 515; 612, sono rinumerate, con il nuovo sistema a tre cifre, le seguenti linee: di autobus 6 (310) ; 8 (490); 8/ (495); 12 (516); 12/ (517); 18 (673); 35 (319); 39 (910); 45 (990); 47 + 47/ (913) 50 (994); 55/ (170); 67 (911); 91 (716); 612 (558). Vengono istituite le linee 121;515 Notturno;663;664;907;999. Gli impianti tranviari come da progetti rimangono ancora in funzione, ma è pura formalità: il raccordo per Capanelle è oramai impercorribile, la linea aerea è stata nuovamente asportata, e anche la sede tranviaria è stata invasa dalle automobili. Mentre qua e là si asfaltano i binari, in attesa della rimozione e dell'eventuale riutilizzo. In Via Aosta, all'angolo con Via Taranto, il comune, nell'effettuare dei lavori stradali, taglia e rimuove i binari, mentre i punti in cui i binari corrono in sede propria diventano presto ricettacolo di rifiuti. Visto anche il buon andamento dei primi giorni di esercizio della metropolitana, all'ACoTraL non resta che procedere alla demolizione e al recupero degli impianti, visto anche che la procedura per il passaggio di tutti i mezzi all'ATAC và per le lunghe. Qualche tram, in pessime condizioni, viene demolito direttamente in deposito, gli altri, tornata la MA069 sui binari della metropolitana, vengono sistemati alla meno peggio in attesa di essere prelevati dall'ATAC. Sulla metropolitana finisce anche il carro diserbante, realizzato alcuni anni prima sul telaio di un ex rimorchio. Nel 1986, i cancelli del deposito si riapriranno per permettere all'ATAC di prendere le prime 2 vetture della serie 500, che carrellate su strada verranno inviate al nord, a Verona, per essere totalmente restaurate. Stessa sorte tocca alle restanti 6. Per gli altri mezzi nulla di fatto, restano in deposito in attesa di tempi migliori, nonostante alcune prove svolte dall'ATAC (con esiti non del tutto soddisfacenti) con una vettura della serie 300 allo scopo di valutarne l'acquisizione. Ma non se ne fece nulla e a partire dal 1992 iniziano le demolizioni degli ultimi mezzi rimasti in deposito, mentre nel 1994 i mezzi superstiti vengono portati via.
Alla fine degli anni
'80 una fila di MRS ex Stefer attende (in pessime condizioni) il loro
destino: tramontata l'idea di integrarle nel parco ATAC quasi tutte le
vetture verranno demolite. Anche il deposito una decina di anni dopo farà
la stessa fine. |
La motrice 82 verrà monumentata nell'atrio della stazione della Metropolitana di Anagnina, alcuni mezzi (la 402, la 302 e la 323) saranno acquistati da un privato cittadino in attesa di una futura collocazione museale, la 404, dopo essere stata esposta nel 1984 al Colosseo nell'ambito di una mostra, resterà per anni abbandonata in pessime condizioni all'interno del deposito della metropolitana di Osteria del Curato, finchè, magistralmente restaurata, verrà esposta nel nuovo Parco Museo realizzato dalla Società Me.Tro Spa. Analoga benevola sorte dovrebbe spettare ai mezzi (tra cui la 401) che erano stati temporaneamente spostati all'interno dello Stabilimento Trambus di Grottarossa