Approfondimenti
La trazione elettrica in corrente alternata trifase in Italia
Parte 4: 1950 - 1970. Gli anni della ricostruzione, gli anni della conversione :
Al termine della seconda guerra mondiale, l'impegno principale fu quello di riattivare il prima possibile le linee danneggiate, anche se ormai l'orientamento era quello di convertire tutta la rete FS alla tensione di 3000 V CC. Ove possibile, allo scopo di velocizzare i lavori di ricostruzione, si riattivarono i vecchi impianti in trifase, mentre su alcune linee, sopratutto quelle più danneggiate, in fase di ricostruzione, si decise la riconversione in CC. Tra il 1948 ed il 1949 scompare così la Trifase dalla Toscana con la conversione della Genova - Viareggio e delle Sarzana - Fornovo. Terminata nei primi anni '50 la fase dell'emergenza, con la ricostruzione di tutte (o quasi) le linee danneggiate, si studia un piano per convertire il più presto possibili le restanti linee trifasi. Sempre in questi anni gli studi mirati allo sviluppo di locomotive diesel fanno ipotizzare una breve dieselizzazione di tutte le linee ancora elettrificate in trifase: si parla di tempi brevi, massimo 10 anni, ma nonostante le ottimistiche previsioni la CA trifase resisterà per altri 26 anni. In ogni caso per circa un quinquennio non si parla più di abolizione del tirfase, anzi furono investite risorse (sia pure marginali) per migliorare il servizio: sono di questi anni l'applicazione su di un lotto di 26 rimorchiate del gruppo Le 840 di pantografi per la linea aerea trifase e di raddrizzatori di mercurio in grado di fornire corrente continua ai motori delle ALe 840 a cui questi rimorchi erano permanentemente accoppiati. In questo modo poterono essere effettuati servizi diretti tra le grandi città senza ricorrere al cambio di trazione. Gli anni '60 vedono la demolizione della E 360 001 e della E 430 001 preservate fin dagli anni '30 per mostre storiche e retrospettive. Stessa fine fanno le ex automotrici valtellinesi dei tipi E 1 ed E 2 che, sebbene de motorizzate fin dagli anni '20, erano state utilizzate come carrozze. Nel Maggio del 1961, alla vigilia dell'ultima grande fase di conversione, erano ancora in ca trifase importanti linee come la Modane - Torino - Genova, la Genova - Voghera, la Genova - Ventimiglia e la Bolzano - Brennero, con 535 unità trifasi di vari gruppi in varie condizioni. Purtroppo ormai le macchine trifasi apparivano del tutto superate come le loro basse velocità. Basti pensare alle E 550, E 551 ed E 554 che sulle linee pianeggianti del triangolo industriale sviluppavano velocità massime di circa 50 Km/h. Per cercare di migliorare i servizi le FS introdussero il comando multiplo sulle unità del Gruppo E 554, anche per risparmiare i costi del personale di macchina, dato che ormai su molte linee, a causa dell'elevato peso dei convogli era normale l'impiego della doppia trazione. L'esperimento con le E 554 ebbe un buon successo, tanto che nel 1959 il sistema di c.m. pneumatico a reostati indipendenti, realizzato dal personale del DL di Genova Rivarolo, venne installato anche su sei E 551 per il servizio sulla Savona - Ceva , mentre tra il 1960 ed il 1961 venne esteso anche a due E 333, quattro E 431 ed una E 432, portando il numero complessivo di macchine a 47 esemplari. Ma ormai era iniziata l'epoca delle grandi conversioni e il c.m, utilizzato specialmente sulla linea Bolzano - Brennero, non fu più sviluppato e venne utilizzato sempre meno, fino ad essere del tutto abbandonato nel 1966. Il massiccio piano di conversioni inizia nel 1960 con....delle soppressioni: viene chiusa infatti la linea Cuneo Gesso - Borgo San Dalmazzo, tratta originale della linea (ancora interrotta) per Breil sur Roya - Ventimiglia, che vedeva ancora transiti di brevi convogli affidati alle E 550 ed alle E 554. Poi dal 1961 inizia il lento declino della trazione trifase che perde i suoi capisaldi principali: Torino (1961) e Genova (1964).
Nel 1965 la E 333.018 è in sosta nella rimessa di Ventimiglia in attesa di riprendere servizio alla testa dei treni passeggeri verso Savona e Genova |
L'importante linea dorsale Genova - Torino - Modane valse alle FS, per la sua importanza, un prestito da parte della Banca Europea degli Investimenti di 13 miliardi di lire (dell'epoca) per i lavori di conversione e potenziamento. Poi fu la volta di tutte le altre linee locali del nodo di Torino: la Trofarello - Chieri, la tratta fino a Carmagnola sulla linea per Cuneo, e la Pinerolo - Torre Pellice. Si assiste così ad un rapido accantonamento di numerose locomotive trifasi, ormai in esubero rispetto alle reali esigenze di servizio. Basti pensare che se nel 1956, al termine della fase post bellica di ricostruzione della rete FS erano ancora presenti in servizio ben 539 locomotive trifase (dei vari gruppi) su di un totale di 724 costruite (numero che scende a 480 locomotive se si tiene conto che il Gruppo E 550 era ormai in via di definitiva radiazione), tale numero scende vertiginosamente in pochi anni. Tra il 1961 ed il 1961 si assiste all'accantonamento di tutte le E 550 superstiti e delle E 552. Nel 1963, con il completamento della conversione in corrente continua delle linee Genova - Alessandria, Genova - Voghera e della Voghera - Alessandria, risultano radiati anche i gruppi E 330, E 331 ed E 332. Inoltre anche le E 551 iniziano ad affollare numerose i binari degli scali di Savona Fornaci e Novi San Bovo, destinati all'accantonamento delle loco trifasi. Tutto il gruppo verrà definitivamente radiato e demolito quando tra il maggio 1964 ed il maggio 1965 avviene il completamento della conversione in cc del nodo di Genova, della Genova - Savona e della Bolzano - Brennero. Le ultime due unità superstiti, la E 551.133 e la E 551.168 terminarono la loro carriera svolgendo manovre negli scali di Savona Lavagnola e Savona Parco Doria fino alla fine del 1965. Rimangono in servizio ormai pochi gruppi. Le E 554 del DL di Bolzano vanno a sostituire le E 551, mentre le E 432, sempre del DL di Bolzano sostituiscono nei servizi lungo le linee della Riviera Ligure ancora in trifase le E 333, trasferite al DL di Alessandria, che però avranno ancora pochi anni di servizio, finendo accantonate nel 1967 quando viene completata le conversione in cc della linea Savona - Ventimiglia. Dopo l'intenso e continuo lavoro di conversione durato fino al 1967, subentrò un periodo di pausa, in cui la trazione trifase visse gli ultimi gloriosi anni relegata alle due linee principali Carmagnola - Savona (via Fossano e Bra) e Alessandria - San Giuseppe di Cairo con le diramazioni Cuneo - Fossano, Cuneo - Limone, Ceva - Ormea e Acqui Terme - Ovada e Acqui Terme - Asti. In questi ultimi anni il servizio viene ripartito tra le E 432 assegnate ai DL di Savona Fornaci (26 unità) e Cuneo (14 unità) mentre le E 431 rimaste (34 unità) vennero trasferite ad Alessandria dove sostituirono le E 333. Ma essendo gran parte delle E 431 prive di REC rimasero in servizio solo 14 unità che ne erano dotate, mentre alcune che ne erano prive vennero usate solo in estate. Appannaggio delle E 431 erano i servizi sulla Asti - Ovada e sulla Alessandria - S. Giuseppe di Cairo, da dove cedevano il servizio alle E 554, ad eccezione di una coppia di treni locali al mattino, e, d'estate del diretto Milano Porta Genova - Alessandria - Savona intermente affidati alle E 431. I servizi merci erano generalmente affidati alle E 554, che, specialmente nel periodo estivo, assicuravano le doppie trazioni anche ai pesanti treni passeggeri diretti da Savona verso il Piemonte, o che da Ceva dovevano superare la lunga salita del Belbo, che talvolta richiedeva la tripla trazione. Restavano ormai in servizio solo 433 Km di linea elettrificata in corrente alternata trifase