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Leonardo da Civitella
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)

Lazio
460 Messaggi

Inviato il 04/06/2018 :  16:40:50  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
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Messaggio di Gabbianone94

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Messaggio di Leonardo da Civitella

Beh Alessandro, sulla questione paesi scalo, non mi trovi molto d'accordo.
Infatti il problema principale di questi paesi è il fatto che subiscano, un'immigrazione massiccia sia dai paesi esteri che dai bassi fondi di città come Roma, a causa dei prezzi non altissimi delle abitazioni in aree poco appetibili.


Da quello che scrivi sembra che l'aumento di popolazione e l'espansione urbana siano sempre negative. Non sono d'accordo, esiste un modo sensato e rispettoso di costruire attorno al centro storico senza svilirlo. Quasi tutti i capoluoghi di provincia lo hanno fatto e non tutti per questo si sono abbruttiti.

Oltretutto non è un buon modello quello di "musealizzare" il paese medievale e spostare la vita collettiva da un'altra parte. Non so se sia il caso di Fara in Sabina (forse no), però da Rieti in su ci sono moltissimi borghi medievali che stanno morendo, o peggio cadendo a pezzi, proprio perché la gente si è trasferita nei paesi-scalo e le abitazioni antiche vengono abbandonate e lasciate deperire.

quote:
Messaggio di Leonardo da Civitella

Però Alessandro devo farti una precisazione, Fara Sabina è composta da ben 9 frazioni che superano i 300 abitanti, le quali sono ben distanziate tra loro; ma anche da 22 piccoli agglomerati, i quali si formarono in periodo ottocentesco a causa delle numerose aziende agricole che distanziavano dai centri principali.
La struttura di Fara è sicuramente una salvezza, poichè il paese non si è trasformato in una Fiano 2, ovvero una cittadina compatta, ma senza un filo conduttore.
Infine poi il sindaco di Fara, ovvero Davide Basilicata,(forse il sindaco migliore di zona), è riuscito ad utilizzare un piccolo paese scalo, per far nascere uno dei poli logistici più importanti dell'alto lazio.
Per questo a parer mio i paesi scalo non sono un male, anzi tendono a tener lontano dai centri storici medioevali, l'eccessiva immigrazione.


È vero che molte frazioni di Fara in Sabina hanno origini antiche, ma nell'Ottocento, come dici bene, erano villaggi di poche case dove vivevano solo i contadini che lavoravano la terra circostante. Oggi invece moltissime frazioni addirittura superano il capoluogo comunale, e chi ci abita è per esigenze che non hanno più nulla a che vedere con l'agricoltura.

Inoltre alcune frazioni sono state fondate ex-novo, e lungo le strade sono sorte ovunque villette isolate. Insomma la popolazione si è sparsa molto di più invece di concentrarsi.

Una situazione del genere sarà pure pittoresca ma a livello urbanistico e ambientale è un disastro. Innanzitutto per il consumo di suolo: dovrebbe esistere una distinzione netta tra campagna e città, in modo da lasciare spazio all'agricoltura e al paesaggio, e inoltre per fare in modo che quando si deve costruire una strada o una ferrovia ci sia spazio dove farla passare senza intralciare le case. Ma poi anche per una questione di trasporto: una popolazione accentrata può essere servita facilmente da linee di autobus, invece con una popolazione così piccola costerebbe troppo istituire linee di autobus per ogni frazione, e tutti vanno in macchina.

Se siamo in questa situazione di insufficienza di infrastrutture lo dobbiamo anche allo sviluppo caotico dei comuni della Sabina. Il raddoppio della Salaria è particolarmente costoso e difficile perché accanto ci hanno costruito edifici di ogni tipo, che sarebbe costosissimo abbattere e poi ricostruire. Per colpa di chi lo ha permesso, ora bisognerà raddoppiare la strada in una sede nuova, con un costo dieci volte maggiore. E anche per quanto riguarda la ferrovia, nel 2008 Mauro Moretti (amministratore delegato di FS) disse apertamente che la popolazione tra Rieti e Passo Corese era troppo sparpagliata per rendere conveniente la costruzione di una ferrovia.

Sugli impianti industriali siamo perfettamente d'accordo, devono sorgere lontano dai centri abitati, ma questo sarebbe accaduto a prescindere (nessuno avrebbe mai pensato di mettere Amazon accanto alla rocca medievale di Fara).



Mah, Alessandro la questione è che la Sabina, rischia di perdere la sua identità. Infatti l'urbanizzazione e l'immigrazione andrebbero controllate in maniera certosina; si dovrebbe quindi creare nuove piccole aree residenziali, che portino però (mi dispiace dirlo) una popolazione di un certo livello economico e culturale.
Beh, per quanto riguarda il centro storico "musealizzato", ti posso porre l'esempio del mio borgo,ovvero Civitella San Paolo, il quale negli ultimi anni si sta spopolando, a causa dell'assenza di infrastrutture, all'interno del territorio comunale, ciò però è dovuto non ad uno sviluppo caotico, ma ad una orografia non favorevole.

Saluti,Leonardo
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Gabbianone94
Ausiliario

Lazio
131 Messaggi

Inviato il 05/06/2018 :  17:50:12  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
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Messaggio di Leonardo da Civitella

Mah, Alessandro la questione è che la Sabina, rischia di perdere la sua identità. Infatti l'urbanizzazione e l'immigrazione andrebbero controllate in maniera certosina; si dovrebbe quindi creare nuove piccole aree residenziali, che portino però (mi dispiace dirlo) una popolazione di un certo livello economico e culturale.
Beh, per quanto riguarda il centro storico "musealizzato", ti posso porre l'esempio del mio borgo,ovvero Civitella San Paolo, il quale negli ultimi anni si sta spopolando, a causa dell'assenza di infrastrutture, all'interno del territorio comunale, ciò però è dovuto non ad uno sviluppo caotico, ma ad una orografia non favorevole.

Saluti,Leonardo



Io non conosco il caso di Civitella, però stando ai dati demografici non risulta affatto che il comune si stia spopolando. Se la gente va via dal centro storico, evidentemente è perché prende casa in altre parti del territorio comunale.

Quello che voglio dire è semplicemente che i servizi pubblici costano (sia nella costruzione delle infrastrutture che nella gestione). Se 5000 persone vivono nello stesso posto, una stazione dei treni o degli autobus avrebbe un certo afflusso di passeggeri paganti, e quindi può darsi che qualcuno decida di costruire una ferrovia o una linea di autobus a servizio della località; ma se le 5000 persone vivono sparse in dieci posti diversi da 500 abitanti ciascuno, l'afflusso sarebbe sempre scarso e sarà difficile trovare qualcuno disposto a costruire un'opera pubblica a servizio di quelle persone. Compreso lo Stato, perché (piaccia o no) anche lo Stato preferisce spendere i soldi dei contribuenti per far felici 5000 persone piuttosto che per farne felici solo 500. Mi dispiace dirlo, ma se l'identità della Sabina sarà sempre e solo quella dei paesini da 500 abitanti, allora sarà molto difficile che vengano costruite le infrastrutture che tu auspichi.

Fara Sabina ha quasi 15.000 abitanti, che sarebbe una cifra di tutto rispetto, ma se escludiamo Passo Corese (già servita da stazione ferroviaria) nessun singolo centro abitato ha un numero significativo di abitanti. È anche per questo che le FS non hanno mai avuto un grande interesse a prolungare la ferrovia da Passo Corese in direzione di Rieti.

L'orografia è un ostacolo ma se c'è una popolazione abbastanza densa le opere pubbliche si fanno lo stesso. Di grandi città costruite in posizioni orografiche difficili ce ne sono tante: ad esempio penso a Genova, costruita a picco sul mare, eppure piena di ascensori che collegano parte alta e bassa (per non parlare di autostrade e ferrovie).

Modificato da - Gabbianone94 il 05/06/2018 17:53:36
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Leonardo da Civitella
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)

Lazio
460 Messaggi

Inviato il 05/06/2018 :  19:37:16  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
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Messaggio di Gabbianone94

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Messaggio di Leonardo da Civitella

Mah, Alessandro la questione è che la Sabina, rischia di perdere la sua identità. Infatti l'urbanizzazione e l'immigrazione andrebbero controllate in maniera certosina; si dovrebbe quindi creare nuove piccole aree residenziali, che portino però (mi dispiace dirlo) una popolazione di un certo livello economico e culturale.
Beh, per quanto riguarda il centro storico "musealizzato", ti posso porre l'esempio del mio borgo,ovvero Civitella San Paolo, il quale negli ultimi anni si sta spopolando, a causa dell'assenza di infrastrutture, all'interno del territorio comunale, ciò però è dovuto non ad uno sviluppo caotico, ma ad una orografia non favorevole.

Saluti,Leonardo



Io non conosco il caso di Civitella, però stando ai dati demografici non risulta affatto che il comune si stia spopolando. Se la gente va via dal centro storico, evidentemente è perché prende casa in altre parti del territorio comunale.

Quello che voglio dire è semplicemente che i servizi pubblici costano (sia nella costruzione delle infrastrutture che nella gestione). Se 5000 persone vivono nello stesso posto, una stazione dei treni o degli autobus avrebbe un certo afflusso di passeggeri paganti, e quindi può darsi che qualcuno decida di costruire una ferrovia o una linea di autobus a servizio della località; ma se le 5000 persone vivono sparse in dieci posti diversi da 500 abitanti ciascuno, l'afflusso sarebbe sempre scarso e sarà difficile trovare qualcuno disposto a costruire un'opera pubblica a servizio di quelle persone. Compreso lo Stato, perché (piaccia o no) anche lo Stato preferisce spendere i soldi dei contribuenti per far felici 5000 persone piuttosto che per farne felici solo 500. Mi dispiace dirlo, ma se l'identità della Sabina sarà sempre e solo quella dei paesini da 500 abitanti, allora sarà molto difficile che vengano costruite le infrastrutture che tu auspichi.

Fara Sabina ha quasi 15.000 abitanti, che sarebbe una cifra di tutto rispetto, ma se escludiamo Passo Corese (già servita da stazione ferroviaria) nessun singolo centro abitato ha un numero significativo di abitanti. È anche per questo che le FS non hanno mai avuto un grande interesse a prolungare la ferrovia da Passo Corese in direzione di Rieti.

L'orografia è un ostacolo ma se c'è una popolazione abbastanza densa le opere pubbliche si fanno lo stesso. Di grandi città costruite in posizioni orografiche difficili ce ne sono tante: ad esempio penso a Genova, costruita a picco sul mare, eppure piena di ascensori che collegano parte alta e bassa (per non parlare di autostrade e ferrovie).



Purtroppo Alessandro, sui 2000 residenti, a Civitella ne vivono a malapena 900-1000.(infatti molti tendono a porre la residenza, sulle case di vacanza, per farle risultare 1 case.)
Comunque il problema, te lo ripeto, è il passato. Infatti la Sabina è ed era una regione agricola, la quale non può e non potra trasformarsi troppo velocemente e senza investimenti.
Anche se devo darti ragione sulla piccolezza dei comuni.
Addirittura ti posso esporre la mia esperienza: immagina che a scuola sono lo zimbello di tutti perchè provengo da uno dei paesi più piccoli, dove l'attrattiva è un bar, un'alimentari(di 8mq) e un forno.

Saluti,Leonardo
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binario
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)

Umbria
598 Messaggi

Inviato il 06/06/2018 :  11:33:59  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
@Emipaco

Quella poi diventa una scelta di politica trasportistica da parte della Regione interessata.

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alejandro.roma
Professional Senior(1° Aggiunto di Reparto)

Lazio
13094 Messaggi

Inviato il 06/06/2018 :  11:40:27  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Nel Lazio aspettiamo il ripristino della Priverno Terracina, prima di realizzare ex novo una tratta ferroviaria per Rieti.


***************************************
I mezzi su rotaia sono i migliori mezzi di trasporto pubblico
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binario
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)

Umbria
598 Messaggi

Inviato il 06/06/2018 :  13:51:59  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Il Lazio è fatto di tante parti e con esigenze diverse; qualcuno aspetta una cosa, qualcun altro .. un'altra ;-)
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emipaco
Amministratore(Capo Reparto Movimento)

Lazio
15704 Messaggi

Inviato il 06/06/2018 :  13:57:33  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
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Messaggio di binario

@Emipaco
Quella poi diventa una scelta di politica trasportistica da parte della Regione interessata.


hai ragione, senonchè questa scelta pesa sul traffico ipotetico della linea in questione.

se riesci a spostare su ferro una parte del traffico pendolare su gomma allora hai ancor più ragione nel volerla costruire.

se invece non ti strutturi in questo senso allora già stai condannando la linea ad una esistenza di secondo piano che è "border line" col ramo secco

colui che sorride quando le cose vanno male ha già trovato qualcuno a cui dare la colpa (Arthur Bloch)
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binario
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)

Umbria
598 Messaggi

Inviato il 06/06/2018 :  14:06:53  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Sicuramente non è un caso semplice.

E' una linea extraregionale che allo stato attuale, per una legge di compensazione, pesa sulle spalle della Regione Lazio.

Se un domani questa linea si realizza, cambiano alcune tipologie di servizio al suo interno e cambiano gli scenari.

E' ipotizzabile che, dal momento in cui costruisci questo collegamento tra Rieti e Roma, tra le due città metti un servizio cadenzato (ipotizziamo per facilità un cadenzamento orario).

Su L'Aquila? E soprattutto, ai fini del servizio, come verrebbero considerati eventuali diretti L'Aquila - Roma? Ipotizzo che in quel caso l'Abruzzo dovrebbe concorrere alle spese, che non possono più restare in carico tutte alla Regione Lazio. perché fino ad adesso avevi una linea secondaria trasversale alle principali rotte (L'Aquila - Roma, Rieti - Roma, Terni - Roma), ora un l'Aquila Roma ti diventerebbe come un Pescara - Roma.

E' chiaro che sarebbe interessante conoscere le prospettive di sviluppo dei servizi "oltre Rieti" (non necessariamente solo per quanto riguarda eventuali collegamenti diretti, ma anche altre tipologie che prevedano un cambio in quel di Rieti in coincidenza a un treno per Roma).

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Gabbianone94
Ausiliario

Lazio
131 Messaggi

Inviato il 06/06/2018 :  14:29:33  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
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Messaggio di emipaco

hai ragione, senonchè questa scelta pesa sul traffico ipotetico della linea in questione.

se riesci a spostare su ferro una parte del traffico pendolare su gomma allora hai ancor più ragione nel volerla costruire.

se invece non ti strutturi in questo senso allora già stai condannando la linea ad una esistenza di secondo piano che è "border line" col ramo secco



La linea Rieti-Passo Corese non sarebbe un ramo secco in nessun caso, nemmeno se la città dell'Aquila smettesse di esserci. Solo considerando l'asse Rieti-Passo Corese, ci sono quasi 10.000 spostamenti al giorno verso Roma (di cui al momento 2200 assorbiti dall'autolinea Cotral). Il traffico proveniente dall'Aquila è un di più. E comunque anche solo a livello di prestigio e dignità non è poco per Stato e FS: un capoluogo di regione diviene accessibile via treno dalla Capitale (di fatto ora non lo è), magari non in tempi eccezionali ma neanche in tempi vessatori.

Se c'è una linea che vive "un'esistenza di secondo piano borderline col ramo secco" è la Rieti-L'Aquila, ma quella esiste da 140 anni ed è dalla sua nascita che è fortemente deficitaria. Con la costruzione della Rieti-Passo Corese, la Rieti-L'Aquila può solo guadagnarci in termini di traffico; se ne guadagnerà tanto o poco dipenderà dalle scelte della regione sugli autobus, ma di sicuro il suo secolare deficit d'esercizio potrà solo diminuire.

Tra l'altro, andrebbe ricordato che la linea in questione fu concepita proprio con il percorso L'Aquila-Rieti-Passo Corese, che divenne L'Aquila-Rieti-Terni solo in seguito ad una sciagurata variante in corso d'opera (frutto di pressioni e ingerenze politiche); se da 140 vive un'esistenza di secondo piano è proprio perché "azzoppata" della mancanza del tratto Rieti-Passo Corese inizialmente previsto.
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Gabbianone94
Ausiliario

Lazio
131 Messaggi

Inviato il 06/06/2018 :  14:48:22  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
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Messaggio di binario

Sicuramente non è un caso semplice.

E' una linea extraregionale che allo stato attuale, per una legge di compensazione, pesa sulle spalle della Regione Lazio.

Se un domani questa linea si realizza, cambiano alcune tipologie di servizio al suo interno e cambiano gli scenari.

E' ipotizzabile che, dal momento in cui costruisci questo collegamento tra Rieti e Roma, tra le due città metti un servizio cadenzato (ipotizziamo per facilità un cadenzamento orario).

Su L'Aquila? E soprattutto, ai fini del servizio, come verrebbero considerati eventuali diretti L'Aquila - Roma? Ipotizzo che in quel caso l'Abruzzo dovrebbe concorrere alle spese, che non possono più restare in carico tutte alla Regione Lazio. perché fino ad adesso avevi una linea secondaria trasversale alle principali rotte (L'Aquila - Roma, Rieti - Roma, Terni - Roma), ora un l'Aquila Roma ti diventerebbe come un Pescara - Roma.

E' chiaro che sarebbe interessante conoscere le prospettive di sviluppo dei servizi "oltre Rieti" (non necessariamente solo per quanto riguarda eventuali collegamenti diretti, ma anche altre tipologie che prevedano un cambio in quel di Rieti in coincidenza a un treno per Roma).



Al momento le relazioni L'Aquila-Rieti sono nel contratto di servizio con la regione Lazio, ed è giusto così perché è una relazione che interessa più il reatino che l'aquilano, sia come numero di km (sul tratto laziale si trovano comuni di una qualche importanza come Cittaducale e Antrodoco, su quello abruzzese c'è solo l'hinterland della stessa Aquila), sia come utilità per i cittadini (tra i reatini esiste un minimo di pendolarismo su L'Aquila, sopratutto studenti universitari; gli Aquilani invece non hanno quasi nessuna ragione per salire su un treno che li porta a Rieti e Terni).

Un diretto L'Aquila-Roma significa semplicemente continuare ad espletare i servizi già in essere, però prolungandoli su Roma. Quindi mi sembra un servizio che può tranquillamente continuare ad essere pagato dalla regione Lazio.

Lo sconfinamento in territorio abruzzese sarebbe pari a 24 km su 149 (tratta Rocca di Corno-L'Aquila), niente di eccessivo, e i passeggeri che salgono all'Aquila valgono sicuramente di più della spesa derivante dal percorrere quei 24 km.

Del resto la regione Lazio paga i servizi anche per sconfinamenti più estesi: penso alle relazioni Avezzano-Roccasecca e alla Grosseto-Roma che, se non ricordo male, sono entrambe pagate dalla regione Lazio e sconfinano per molti più km.

Modificato da - Gabbianone94 il 06/06/2018 15:01:51
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alejandro.roma
Professional Senior(1° Aggiunto di Reparto)

Lazio
13094 Messaggi

Inviato il 06/06/2018 :  14:56:45  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Il materiale rotabile delle linee non elettrificate presenti nel Lazio, Roccasecca Avezzano e L'Aquila Rieti, appartiene ad altre regioni.


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Modificato da - alejandro.roma il 06/06/2018 14:57:23
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Gabbianone94
Ausiliario

Lazio
131 Messaggi

Inviato il 06/06/2018 :  15:04:22  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
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Messaggio di alejandro.roma

Il materiale rotabile delle linee non elettrificate presenti nel Lazio, Roccasecca Avezzano e L'Aquila Rieti, appartiene ad altre regioni.



Forse come deposito dei rotabili sì, ma come contratto di servizio appartengono alla direzione regionale Lazio. O almeno così mi sembra di capire da qui: http://www.trenitalia.com/cms-file/allegati/trenitalia_2014/in_regione/new_csrLazio.pdf

Sbaglio?
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Solitairwolf
Dirigente Movimento Operatore

3535 Messaggi

Inviato il 06/06/2018 :  15:07:33  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
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Messaggio di Gabbianone94

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Messaggio di binario

Sicuramente non è un caso semplice.

E' una linea extraregionale che allo stato attuale, per una legge di compensazione, pesa sulle spalle della Regione Lazio.

Se un domani questa linea si realizza, cambiano alcune tipologie di servizio al suo interno e cambiano gli scenari.

E' ipotizzabile che, dal momento in cui costruisci questo collegamento tra Rieti e Roma, tra le due città metti un servizio cadenzato (ipotizziamo per facilità un cadenzamento orario).

Su L'Aquila? E soprattutto, ai fini del servizio, come verrebbero considerati eventuali diretti L'Aquila - Roma? Ipotizzo che in quel caso l'Abruzzo dovrebbe concorrere alle spese, che non possono più restare in carico tutte alla Regione Lazio. perché fino ad adesso avevi una linea secondaria trasversale alle principali rotte (L'Aquila - Roma, Rieti - Roma, Terni - Roma), ora un l'Aquila Roma ti diventerebbe come un Pescara - Roma.

E' chiaro che sarebbe interessante conoscere le prospettive di sviluppo dei servizi "oltre Rieti" (non necessariamente solo per quanto riguarda eventuali collegamenti diretti, ma anche altre tipologie che prevedano un cambio in quel di Rieti in coincidenza a un treno per Roma).



Al momento le relazioni L'Aquila-Rieti sono nel contratto di servizio con la regione Lazio, ed è giusto così perché è una relazione che interessa più il reatino che l'aquilano, sia come numero di km (sul tratto laziale si trovano comuni di una qualche importanza come Cittaducale e Antrodoco, su quello abruzzese c'è solo l'hinterland della stessa Aquila), sia come utilità per i cittadini (tra i reatini esiste un minimo di pendolarismo su L'Aquila, sopratutto studenti universitari; gli Aquilani invece non hanno quasi nessuna ragione per salire su un treno che li porta a Rieti e Terni).

Un diretto L'Aquila-Roma significa semplicemente continuare ad espletare i servizi già in essere, però prolungandoli su Roma. Quindi mi sembra un servizio che può tranquillamente continuare ad essere pagato dalla regione Lazio.

Lo sconfinamento in territorio abruzzese sarebbe pari a 24 km su 149 (tratta Rocca di Corno-L'Aquila), niente di eccessivo, e i passeggeri che salgono all'Aquila valgono sicuramente di più della spesa derivante dal percorrere quei 24 km.

Del resto la regione Lazio paga i servizi anche per sconfinamenti più estesi: penso alle relazioni Avezzano-Roccasecca e alla Grosseto-Roma che, se non ricordo male, sono entrambe pagate dalla regione Lazio e sconfinano per molti più km.



Si ma,avrebbe appeal un eventuale collegamento via treno L'Aquila-Roma?E con che tempi di percorrenza previsti?

No,lo chiedo perchè,ad oggi,L'Aquila è egregiamente collegata a Roma coi bus,sia della TUA che di altre compagnie private,che con 1h e 40 di viaggio ti portano a destinazione(anzi,addirittura,nella tratta Roma Tiburtina-Hotel Amiternum il viaggio dura,in condizioni di traffico ottimale,appena 1 ora e 20).

Io credo che la gente continuerà a usare il bus,non credo si sposterà sul treno,nemmeno se venisse realizzata la P.Corese-Rieti.
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binario
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)

Umbria
598 Messaggi

Inviato il 06/06/2018 :  15:11:35  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Gabbianone, proprio per la logica dei servizi che tu esponi un domani le cose potrebbero cambiare.

"sia come utilità per i cittadini (tra i reatini esiste un minimo di pendolarismo su L'Aquila, sopratutto studenti universitari; gli Aquilani invece non hanno quasi nessuna ragione per salire su un treno che li porta a Rieti e Terni)."

Oggi ragioniamo su una linea che interessa poco a tutti, con servizi strutturati sull'intero arco.

Domani le cose cambiano, perché Il Lazio potrebbe dire: a me interessano i collegamenti tra Rieti e Roma, io ci metto un treno ogni ora.
Sui restanti km dopo Rieti, interessano più al lazio (c'è solo antrodoco) o a L'Aquila, che avrebbe un collegamento diretto su Roma?
Cosa comporta in termini di costi di treni e personale prolungare i rieti su l'aquila? cosa comporta mettere dei L'Aquila - Rieti per prendere il treno per Roma? a chi interessano quei treni, al lazio (se ne sbatte di rieti figurarsi della modesta antrodoco) o interessano forse a l'Aquila e all'abruzzo?

Ti cambiano tutti gli scenari, se la Regione lazio dicesse; sai che c'è, mi paghi la differenza sui servizi.
Ieri era una mera compensazione perché era una linea che serviva poco a tutti, e siccome nel lazio ci sono linee che fruttano tanto (come la fiumicino) allora, per compensazione si accolla anche la l'aquila.
Ma domani se io metto 20 Rieti - Roma, al lazio potrebbe fregare un piffero dei restanti km sul suo territorio considerati non strategici.

Modificato da - binario il 06/06/2018 15:12:09
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binario
Tecnico Circolazione (Capo Squadra Deviatori)

Umbria
598 Messaggi

Inviato il 06/06/2018 :  15:13:04  Guarda il profilo di  Rispondi Citando
Anche perché come sottolinea alejandro, oggi ragioni con mezzi di altre regioni, domani se fai i servizi Roma - Rieti elettrificati ragionerai coi tuoi mezzi.
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